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Paul Merson e il gioco con Gascoigne: “Alcol e sonniferi, facciamo a chi crolla prima”

Paul Merson, ex calciatore dell’Arsenal, ha raccontato in tv delle sfide ‘alcoliche’ con ‘Gazza’ ai tempi del Middlesbrough: “Le facevamo dal lunedì al giovedì dopo l’allenamento. Chi si addormentava per ultimo vinceva e prendeva i soldi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ingerivano sonniferi, mettevano sul tavolo soldi e poi scommettevano su chi su sarebbe addormentato per primo bevendo meno di altri. L'ultimo capace di restare sveglio e in piedi arraffava il malloppo e andava a letto contento. Paul Merson, ex calciatore della Premier League e oggi opinionista di Sky Sports Inghilterra, ospite del programma ‘A League of Their Own‘ ha raccontato in tv il gioco che si divertiva a fare con Paul Gascoigne ai tempi del Middlesbrough di Bryan Robson. Lui vi era giunto nell'estate del 1997 dopo aver indossato per una decina d'anni la maglia dell'Arsenal (300 presenze coi ‘Gunners') e per un periodo il manager volle che ‘Gazza' soggiornasse nella residenza dei fratelli Merson.

Vino e sonniferi, la sfida dopo ogni allenamento. Credeva che sarebbe stato meglio tenerli assieme e così sarebbero stati sotto controllo… si sbagliava a giudicare da quel che combinavano. Da lunedì al giovedì, eccezion fatta per il giorno prima della partita, si sfidavano in maniera speciale con la complicità del fedele amico di Gascoigne, Jimmy ‘Cinquepance' Gardner (chiamato così per la capacità di assorbire come una spugna tutto ciò che beveva).

Quando tornavamo dall'allenamento, davamo a mio fratello soldi per comprare tante bottiglie di vino rosso, che poi versavamo in brocche di vetro. A quel punto eravamo seduti: io e Jimmy da un lato, Gazza e mio fratello dall’altro. Ogni ora prendevamo del sonnifero e chi si addormentava per ultimo prendeva i soldi che scommettevamo.

Come sta oggi Gascoigne. Dopo aver rischiato la morte per la sua dipendenza da alcool e lunghe terapie di riabilitazione, sta provando a uscire dal tunnel. Da circa 9 mesi Gascoigne non beve più e – in base alle informazioni raccolte dai tabloid – sembra abbia smesso di attaccarsi alla bottiglia. L'ultima volta che è stato ricoverato, l'ex Lazio ha trascorso più di un anno in una clinica riabilitativa, specializzata per disintossicarsi. Ma la lotta col ‘demone' che è dentro di sé non è finita. Forza, ‘Gazza', fa una linguaccia a quel vizio che ha rischiato (e rischia) di ucciderti. Resta con noi.

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