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Ranking Uefa: squadre e ripartizione ricavi, perché l’Italia deve restare tra le prime 4

Le vittorie di Juventus e Roma spingono la Serie A nelle prime posizioni del Ranking Uefa stagionale e generale: oltre a blindare il terzo posto è fondamentale aumentare anche il più possibile la distanza dalla quinta piazza occupata attualmente dalla Francia. Cosa succede in termini di squadre qualificate e ripartizione dei proventi col nuovo sistema.
A cura di Maurizio De Santis
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Le vittorie della Juventus e della Roma nell'ultima giornata di Champions (entrambe le italiane sono qualificate agli ottavi di finale) aggiungono punti importanti al coefficiente Uefa dell'Italia nel Ranking. La classifica stagionale (2017/2018) vede l'Inghilterra al comando, seguita dall'Italia e dalla Spagna a testimonianza del cammino fin qui positivo dei club di A al top nella fase a gironi, confidando che anche il Napoli possa continuare il proprio cammino in Europa nella competizione maggiore per club.

E così, in attesa che gli ultimi giorni di Coppa (azzurri in campo a Rotterdam; Milan, Lazio e Atalanta di scena giovedì sera) regalino altre soddisfazioni, il terzo posto nella graduatoria generale – ottenuta facendo media con le edizioni precedenti – premia l'Italia.ì che è sul podio (71.082) alle spalle di Spagna e Inghilterra ma davanti alla Germania e alla Francia.

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Perché è importante tenere una posizione molto alta nel Ranking Uefa? Lo era fino a qualche mese fa, lo è anche per il futuro alla luce delle recenti novità. Con la riforma del sistema di partecipazione alla fase a gironi di Champions, saranno quattro (3 con accesso diretto, l'ultima attraverso i playoff) le squadre ai nastri di partenza. A patto, però, che il Paese di provenienza figuri nelle prime quattro posizioni della classifica europea. Fino a qualche tempo fa, invece, il numero dei club iscritti alla Champions era legato esclusivamente al piazzamento nei primi 3 posti: chi era sul podio beneficiava di 4 formazioni (3+1).

Staccare la Francia. Per la Serie A dunque sarà fondamentale, oltre a blindare il terzo posto, aumentare anche il più possibile la distanza dalla quinta piazza occupata attualmente dalla Francia considerato che dalla prossima edizione (2018/2019) ci sarà il taglio nel conteggio del coefficiente della stagione (2013/2014). Per le 4 nazioni che vanno dal primo al quarto posto nel Ranking Uefa (Spagna, Inghilterra, Italia e Germania) ci saranno 4 posti garantiti in Champions o addirittura 5 se una squadra vince uno dei 2 trofei continentali e non si piazza tra le prime 4 in campionato.

Dalla quinta posizione in poi le cose cambiano. I Paesi che occupano la quinta e la sesta posizione nella graduatoria del Ranking Uefa (al momento Francia e Russia) porteranno ai gironi di Champions solo 2 squadre ciascuna, mentre quelli dal settimo al decimo posto (Portogallo, Ucraina, Belgio e Turchia) ne avranno una sola.

Il doppio coefficiente, Ranking e ripartizione dei ricavi. Vincere aiuta a vincere, recita un vecchio adagio del calcio. Ma anche a guadagnare di più, a giudicare dalla riforma che ha apportato modifiche alla ripartizione dei proventi e contestualmente al calcolo dei coefficienti.

  • Il primo coefficiente sarà valido in sede di sorteggio e verrà conteggiato sempre sulla base dei risultati ottenuti negli ultimi 5 anni ma ci sarà una variante: al calcolo non verrà aggiunta più la percentuale del coefficiente per federazione – incideva per il 20% – così da non penalizzare le squadre che in Europa ottengono buoni risultati ma appartengono a campionati di minore rilevanza nel Ranking.
  • Il secondo coefficiente, invece, sarà utilizzato per la suddivisione dei ricavi e prenderà in considerazione gli ultimi 10 anni, prevedendo bonus extra per la conquista dei trofei continentali. Chi più vince, più guadagna.
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