Palermo non sfata il tabù della Coppa Italia: contro l’Inter la terza finale persa
Difficile da digerire, arrivare così vicini al traguardo e poi non tagliarlo per primi è quasi avvilente, purtroppo però il Palermo non è riuscito nell'impresa di battere i campione del mondo uscenti. L'Inter era sicuramente la squadra favorita; la formazione di Leonardo aveva il pronostico dalla sua ma gli uomini di Delio Rossi avevano dalla loro tanta fame e molti stimoli che potevano essere trasformati in energia positiva, sopperendo così alla differenza tecnica.
L'ESPERIENZA RISULTA FONDAMENTALE – Iniziata la sfida, i rosanero ingranano subito e mettono in seria difficoltà l'Inter che si trova, in più di un'occasione, con le spalle al muro. Il Palermo però non riesce a pungere e dimostra poca concretezza davanti la porta; al contrario Samuel Eto'o capitalizza al massimo il primo pallone manovrato dai nerazzurri in una zona pericolosa. Il camerunense, servito da Wesley Snejider, batte il portiere palermitano Salvatore Sirigu incolpevole sul gol, potendo fare poco nell'uno contro uno con l'asso nerazzurro. Così, quasi inaspettatamente e sicuramente immeritatamente, l'Inter passa in vantaggio facendo capire che l'esperienza è una caratteristica fondamentale per
raggiungere determinati traguardi.
INTER CINICA, PALERMO SPRECONE – Incredibile ma vero, il Palermo non si perde d'animo e continua con lo stesso piglio. Anche ad inizio ripresa gli uomini di Rossi provano a "bucare" Julio Cesar. Ma è l'Inter che riesce a raddoppiare, non cambiano i protagonisti per i nerazzurri, anche in questo caso Snejider serve Eto'o che non sbaglia: 2-0. Ezequiel Munoz, a 5 minuti dalla fine, ridà qualche speranza ai rosanero che vengono subito affossati dall'ennesima decisione dubbia dell'arbitro Morganti che espelle il difensore argentino poco dopo la rete segnata. Il direttore di gara è stato protagonista in negativo della sfida sbagliando diverse valutazioni che hanno, il più delle volte, sfavorito il Palermo. Con i siciliani tutti riversati in avanti alla ricerca del gol, l'Inter piazza il contropiede decisivo e grazie ad una combinazione Pandev-Milito fissa il risultato finale: Inter-Palermo 3-1.
PALERMO: 0 VITTORIE SU 3 FINALI GIOCATE – Il Palermo non è una società che, nella sua storia, ha vinto molti trofei; i rosanero però hanno avuto le loro possibilità. La finale dell'Olimpico che chiudeva l'edizione 2010/2011 della Coppa Italia era la terza giocata dal Palermo nella sua storia. Le prime due finali di Coppa Italia non furono fortunate per i palermitani che non riuscirono a portare a casa la Coppa; molti tra i tifosi della squadra siciliana speravano che il detto "non c'è due senza tre" non si avverasse mai. Purtroppo così non
è stato perché, dopo la finale persa contro il Bologna nel 1974 e quella del 1979 contro la Juventus, il Palermo per la terza volta su tre non è riuscito a mettere le mani sul trofeo, uscendo sconfitto dalla finale.
RECORD NEGATIVO INSIEME ALL'HELLAS – Giocare 3 finali senza vincerne nemmeno una è un record negativo abbastanza chiaro. Il Palermo però non è stata la prima società a raggiungere questo risultato negativo; infatti l'Hellas Verona, prima dei siciliani, è riuscita a giocare 3 finali della Coppa Italia senza mai vincerne una. I gialloblu hanno stabilito questo record negativo in pochissimo tempo: 3 finali perse in 8 anni. La prima, nel 1976 all'Olimpico di Roma, contro il Napoli allenato da Delfrati che poteva contare su giocatori del calibro di Savoldi, Burgnich, Braglia, Bruscolotti e Carmignani in porta. I veneti, guidati da Valcareggi, avevano una squadra meno esperta ma che poteva comunque contare sull'apporto di buoni elementi come Zigoni (padre del giovane calciatore del Milan) e Guidolin (attuale allenatore dell'Udinese). In quel caso però il Napoli si impose facilmente per 4-0. La seconda e la terza finale perse dall'Hellas furono giocate nel 1983 e nel 1984 con la formula della doppia sfida (andata e ritorno). Nell'83 gli scaligeri affrontarono la Juventus che all'andata fu battuta per 2-0 (reti di Penzo e Volpati), ma al ritorno i bianconeri ribaltarono il risultato grazie ai gol di Rossi e Platini (2). L'anno dopo l'Hellas si ritrovò nuovamente a giocare la finale della Coppa Italia, stavolta contro la Roma. L'andata a Verona termino 1-1, il ritorno premiò i giallorossi che vinsero il trofeo. L'Hellas però riuscì a porre rimedio a questa grande delusione vincendo, l'anno dopo, il suo primo e unico Scudetto della storia.