Pjanic e Douglas Costa al top. Doveri, che pasticcio col Var. Gol di Mandzukic irregolare
La Juventus mai doma e, soprattutto, non sazia dopo tre Coppe Italia consecutive vinte batte il Torino nel ‘Derby della Mole’ e si porta nuovamente in semifinale, dove ad attenderla ci sarà l’Atalanta di Gasperini. Il Toro da parte sua, orfano dell’infortunato Belotti, ha fatto il possibile contro la ‘Vecchia Signora’ ben figurando e, al netto della sconfitta, salvando, a differenza della stracittadina di campionato (1 solo derby vinto negli ultimi 25 incontri per i granata), l’onore delle armi. Qui, top e flop del match.
I Top dell’Allianz Stadium
Douglas Costa titolare aggiunto, che gol contro il Toro
La grandezza della Juventus sta tutta nella proprietà commutativa applicata al calcio: cambiando l’ordine degli addendi/giocatori a disposizione il risultato non cambia. Da Verona a Torino, dall’Hellas in Serie A al Toro in Coppa Italia, lo scarto, come visto ieri nella invece sfida col Napoli, non c’è e fra titolari e cosiddette riserve la discrepanza è risicatissima.
E così, una delle presunte riserve o, sarebbe meglio dire, dei titolari aggiunti mostra tutte le sue qualità in dribbling, il suo estro e anche, perché no, la sua precisione sotto porta. Parliamo, ovviamente, di Douglas Costa che, dapprima fa ammattire sulla corsia destra il diretto avversario Molinaro e poi, per la gioia dei tifosi accorsi all’Allianz, sigla la rete del momentaneo 1-0 con una semi-girata di rara bellezza che va a morire nell’angolo alto alla sinistra del portiere granata. Il tutto, al termine di una azione sì rocambolesca ma sintomatica di una superiorità tecnica, anche negli uomini di riserva, vista per tutta la partita con Douglas Costa, titolare aggiunto, fra i deuteragonisti del successo bianconero.
Mandzukic gol ma l'azione è viziata da fallo, Doveri sbaglia anche col Var
Fra i titolari inamovibili, fra le guide spirituali e tecniche di questa squadra Mario Mandzukic che, nella fredda serata torinese, accende gli entusiasmi dei propri sostenitori e realizza la rete della tranquillità. Polemiche a parte per un presunto fallo su Acquah sul cui recupero palla è nato il gol del 2-0 (rivisto anche con il Var e, a nostro parere, fallo), infatti, il croato ha messo insieme una partita davvero apprezzabile tornando nel suo ruolo naturale, quello di prima punta.
Sponde e tocchi/tacchi di prima, colpi di testa e lotta serrata in area, sportellate e movimenti in profondità ma anche un clamoroso errore sotto porta una decina di minuti prima della sua marcatura, su assist del solito Douglas Costa. E poi, come detto, la segnatura della tranquillità, propiziata da un rimpallo fortunoso che lo mette davanti a Milinkovic-Savic. Lì dove in molti avrebbero sparato sulla figura dell’estremo difensore da 202 cm d’altezza, lui tocca dolcemente il pallone disegnando una traiettoria in lob imparabile anche per il fratello minore di Sergej della Lazio. Il tutto, per un gol da cineteca che suggella la sua ottima prestazione, il suo vincolo coi tifosi ed una qualificazione assolutamente meritata.
Pjanic perfetto direttore d’orchestra, lo spartito funziona
Se lo spartito, come si leggerà più avanti, funziona gran parte del merito va dato al direttore d’orchestra. No, non ci riferiamo al tecnico Allegri o, almeno, non in questo senso. Infatti, spostando l’attenzione sul rettangolo verde, notiamo come ogni singola azione, ogni fraseggio imbastito, ogni abboccamento bianconero nella metà campo granata sia, appunto, orchestrata, pensata e diretta dal bosniaco Pjanic che, interpretando al meglio il pentagramma del pallone, disegna calcio, melodie succose e suggerimenti davvero preziosi senza dimenticare, per questo, di dover tirare pure qualche strattone in fase passiva con l’ex Roma miglior recupera-palloni della sua mediana.
I Flop del ‘Derby della Mole’
Sturaro fuori ruolo, soffre troppo un abito non suo
In uno spartito praticamente perfetto, l’unico a steccare un po’ per intonazione è l’ex Genoa Sturaro. Schierato terzino destro per le non ottimali condizioni fisiche di Lichtsteiner, infatti, il numero #27 s’impegna, cerca di interpretare bene il ruolo ma finisce per smarrirsi in un abito che non sembra troppo tagliato per lui. Dalle sue parti, anche per la mancanza di collaborazione in fase di non possesso del brasiliano Douglas Costa, arrivano le azioni più pericolose del Toro che, pur con scarsa continuità, riesce a trovare il varco proprio in quella specifica porzione di gioco. Insomma, bravo in appoggio e nel prendersi cura del pallone nel fraseggio, scarso in fase di chiusura con una condotta di gioco non gradita da Allegri che lo fa sedere, ancora una volta (5 delle 6 gare dal primo minuto finite col cambio), al suo fianco dopo soli 45’.
Baselli e il derby: amici mai
Il derby sembra ormai essere la partita meno adatta per vedere le qualità del giovane Baselli. E sì perché dopo la stracittadina del 23 settembre scorso, terminata 4-0 per la Juventus, nel quale l’ex bergamasco si fece espellere per somma di ammonizioni dopo 25’ di gioco lasciando i suoi sotto di un uomo e di un gol, il numero #8 si rende protagonista dell’assist che porta al vantaggio gli avversari. Al 15’, infatti, un suo sbilenco rinvio rimpalla sul mancino di Dybala terminando poi sul sontuoso sinistro di Douglas Costa che fulmina, in un istante, Milinkovic-Savic. Un episodio che indirizza il match e finisce per spegnere l’entusiasmo del ragazzo che subisce la botta piscologica anche più in là con diverse scelte, in fase di riconquista palla, davvero discutibili per una prestazione, la seconda consecutiva nel derby, con molte ombre e poche, pochissime luci.
Iago Falque spettatore non pagante, sfida incolore per lui
Senza Ljajic non al meglio e con un Belotti nei panni dello spettatore, le speranze granata erano quasi totalmente affidate allo spagnolo Iago Falque che però, si è visto davvero poco. Complice una scarsa propensione offensiva dei suoi e l’attenta guardia di Asamoah che lo costringe più a difendere che a offendere, l’ex Genoa finisce per uscire ben presto dalla partita senza poter dare il suo contributo e regalare a Niang, in versione prima punta stasera, qualche pallone utile per mettere in difficoltà la retroguardia della ‘Vecchia Signora’.
Tabellino e voti
Juventus (4-3-3) Szczesny 6+; Sturaro 5.5 (Dal 46’ Lichtsteiner 6), Rugani 6, Chiellini 6.5, Asamoah 6.5; Marchisio 6- (Dal 61’ Khedira 6), Pjanic 7, Matuidi 6+; Dybala 6.5, Mandzukic 7- (Dal 78’ Higuain s.v.), Douglas Costa 7.5. A disposizione: Loria, Pinsoglio; Lichtsteiner, Alex Sandro, Benatia, Barzagli; Bentancur, Khedira; Bernardeschi, Higuain. Allenatore Massimiliano Allegri 6.5
Torino (4-3-3) Milinkovic-Savic 6.5; De Silvestri 5.5, N’Koulou 6, Burdisso 6-, Molinaro 5.5; Acquah 6- (Dal 80’ Obi s.v.), Rincon 6, Baselli 5; Iago Falque 5.5, Niang 6+ (Dal 80’ De Luca s.v.), Berenguer 6+. A disposizione: Sirigu, Ichazo; Bonifazi, Moretti, Fiordaliso; Valdifiori, Obi, Gustafson, Millico; De Luca, Boyé, Sadiq. Allenatore Sinisa Mihajlovic 6