31 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Polveriera Inter, Handanovic e D’Ambrosio: “Le colpe sono della società”

La sconfitta contro il Chievo ha riaperto il calderone nerazzurro. Il portiere e il difensore napoletano puntano il dito non sul neo tecnico ma sulla società, rea di aver sacrificato la preparazione a interessi economico-commerciali con una turnèe americana che non ha permesso ai giocatori di prepararsi adeguatamente. E sul mercato si continua a sognare: Criscito, Joao Mario, Gabigol.
A cura di Alessio Pediglieri
31 CONDIVISIONI
Immagine

Un esordio amaro, imbarazzante. L'era De Boer in nerazzurro incomincia nel peggiore dei modi, con una sconfitta esterna contro il piccolo Chievo che falcia sul nascere le ambizioni interiste con un perentorio 2-0 maturato nella ripresa, approfittando del calco fisico della squadra. Una sconfitta che ha riaperto il cantiere nerazzurro, mai realmente chiusosi, con una sirena rossa lampeggiante 24h, alla ricerca di alternative e nuove soluzioni di mercato per rendere un gruppo di giocatori una vera squadra, il prima possibile. Perché i problemi da risolvere sono molti da un punto di vista tecnico e di preparazione, forse ancor più di quanto ci sia da lavorare sul piano tattico.

La fatal Verona ha scucito i labili punti di sutura che la società aveva posto per limitare la ferita apertasi dall'esonero "consensuale" di Roberto Mancini che ha spianato la strada per l'approdo di De Boer, vecchio pallino del presidente Thohir. Proprio il tecnico olandese si è ritrovato subito nel guado melmoso di un inizio di stagione difficile. Si è ritrovato una squadra costruita per 3/4 dal precedente collega, un nuovo campionato alle porte, un mercato in fase discendente dove quasi tutte le principali avversarie hanno già messo a segno i colpi più importanti mentre i nerazzurri sono alla ricerca sempre più spasmodica di giocatori che possano far quadrare il cerchio.

Le accuse alla società

Un ambiente che scotta, che deve già pensare all'imminente sfida di sabato per il secondo turno di campionato e alla terza giornata quando si affronterà con la Juventus campione d'Italia, sfida in cui dovrà evitare ulteriori brutte figure. De Boer ha già sottolineato le sue priorità ma anche tra chi già gioca in nerazzurro ci sono malumori e fastidi che serpeggiano sempre più insidiosi, minando la coesione del gruppo dall'interno. Le parole di Handanovic ne sono uno specchio fedele. Il serbo alla quinta stagione interista non è rimasto in silenzio dopo la sconfitta di Verona, aprendo il libro delle accuse: "Abbiamo fatto una partita sotto tono, il mister ha ragione siamo scaduti fisicamente. Ma lo sapevamo. La colpa non è ovviamente sua, nè nostra: abbiamo svolto una turnè in America con metà squadra, dove abbiamo quasi sempre giocato, senza mai allenarci con continuità. Se c'è un motivo per cui non reggiamo i 90 minuti è l'organizzazione della preparazione estiva".

Un dito puntato verso la gestione del periodo estivo voluta dalla nuova presidenza cinese, portata più a espandere in ogni modo il brand nerazzurro, sacrificando il credo sportivo a quello commerciale. Con effetti ben visibili in campo e che anche D'Ambrosio non ha mancato di sottolineare: " Il giro-palla era lento e non riuscivamo nell'uno contro uno sulle fasce. Non abbiamo mai saltato l'uomo e se non capiamo che dobbiamo subito cambiare mentalità, le cose peggioreranno subito. Tutti dobbiamo capire che questa maglia va meritata e onorata: anche la Juve l'anno scorso era partita con sufficienza, ma ha cambiato mentalità ed ha vinto".

Fronte mercato

Sul fronte mercato, intanto si lavora ancora sui soliti noti: Joao Mario sembrerebbe cosa fatta anche se dal Portogallo stentano a dare notizie ufficiali sulla trattativa cercando di portarla fino alla fine della sessione estiva del mercato per tirare il collo alla dirigenza nerazzurra. L'alternativa è rappresentata da Sissoko del Necastle. Che si potrebbe liberare di Brozovic (all'estero, via Arsenal ad esempio) e, forse, di Jovetic. De Boer ha altri giocatori in mente. Così potrebbe essere finita ancor prima di cominciare l'avventura nerazzurra del neo acquisto Caner Erkin, pronto ad essere sacrificato per l'arrivo di Criscito. Ennesima conferma del cortocircuito nerazzurro.

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views