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PSG, France Football sentenzia: “Ibrahimovic non è più il numero uno”

La campagna mediatica contro il giocatore svedese, non conosce sosta e continua senza esclusione di colpi. Secondo il famoso quotidiano francese, Ibrahimovic non sarebbe più il miglior straniero della storia del campionato transalpino.
A cura di Alberto Pucci
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Tutti contro Ibra, Ibra contro tutti. In Francia è ormai guerra aperta tra tifosi, giornalisti e avversari e l'ormai ex idolo svedese del Parco dei Principi. Dopo la famosa dichiarazione dell'attaccante del PSG del marzo scorso ("Sono 15 anni che gioco a calcio e non ho mai visto un arbitro come quello di oggi. Siamo in un paese di m…a"), c'è stata un'escalation di accuse mosse principalmente dalla stampa nei confronti del giocatore di Laurent Blanc. A pochi giorni dall'incontro tra Ibrahimovic ed Nasser Al-Khelaïfi, e dopo la conferma della sua permanenza a Parigi, rilasciata dallo stesso presidente del Paris Saint-Germain, l'ex Milan torna in prima pagina "grazie" al titolo inequivocabile di France Football: "Zlatan n'est pas le N°1…". Un titolo che non necessita di traduzione, e che rende bene l'idea di quanto la Francia voglia bene al gigante svedese dopo le sue dichiarazioni polemiche.

Berlusconi spera – Titolo e relativo articolo fanno riferimento ad un sondaggio, nel quale France Football ha chiesto di scegliere il miglior straniero arrivato in Francia nella storia della Ligue 1. Al secondo posto, secondo i lettori, c'è proprio Ibrahimovic mentre terzo figura il belga Eden Hazard, ex Lille ora al Chelsea. Il nome del vincitore di questa speciale classifica, non è ancora stato reso noto. La cosa certa (e evidente) è che "Re Zlatan" non è più nei cuori dei tifosi transalpini. Se n'è accorto anche Silvio Berlusconi che recentemente, ha dichiarato: "Vive una situazione difficile e ogni volta che va in trasferta, i tifosi avversari gli riservano un trattamento particolare a causa di una frase che lui ha pronunciato sulla Francia". A poco più di dieci giorni dalla chiusura del mercato, il Milan continua così a coltivare il sogno di riportarlo in Italia, grazie anche alle bordate mediatiche a cui è sottoposto quotidianamente il nativo di Malmoe.

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