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Plusvalenze, il Chievo risponde: “Indagini non corrette, non meritiamo la penalizzazione”

A margine della decisione del Tribunale federale, la società di Luca Campedelli ha risposto con un comunicato ufficiale e con le parole del suo ufficio legale: “Riteniamo il deferimento nei confronti del Chievo Verona nullo”. Da Crotone, però non ci stanno e attaccano: “Questa sanzione è una barzelletta”.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante la mano del giudice non sia stata così pesante (la Procura Federale aveva infatti chiesto 15 punti di penalizzazione), il Chievo ha deciso di far sentire la sua voce e di protestare contro la decisione del Tribunale che ha inflitto ai veneti 3 punti da scontare in questo campionato e un'ammenda di 200mila euro. Il club di Luca Campedelli, anche lui colpito con tre mesi di squalifica, lo ha fatto con un comunicato stampa inviato poche ore fa: "La società A.C. Chievo Verona, a seguito della sentenza di primo grado resa nota oggi dal Tribunale federale nell'ambito del processo che la vede coinvolta per presunte plusvalenze fittizie, comunica la propria posizione attraverso il Legale difensore, l'Avvocato Marco De Luca".

La dura replica del club gialloblu

"Siamo stupiti e contrariati dall'esito della sentenza odierna – si legge nella nota ufficiale del Chievo – Siamo fermamente convinti, oggi più che mai, che la società abbia sempre agito con correttezza e trasparenza, e che le indagini della procura non siano state fatte correttamente. Riteniamo perciò che il Chievo Verona non meriti questa ridotta penalizzazione, frutto peraltro, con tutta evidenza, della consapevolezza, da parte del Tribunale, della debolezza della tesi accusatoria. Ricorreremo quindi in appello, fiduciosi che la giustizia sportiva saprà alla fine riconoscere le nostre ragioni".

"In ogni caso, al di là di tutte le considerazioni di merito, resta il fatto che riteniamo il deferimento nei confronti del Chievo Verona nullo per le ragioni già espresse ieri in udienza e segnatamente perché l'unico soggetto legittimato a firmare il relativo atto sarebbe stato il procuratore Giuseppe Pecoraro che invece non lo ha fatto né ha dedotto alcun impedimento come previsto dal Codice di Giustizia Sportiva".

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La reazione del Crotone

Di fronte alla sanzione imposta al Chievo, alcuni club hanno reagito con sorpresa e imbarazzo. Tra questi anche il Crotone del presidente Gianni Vrenna: "E' una sanzione a dir poco ridicola, nel momento in cui vengono truccati i bilanci per tre anni e si prende un punto di penalizzazione a stagione, mi pare una barzelletta – ha spiegato il patron a "Radio Sportiva" – E' un'altra brutta storia del calcio italiano. Mi sembra forse una cosa studiata a tavolino: allungare i termini a settembre per poi arrivare a una sentenza di questo tipo. Non so se ora la Procura Federale si opporrà a questa sentenza. Stasera insieme ai nostri legali faremo una riunione e vedremo il da farsi".

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