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Raiola punta il dito su Moggi: “Ibra dalla Juve all’Inter? Non fu colpa di Calciopoli…”

Il trasferimento in nerazzurro nell’estate 2006 non fu conseguenza dello scandalo che travolse i bianconeri: “A novembre, Moggi disse che non avrebbe prolungato il contratto, era stato tutto deciso ben prima di Calciopoli”. Un retroscena inedito, come i motivi del passaggio dal Milan al Psg: “Ibra non voleva andar via, ma il Milan non poteva pagare il suo ingaggio e quello di Thiago Silva”
A cura di Alessio Pediglieri
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Mino Raiola torna a parlare ma questa volta non lo fa per spiegare il futuro di Gigio Donnarumma, l'ultimo grande suo protetto che sta discutendo con il Milan le basi di un rinnovo importante che gli segnerà il destino calcistico. Il procuratore più conosciuto nel panorama calcistico ha deciso di svelare un retroscena su un altro campione con cui ha condiviso 20 anni di calcio, Zlatan Ibrahimovic. Oggi, lo svedese è in America a farsi curare il ginocchio malandato, ma in passato Ibra è stato protagonista di incredibili trattative grazie soprattutto alle abilità di Raiola. Come quando passò dalla Juventus all'Inter: tutti pensano per non andare in B e per Calciopoli, ma l'agente ha svelato le reali motivazioni.

Le colpe di Big Luciano – Le verità di Mino sono sempre da ascoltare e argomenti su cui riflettere. Perché spiegano, a giochi fatti, come si lavora dietro le quinte del calciomercato, insegnando a tutti che c'è sempre una motivazione nascosta dietro ai fatti. Sul piatto, il discusso passaggi odi Ibrahimovic dalla Juventus all'Inter, qualche settimana dall'esplosione di Calciopoli e poco prima che i bianconeri finissero in B: "Non è vero che Ibra è stato trasferito dalla Juve all'Inter a causa di Calciopoli, nell'estate del 2006. L'accordo con l'Inter è stato raggiunto sei mesi prima che tutto iniziasse. Era il 2 novembre 2005. Tutto accadde dopo la partita di Champions League, Juve-Bayern 2-1 con Ibra che venne espulso e Moggi che saltò su tutte le furie: ‘Dì a Ibrahimovic che il prolungamento del contratto può anche ficcarselo nel… ‘. Zlatan restò di sasso. Se fosse stato ceduto in gennaio, l’Inter l‘avrebbe pagato 90 milioni di euro. Poi scoppiò Calciopoli e a Moratti costò 20 milioni”.

Il passaggio al PSG, inevitabile – Poi, l'esperienza al PSG, altro trasferimento milionario, che ha fatto scalpore e ha scatenato polemiche successive. Anche in questo caso, Raiola spiega al CorSport, la propria versione dei fatti che non corrisponde a ciò che si è sempre saputo: "Se fosse stato per Ibra non avrebbe mai lasciato Milano. Tanto che un giorno Galliani mi invitò a cena a casa sua. "Adriano chiese a Zlatan:" Vuoi lasciare? ". Zlatan rispose: "No, capo". "Adriano lo ha tagliato corto, ha detto:" Allora non ti venderemo mai. Anche il tuo agente è qui, c'è una bottiglia di champagne. Mino, perché non fare un brindisi? ‘. Sapevo quali erano le difficoltà finanziarie di Milano e quanto cruciale i trasferimenti di Ibrahimovic e Thiago Silva al club francese. I salari dello svedese pesavano sui conti con una spesa di 75 milioni di euro. Data la situazione, la vendita di lui era inevitabile"

Il ritorno di Ibra – Infine, il presente e il futuro, con l'infortunio al ginocchio, l'operazione e la lunga riabilitazione. Ma con la certezza di far parlare ancora una volta di sè tornando a giocare:  "Dove? Vedremo. E' ancora il migliore di tutti, è un leader che rispetta tutti, ma ha bisogno del massimo impegno. Sono stato con lui per tre settimane a Pittsburgh, e il nostro rapporto è diventato ancora più forte. L'operazione è stata un successo completo e l'ho visto davvero felice quando ha alzato al cielo l'Europa League con lo United".

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