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Parma-Napoli finisce in rissa. Donadoni: “Che schifo, volevano che perdessimo”

Dopo il fischio finale del match del “Tardini”, Higuain e Mirante sono stati divisi a fatica dai compagni. La rissa finale avrebbe coinvolto anche Riccardo Bigon e Daniele Galloppa. A far scattare la tensione, alcune frasi che i giocatori del Napoli avrebbero rivolto a quelli gialloblu. Palladino: “Ci hanno chiamato falliti”. Il club azzurro si è difeso parlando di proteste per le continue perdite di tempo, durante la partita.
A cura di Alberto Pucci
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La partita del "Tardini", tra l'undici di Roberto Donadoni e quello di Rafa Benitez, è destinata a continuare ancora per giorni. I tempi supplementari che Parma e Napoli giocheranno al di fuori del campo, sono il frutto di un comportamento assai discutibile durante i novanta minuti e della rissa finale che ha coinvolto giocatori e dirigenti. Già tesi come delle corde di violino per la recente beffa in Europa League, Higuain e compagni sarebbero stati protagonisti di un altro episodio di nervosismo che ben fotografa il momento che sta vivendo il club partenopeo (tra l'altro in silenzio stampa polemico già da giorni). Dopo aver portato a casa un pareggio che vale come una sconfitta in chiave Champions League, di fronte ad un orgoglioso Parma, i giocatori di Benitez si sarebbero lasciati andare a provocazioni piuttosto gravi nei confronti degli avversari.

Proprio Gonzalo Higuain, già nervoso di suo da tempo, sarebbe stato il protagonista principale del poco edificante siparietto con Antonio Mirante: "Gli ho dato un buffetto per salutarlo – ha spiegato il portiere del Parma, ai microfoni di Sky – E' un gesto normale, che spesso facciamo in campo. Lui, però, è impazzito".

Fatta la premessa che andrebbe verificata l'innocenza del gesto di Mirante, il fatto più grave di tutta questa vicenda lo ha raccontato Roberto Donadoni a margine del match: "Higuain ha preso in giro Mirante, non raccontiamo balle. Gli ha detto: "Sei già in Serie B, che vuoi?" – ha svelato il tecnico del Parma – Questa cosa fa schifo, evidentemente voleva gli regalassimo la partita. Se la mentalità è questa, tanto vale ci facessero perdere a tavolino tutte le partite. Ma se andiamo in campo, facciamo la nostra gara sempre e contro chiunque". Una dichiarazione che, inevitabilmente, farà molto rumore nei prossimi giorni e che fa il "paio" con le rivelazioni di molti giocatori gialloblù che, durante il match, sarebbero stati apostrofati da quelli del Napoli come "falliti".

Dal campo, la rissa si è poi spostata nel sottopassaggio dove, secondo la ricostruzione di Sky, anche Daniele Galoppa e il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, sarebbero stati ad un passo dal venire a contatto. Anche in questo caso, la causa di tale nervosismo sarebbero state alcune parole pronunciate dai dirigenti partenopei definite, sempre da Roberto Donadoni, "frasi schifose". Il tecnico ha rincarato la dose in conferenza stampa: "Comprendo che ognuno di noi lotta per un obiettivo e che può subentrare l’amarezza quando non lo si raggiunge, ma andare oltre è fuori luogo – si legge nelle parole pubblicate dal sito ufficiale del Parma – Non dimentichiamo che questi uomini – perché di veri uomini si tratta – 15 giorni fa hanno firmato la rinuncia al 65% degli stipendi dell’esercizio provvisorio e al 75% per ciò che riguarda il pregresso. Quando però vedo queste cose, dico: ‘Ma cosa volete?’. Siamo tutti bravi a parlare quando si tratta degli altri. Quando poi si parla di noi stessi si cade, si inciampa. E' vergognoso. Le parole dell’attaccante azzurro chi era a bordo campo le ha sentite ed è giusto che si sappiano. Forse sono state dette perché non abbiamo permesso al Napoli di vincere. Vada però a parlare con quelli di Inter e Roma, perché abbiamo fermato anche loro, che sono dirette concorrenti  per l’Europa".

A confermare tale episodio, anche il commento di Raffaele Palladino: "A fine partita è stato uno scandalo – ha commentato l'attaccante del Parma, nella "mixed zone" del Tardini – Sentirsi dire frasi tipo retrocessi e falliti, fa male. Solo perché ci siamo giustamente impegnati. Probabilmente pensavano di arrivare qua e avere in tasca la partita. Si sono lamentati del fatto che ce la siamo giocata al massimo, che tanto eravamo già falliti e retrocessi. Che brutte queste frasi, ingiuste e tristi. Negli ultimi minuti ci dicevano queste cose, ma noi ci abbiamo messo il cuore per i tifosi e per la maglia". Poche ore dopo la fine del match, il Napoli ha voluto spiegare il motivo di tanto nervosismo e della rabbia scatenata a fine gara: "Tutte le proteste di fine partita erano rivolte esclusivamente alle continue perdite di tempo – si legge nel tweet della società partenopea – Nessuna di queste riguardava l'impegno del Parma che è stato ovviamente encomiabile".

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