Quando ‘Hulk’ Balotelli eliminò la Germania dall’Europeo
Il tiro sotto l'incrocio alla sinistra di Neuer e l'esultanza alla Hulk. Questi, probabilmente, sono i frame più ricordati dell'esperienza azzurra di Mario Balotelli. È il 28 giugno del 2012 e a Varsavia l'Italia batte la Germania per 2 a 1 con una doppietta di ‘Super Mario' approdando alla finale dell'Europeo che si gioca in Polonia e Ucraina. La selezione azzurra, guidata sapientemente da Cesare Prandelli, dopo aver superato il girone dietro la Spagna, elimina l'Inghilterra ai rigori e si conquista il diritto di dover affrontare la Germania in semifinale.
I tedeschi sono tra i favoriti per la vittoria finale, come ogni manifestazione, e non sembrano temere particolarmente gli azzurri. L'inizio di gara vede i ragazzi di Joachim Löw aggredire gli azzurri e provocare più di qualche grattacapo a Buffon: prima Hummels sfiora il vantaggio, poi un rimpallo Buffon-Barzagli su cross di Boateng vede la palla terminare a lato. Infine ci prova Toni Kroos con sinistro violento da fuori area ma Buffon respinge di pugno. L’Italia è una squadra solida e respinge i tedeschi nella loro metà campo alzando il baricentro. Al 20′ il primo lampo: Cassano si beve Hummels in dribbling e crossa al centro dove Balotelli salta su Badstuber e di testa porta in vantaggio gli azzurri.
L'inerzia della gara cambia e gli uomini di Prandelli sembrano averne di più. Al minuto 36 arriva l'apoteosi: grande lancio lungo di Montolivo (sì, proprio quel giocatore bistrattatissimo negli ultimi tempi) per Balotelli che elude il fuorigioco, vola verso Neuer e lo trafigge con una bordata impressionante che si insacca all'incrocio dei pali. Mario si toglie la maglietta e mostra i muscoli proprio come ‘Hulk'. La Germania ci prova in tutti modi ma la difesa italiana tiene e Di Natale, Marchisio e Balzaretti, per poco, non calano il tris. Un rigore di Ozil nel recupero accorcia le distanze ma l'esito finale non cambia: l'Italia è in finale, la Germania è eliminata.
Mario, perché?
Sono passati esattamente quattro anni e di Mario Balotelli in chiave nazionale non si parla più. Perché Mario hai deciso di non voler essere più protagonista con la maglia azzurra? L'esperienza del Mondiale in Brasile ha inclinato molti rapporti all'interno dello spogliatoio e le dichiarazioni post gara di Buffon e Bonucci, poco consone al momento, sono ancora una ferita aperta per tutti. Il rapporto con Antonio Conte non c'è mai stato e l'unica convocazione in tutto il ciclo è la testimonianza lampante. Detto ciò, è evidente che quando parliamo di Balotelli facciamo riferimento ad un ragazzo del 1990 con un potenziale enorme che, però, ha deciso di sfruttarlo soltanto quando vuole lui.
Gli infortuni lo hanno tenuto fuori per diverso tempo quest'anno ma nelle scorse stagioni Mario non ha mai mostrato un minimo di continuità e le statistiche sono sotto gli occhi di tutti: 4 reti nella stagione 2014/2015 al Liverpool e 3 con il Milan quest'anno sono davvero una miseria per uno come lui. Uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano ha deciso di non voler sfondare e accontentarsi di ciò che ha raggiunto finora? Il tempo per recuperare c'è (stiamo parlando di un classe '90) e i mezzi tecnici, è evidente, non mancano: Mario, tu sei pronto?