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Pirlo: “Sono vecchio e il ginocchio mi tormenta. A dicembre mi ritiro”

Andrea Pirlo chiuderà a 38 anni la carriera di calciatore con i New York City, in Mls. Cosa farà dopo il ritiro? “Mi godo la famiglia. La scintilla per fare l’allenatore non è ancora scattata”. Dalla Nazionale alla Serie A, l’ex ‘professore’ di Inter, Milan e Juventus ne ha per tutti.
A cura di Maurizio De Santis
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A dicembre scadrà il contratto con i New York City. Sarà allora che Andrea Pirlo, il professore che ha educato la ‘maledetta' studiando Juninho, appenderà le scarpette al chiodo e dirà basta col calcio giocato. Ha deciso, si ritira. Stop. Per lui finisce qua, in America, nella Major League, l'avventura sul rettangolo verde. Che in futuro possa decidere di tornarvi, magari nei panni dell'allenatore oppure di assistente tecnico o – ancora – in qualche altra veste ufficiale è tutto da vedere. Per adesso – come racconta in un'intervista alla Gazzetta dello Sport – pensa a godersi il meritato riposo del guerriero.

Dopo 25 anni di calcio starò a casa con la famiglia (ad agosto è diventato anche papà di due gemelli). Per tenermi in forma giocherò a golf e a tennis.

ritiro Pirlo

Acciacchi fisici, il ginocchio usurato

Non è (solo) questione di età che avanza ma di fisico che non regge più come una volta. E di acciacchi che sono come avversari durissimi da saltare: quando pensi di averli elusi, entrano in tackle e finisci per terra. Pirlo ne ha uno in particolare che lo tormenta, è il ginocchio ‘usurato' da mille battaglie, causa d'infortuni e di panchine a scopo precauzionale. Finire dietro le quinte non è l'addio degno di un campione come l'ex di Inter, Milan e Juventus.

Dove c’è la rotula non ho più la cartilagine – aggiunge l'ex regista della Nazionale -. Quando è venuta la Juve in tournée a fine luglio, mi sono fatto vedere anche dal loro medico. Ma c’è poco da fare e allora capisci che è arrivato il momento, alla mia età, di dire basta. Ogni giorno hai problemi fisici, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco.

Futuro in panchina? Non è scattata (ancora) la scintilla

Cosa farà Pirlo? "Non lo so ancora. Rientrerò in Italia già a dicembre e mi prenderò un po' di tempo per decidere. Quanto alla possibilità di fare l'allenatore dico che essere stato un buon giocatore possa bastare per fare anche il tecnico. A me non è ancora scattata alcuna scintilla".

Nazionale da Conte a Ventura, il cambio di modulo

Quanto servirebbe uno come lui alla Nazionale… Avesse qualche anno di meno oppure fosse ancora abbastanza in salute da essere competitivo come sempre un calciatore della sua esperienza, della sua tecnica metterebbe un po' d'ordine in quel guazzabuglio che è diventato il centrocampo della Nazionale, sospeso tra un modulo e l'altro. "Confusionaria", così definisce la prova contro la Macedonia figlia soprattutto della tensione di dover fare risultato a tutti i costi e – forse – d'interpreti, oltre che il modulo, sbagliati. "All’inizio con il 3-5-2 come Conte aveva fatto delle prove discrete, poi con il cambio di modulo è andata così così".

Elogio dell'ex ct: Capisci subito al volo cosa devi fare

Pirlo non dà giudizi sull'attuale ct, Ventura, ma quando parla di Conte – prima nelle vesti di allenatore di club poi in quelle di selezionatore Azzurro – lo fa in termini entusiastici. "Una sua lezione di 20’ al video vale tre giorni di allenamento: capisci subito al volo che cosa devi fare". Dall'Inghilterra dicono che potrebbe fare da vice proprio al tecnico leccese, lui glissa: "Si dicono tante cose…".

Il Napoli di Sarri: Gioca il miglior calcio in Italia

A proposito di allenatori, ce n'è uno che lo appassiona particolarmente a giudicare da come fa giocare la squadra: è Sarri, che ha dato al Napoli un'identità di gioco e automatismi che rasentano la perfezione. "Il Napoli è quella che gioca meglio in Italia ed è fra le migliori in Europa. Vederla in campo è puro divertimento".

I top di A da Belotti a Gagliardini

I giocatori che maggiormente lo impressionano in Serie A? Il ‘professore' promuove al ruolo di "top" Belotti, Bernardeschi, Rugani, Caldara, Conti e Gagliardini. E li mette accanto a quelli che sono già "maturi" quali Insigne e Verratti.

Bonucci non è un flop: Ha bisogno di tempo per ambientarsi

Tra i flop, invece, c'è chi ritiene Leonardo Bonucci un investimento troppo costoso per il Milan considerate le cifre (42 milioni alla Juventus, 7.5 milioni a stagione di stipendio) e l'età del calciatore (30 anni). "E’ il miglior difensore d’Italia e uno dei più forti d’Europa, ma anche lui ha bisogno di tempo per ambientarsi. E' normale che non possa rendere ancora come alla Juventus". Coraggio, Leo, il meglio è passato. Quello di Pirlo deve ancora venire.

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