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Pasciuti nella storia: col Carpi in gol dalla serie D alla A

Con la marcatura in Carpi-Udinese, il centrocampista di Lorenzo Castori è entrato nella storia del nostro calcio. Superato il record di Raffaele Rubino col Novara. “E pensare che dicevano di non essere nemmeno da C2”.
A cura di Mirko Cafaro
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La 19a giornata di serie A, appena cominciata, ha già scritto una nuova pagina di storia per il nostro calcio. E a farlo è stato un eroe minore (senza offesa per nessuno), appena affacciatosi sui grandi palcoscenici con il piccolo Carpi. Stiamo parlando di Lorenzo Pasciuti, centrocampista classe '89, fedelissimo di mister Castori. La sua avventura in Emilia è cominciata nel gennaio del 2010, in serie D, dopo alcune brevi parentesi con Massese, Biellese e Pisa. Dodici presenze e un gol che hanno dato l'abbrivio a una carriera poi proseguita in continuo crescendo. Sempre in maglia biancorossa e sempre confermato da una stagione all'altra, per giunta con un ruolo da protagonista grazie alla sua polivalenza tattica, nonostante i continui salti di categoria che lo hanno condotto dalla prima serie dei Dilettanti alla massima serie professionistica. Non bastasse, però, oltre all'Oscar della fedeltà è riuscito a conquistarsi un altro primato.

Dopo il suo gol all'Udinese, siglato nel primo anticipo della 19a giornata (2-1 per i padroni di casa), infatti, si è guadagnato non solo un posto di diritto nella storia del club ma, ancora meglio, in quella del nostro calcio. Pasciuti ha battuto il record detenuto da Raffaele Rubino dallo scorso 26 novembre 2011 quando, andando a segno con il suo Novara contro il Parma in serie A, era ufficialmente diventato l'unico giocatore ad aver segnato con la stessa maglia in tutte le serie professionistiche.

Il centrocampista del Carpi è andato oltre mettendo in fila cinque campionati, proprio grazie a quell'unico gol del 2010 in D, a cui hanno fatto seguito 5 in Seconda Divisione (la vecchia C2 ora scomparsa) nel 2010-2011, quattro nei due campionati successivi in Prima Divisione, cinque negli altri due in B e ora questo in A. Insomma un'altra grande, piccola storia che lo sport sa regalare e un premio alla forza di volontà di questo giocatore tutto cuore e polmoni, in grado di ricoprire più ruoli e sempre pronto ad anteporre le esigenze della squadra a quelle personali. "Alcuni dicevano che non potevo giocare in Serie C2 e così l’ho vinta, come i campionati di C1 e B – ha ammesso a Sky –. Qualcuno ha detto anche che non posso giocare in A ma ce la metto tutta e oggi sono contento del gol".

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