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Parma Calcio 1913, Calaiò si difende in tribunale: “Messaggi stupidi e scherzosi, sono pulito”

l bomber del Parma (che per responsabilità oggettiva rischia una penalizzazione di 2 punti che se applicata alla scorsa stagione estrometterebbe i ducali dalla Serie A)  è stato accusato di tentato illecito per alcuni messaggi inviati prima di Spezia-Parma all’avversario Filippo De Col e rischia 4 anni di squalifica. Questa la sua difesa spontanea in Tribunale.
A cura di Marco Beltrami
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4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda. E' questa la richiesta della Procura Federale per Emanuele Calaiò nel processo che emetterà oggi il suo verdetto davanti al Tribunale nazionale della Figc. Il bomber del Parma (che per responsabilità oggettiva rischia una penalizzazione di 2 punti che se applicata alla scorsa stagione estrometterebbe i ducali dalla Serie A)  è stato accusato di tentato illecito per alcuni messaggi inviati prima di Spezia-Parma all'avversario Filippo De Col. Una mazzata per l'esperto centravanti che ha respinto ogni accusa.

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I messaggi di Calaiò prima di Spezia-Parma, la difesa del bomber

Emanuele Calaiò ha rilasciato una dichiarazione spontanea al Tribunale Figc nel corso del processo al Parma, per chiarire la sua posizione. L'esperto attaccante ha respinto ogni accusa di tentato illecito con queste parole, chiarendo il contenuto dei messaggi inviati all'avversario prima dell'ultima giornata della scorsa Serie B: "Ho passato un'estate d'inferno. Non mi aspettavo di arrivare qui davanti a voi per tre messaggi innocui, stupidi e scherzosi che non avevano secondo fine. Non ho mia pensato di alleggerire la posizione dei miei compagni o alterare il risultato della partita".

Parma, Calaiò in tribunale si difende dalle richieste della Procura

Il centravanti del Parma  dunque si è difeso puntando il dito contro chi lo ha accusato e sbattuto in prima pagina: "Io queste cose non le faccio, sono una persona pulita e corretta e mi dispiace che non ci siano qui lo Spezia e i miei ex compagni a testimoniare che sono sempre stato un esempio per i giovani. Non voglio finire la carriera per situazioni che non mi appartengono. E' bruttissimo io sono stato anche a Catania e Siena, piazze che sono state coinvolte in cose orribili, ed io non sono mai stato toccato da queste vicende". E a prendere le parti del giocatore del Parma ci ha pensato anche il suo legale Rodella che ha chiarito il senso dei messaggi del suo assistito prima di Spezia-Parma: "Se i messaggi di Calaiò rappresentano un illecito allora ce ne andiamo tutti al mare perché tutte le partite sono illecite. Dove sarebbe la proposta illecita? Fin dal primo messaggio ci sono le emoticon con il sorriso. La procura federale dovrebbe chiedere scusa al calciatore per questa imputazione assurda ed infamante".

Il Parma rischia la Serie A, l'ad Carra si dice esterrefatto

E il Parma che rischia addirittura di essere rispedito in Serie B, si è difeso attraverso l'intervento del suo amministratore delegato Luca Carra dalle accuse di responsabilità oggettiva nel procedimento per presunto illecito nei confronti del suo tesserato Emanuele Calaiò: "Lealtà e correttezza sono punti cardine della nostra società. Non vogliamo che la magnifica impresa sportiva effettuata sul campo sia offuscata. Come è possibile chiedere due punti di penalizzazione afflittiva in una vicenda come questa per un presunto illecito. Con degli sms quale potere di controllo ha una società? Che cosa può fare il club? Io sono esterrefatto di fronte a questa richiesta della procura. E' incomprensibile". 

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