Partite rinviate in Serie A: date di recupero incerte, si valuta l’ipotesi porte chiuse
Giocare le partite a porte chiuse o addirittura in campo neutro. Non c'è ancora ufficialità al riguardo ma è questa l'ipotesi che può farsi strada, la soluzione da adottare a causa dell'emergenza nazionale scoppiata per il contagio da Coronavirus. L'evoluzione della situazione è sotto controllo ma preoccupante (qua tutti gli aggiornamenti in tempo reale su cosa sta accadendo in Italia). Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha convocato nelle ultime ore una riunione d'urgenza in Figc (consiglio fissato per lunedì 24 febbraio): una task force medica per ragionare sugli eventi e sulle misure di prevenzione (in accordo con le Istituzioni) oltre alla necessità di fare fronte ai "vuoti" in calendario provocati dal rinvio degli incontri.
In caso di ulteriori rinvii (Torino-Parma s'è aggiunta a Verona-Cagliari, Atalanta-Sassuolo, Inter-Sampdoria) non ci sarebbero date utili per recuperare le partite. Al momento, infatti, non è ancora possibile individuare una finestra temporale specifica, fattore che alimenta incertezza anche in previsione di Juventus-Inter, big match scudetto del 1° marzo all'Allianz Stadium. Emblematica è la situazione relativa alla posizione dei nerazzurri di Antonio Conte: questi ultimi potrebbero addirittura ritrovarsi in campo a fine maggio per il calendario ingolfato da Europa League e Coppa Italia. Quanto alla gara della "Dea" potrebbe essere "incastrata" a marzo. Ipotesi, nulla più.
Ecco perché l'idea di giocare un paio di turni di campionato a porte chiuse (o in campo neutro), a cominciare dal big match scudetto Juventus-Inter (1° marzo) viene reputata un "estremo rimedio al male estremo" che ha coinvolto anche l'Italia: se la mappa dei contagi – il cui picco non è stimabile con certezza perché ancora non è stato individuato il cosiddetto "paziente zero" – dopo Lombardia e Veneto dovesse propagarsi anche in altre regioni, potrebbe essere questa la direzione da seguire
Ora più che mai abbiamo il dovere di essere prudenti e responsabili – le parole pubblicata dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sua sua pagina Facebook -. Per questa ragione abbiamo sospeso le competizioni sportive nelle aree in cui può esserci anche solo l'eventualità di diffusione del virus.