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Perisic: “All’Inter non potevo dire di no, voglio vincere il derby”

Perisic, che ha scelto la maglia numero 44, ha dato ampia disponibilità a Mancini: “Posso giocare in qualunque ruolo a centrocampo, in passato ho fatto anche la punta”.
A cura di Alessio Morra
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Domenica sera Ivan Perisic farà il suo esordio ufficiale con l’Inter giocando nel derby di Milano. Il calciatore croato, preso dai nerazzurri nelle ultime ore di mercato, nella conferenza stampa di presentazione ad Appiano Gentile ha detto che non avrebbe alcun problema a giocare già domenica sera. Perisic naturalmente vorrebbe iniziare la sua nuova avventura ottenendo i tre punti: “Sono contento di essere qui, l’Inter è uno dei club più grandi al mondo. Con il Milan sarà un grande derby, sono felice di giocare la mia prima partita proprio contro il Milan. Tutti vogliono vincere il derby, ma ogni partita è importante, so cosa significa per i tifosi, daremo tutto per vincere. Per quanto riguarda la mia posizione in campo dipenderà da Mancini. Mi va bene qualsiasi posizione a centrocampo, in passato sono stato anche attaccante, non ci sono problemi”.

L’esterno offensivo ha parlato delle discussioni avute con il Wolfsburg, che ha cercato in ogni modo di trattenerlo nella propria rosa: “Ho scelto l’Inter perché quando mi hanno cercato sono rimasto sorpreso, l’Inter è una grandissima squadra anche se ha avuto anni difficili, quando un club così ti cerca non puoi dire no. Ho provato a parlare con il Wolfsburg, volevano tenermi, ma è stata una mia decisione. Contro i nerazzurri ho giocato l’anno scorso, sono qui per cambiare la situazione, come tutti i nuovi voglio dare il mio contributo affinché la stagione sia diversa e molto migliore rispetto a quella precedente”.

Perisic non è preoccupato né dalla pressione né dalle grandi responsabilità che lo aspettano. Il giocatore, che non vuole parlare di Scudetto, ha detto che l’esperienza maturata in Bundesliga ha maturato gli sarà molto utile: “La pressione c’è sempre, tutti hanno grosse responsabilità. Ho imparato molto in Germania, ho lavorato con due grandi allenatori come Klopp e Hecking, e l’esperienza che ho maturato con loro mi aiuterà molto anche in Italia, non avrò problemi ad ambientarmi. Lo Scudetto? Inutile parlarne ora, dobbiamo ragionare partita dopo partita”.

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