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Premier, la storia di Moses: dalla morte dei genitori alla rinascita col Chelsea

La rete contro il Burnley, che ha permesso ai londinesi di accorciare le distanza dalla zona Champions, ha di fatto riportato in prima pagina la difficile adolescenza del nigeriano ed il suo riscatto grazie alla fiducia di Antonio Conte.
A cura di Alberto Pucci
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Antonio Conte può brindare alla sua probabile ultima soddisfazione con il Chelsea: l'esplosione di Victor Moses. Il 27enne giocatore nigeriano, voluto fortemente dal tecnico salentino, ha infatti segnato il gol vittoria nel recupero giocato nelle scorse ore contro il Burnley: tre punti che hanno permesso ai londinesi di arrivare a 5 lunghezze dal Tottenham, quando mancano soltanto quattro giornate al termine della Premier League.

Rientrato al Chelsea nella scorsa stagione, il centrocampista ex Crystal Palace ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nella squadra di Conte dopo aver passato un'infanzia particolarmente difficile. Nato nel 1990 a Kaduna, in Nigeria, Moses ha infatti perso entrambi i genitori, a causa di un attentato di matrice religiosa, quando aveva soltanto 12 anni. Uno choc terribile, dal quale il ragazzo è riuscito a riprendersi anche con l'aiuto del suo sport preferito: il calcio.

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Il sogno mondiale

Diventato un beniamino dei tifosi dello Stamford Bridge e nominato per esser scelto come "Chelsea Player of the Year", Victor Moses sta finalmente raccogliendo quelle soddisfazioni che gli erano sfuggite negli anni precedenti. Dopo aver cominciato come esterno d’attacco nel Crystal Palace, il nigeriano ha giocato due stagioni con il Wigan prima di trasferirsi a Londra. Con il Chelsea, però, non ha funzionato e nella prima stagione nella capitale ha messo a referto solo 22 presenze e un gol.

I tre successivi prestiti al Liverpool, Stoke City e West Ham non hanno aiutato più di tanto Moses, che solo dopo essere tornato al Chelsea e aver conosciuto Antonio Conte è riuscito a mettere in campo tutte le sue qualità. Il sogno di Victor è ora quello di convincere Gernot Rohr: 64enne commissario tecnico della Nigeria. Nei prossimi mondiali in Russia, le "Super Aquile" potrebbero aver bisogno anche di lui.

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