Perché Modric merita il Pallone d’oro
È tempo di chiudere l'anno e di sintetizzare questi 12 mesi in una istantanea, che poi si ricorderà per sempre. Un'idea, romantica se vogliamo, che vale anche nel calcio con questo periodo dell'anno, generalmente, utile a premiare il migliore dei quasi trascorsi 365 giorni precedenti con il Pallone d'Oro. Una foto, aurea, che non può mancare nemmeno in questo 2018. Il primo, peraltro, senza l’accoppiata Messi–Cristiano Ronaldo sul podio dopo addirittura 11 lunghissimi anni. Un’eternità nello sport. Un’immensità nel calcio.
E così, i tre finalisti, Mbappé, Varane e Modric ispirano le considerazioni più varie e vaste dividendo i consensi fra loro e generando, pure, una sorta di ‘partitismo' del football con diverse fazioni a sostegno dell’uno o dell’altro talento chiamato in causa. A cui, poi, va aggiunta anche una atavica considerazione: chi vince il mondiale da protagonista deve poi trionfare anche nello specifico premio individuale di miglior calciatore dell’anno. Insomma, da qui al 3 dicembre, data stabilita per la consegna del trofeo, se ne diranno tante ed oggi, noi, ci inseriamo nel solco della discussione spiegando perché a 33 anni, il centrocampista croato Modric meriterebbe, anche al culmine di una carriera epica, il Pallone d’Oro 2018.
Annata monstre: il #10 del Real al top
Oggi, vi abbiamo parlato di Varane e, anche, delle motivazioni alla base della selezione dei candidati al premio più ambito dai calciatori di tutto il mondo: annata, fair play e carriera. Ed anche in questo caso, come per il più giovane difensore transalpino, il #10 di Zara merita appieno questa nomination rispondendo al meglio ad ogni singolo criterio, a ciascuna categoria in oggetto. L’annata, è da qui che si parte ed è forse da questo che più dipendono i destini della scelta finale, del talentuoso regista madrileno è stata speciale.
Come per Varane, ma con un esito differente nel mondiale, Modric vince la Supercoppa Uefa contro il Manchester United, trionfa nella coppa del mondo per club, vince, per la terza volta di fila, la Champions League e poi disputa una rassegna iridata, in terra russa, sontuosa. Una manifestazione, al di là della sconfitta finale, dominata in lungo ed in largo col croato, poi, a giusta ragione, nominato miglior calciatore di Russia 2018. Certo, una magra consolazione rispetto alla gloria imperitura dell’aureo trofeo ma anche un giusto riconoscimento per quanto fatto vedere nel corso dell’intero arco del torneo internazionale. Col Fifa Best Player di settembre, a suggellare una parabola personale di assoluto livello.
Non solo il Mondiale, LM10 ha alle spalle una carriera d’oro
Giocate, lampi, guizzi, assist vincenti, gol ed una leadership, nella Croazia dallo spropositato ego, straordinari. E poi c’è il fair play, con otto gialli sì ma zero rossi in 56 gare totali, fra lo scorso anno e l’inizio di questa nuova stagione, ed una carriera, ad oggi, appunto, mondiale. Col binomio madrileno ma anche quello con Dinamo (un po' meno con Inter Zapresic) o col Tottenham, Luka, partito dalla Croazia dilaniata dalla guerra e sfuggito ai bombardamenti ed ai soprusi bellici nel conflitto per l’indipendenza dalla Jugoslavia, ha raccolto 20 titoli di squadra delineando i contorni di una parabola personale stratosferica: appunto, da Pallone d’Oro.
Valore di mercato in ribasso ma Modric spicca nella hall of fame del football
Il tassametro, quello dei valori di mercato del portale Transfermarkt.it, lo vede in caduta libera per una quotazione, ad oggi, di appena 25 milioni di euro. Il campo però, e del resto lo abbiamo visto in questi mesi, dice tutt’altro. Al netto di questa discesa, peraltro giustificabile con l’avanzata età del principe croato, di questo cortocircuito di mercato Modric è un campione assoluto, determinante ad ogni latitudine, elegante, bello da vedere, efficace e, diremmo, anche meritevole di chiudere alla grande questo 2018 con un premio, sia pure oggetto di discussione, come quello del Pallone d’Oro.