Palazzi ha le idee chiare: Lecce, Siena e Grosseto verso la retrocessione diretta
Nubi torbide sul cielo del calcio italiano. Dopo i tanti processi, i molti patteggiamenti e gli innumerevoli interrogatori, si è arrivati al primo giro di boa dell'inchiesta ‘New Last Bet', o meglio al primo giro di vite. Il Procuratore Federale Stefano Palazzi sembra avere un quadro sicuramente esaustivo, anche se non completo, per emanare i primi provvedimenti disciplinari di fronte agli ultimi dati raccolti e – soprattutto – per rispettare le date dell'inchiesta sul calcioscommesse che, se mantenute, permetterebbero ai campionati pronti a partire, scossoni tutto sommato forti ma relativi, evitando slittamenti e rinvii
Il Lecce rischia la doppia retrocessione – Oramai è evidente e i fatti lo confermano: tra le società di calcio coinvolte quelle a rischiare di più sono tre: il Lecce, il Grosseto e il Siena. per i primi due club il discorso è quasi univoco: sul club salentino e su quello toscano aleggia pericolosamente un deferimento grave, per responsabilità diretta e, quindi, lo spettro della retrocessione in Lega Pro.
Cosa succederà? Un doppio salto all'indietro di categoria per i salentini giallorossi. L'anno scorso infatti militavano in Serie A, sono retrocessi sul campo in serie cadetta ma una eventuale direttiva federale per responsabilità diretta richiederebbe una retrocessione alla categoria inferiore, quindi nella ex Serie C.
A pesare come un macignodifficile da togliere è l'oramai famosa combine del derby con il Bari, incontro che sarebbe stato "comprato" secondo quanto dichiarato dall'ex capitano del Bari Andrea Masiello, pentito doc dell'inchiesta, da parte dell'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro.
Lo stesso Semeraro è stato ascoltato dagli inquirenti ma non è riuscito a dipanare i dubbi attorno ai movimenti di denaro sui propri conti, con somme che richiamano da vicino quelle ‘ascoltate' nelle intercettazioni. Anche le tempistiche coinciderebbero con spostamenti di soldi nei periodi ‘incriminati'.
Grosseto, aria pesantissima – Tremano, però, come dicevamo, anche i tifosi del Grosseto. L'ex attaccante Inacio Joelson ha forse dato il colpo definitivo alla società maremmana confermando il coinvolgimento diretto del presidente Piero Camilli nella presunta combine di Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010. È stato lo stesso giocatore brasiliano a chiedere agli inquirenti federali di essere ascoltato nuovamente, in forma spontanea dopo che il 15 marzo negò ogni addebito a proprio carico. Motivo? Semplice: poter usufruire poi dell'istituto del patteggiamento, vista la tolleranza zero federale ma anche l'accondiscendenza a venire incontro a chi accetti di collaborare nell'inchiesta.
Nelle due ore e quaranta minuti di confronto, Joelson ha di fatto confermato le dichiarazioni rese al Gip di Cremona Guido Salvini che già lo scorso 4 giugno, gli erano già valse la revoca degli arresti domiciliari. Contro il presidente del Grosseto Camilli, però, ci sono anche altre testimonianze, come ad esempio quella dell'ex ds, Andrea Iaconi, e di altri tesserati tra cui Marco Turati. La posizione di quest'ultimo e quelle degli altri calciatori di maggio perchè sottoposti a custodia cautelare dalla Procura di Cremona (Paolo Acerbis, Alessandro Pellicori, Joelson e Cristian Bertani) stralciate dal procedimento, saranno giudicate nel procedimento della prossima settimana di fine luglio.
Ahi, ahi, Siena – A rischiare però è anche l'altra squadra toscana, il Siena. A tenere sul filo di lana i bianconeri è sempre e solo il pentito Carlo Gervasoni, de relato, che accusa senza timori il presidente Massimo Mezzaroma per la presunta combine di Modena-Siena. Ma c'è dell'altro che inguaia il Siena e cioè le testimonianze anche dell'altro pentito ed ex senese, Filippo Carobbio, sempre de relato, che attacca ventre a terra per la combine di Siena-Varese.
La Procura federale, finora, nella figura di Stefano Palazzi ha ritenuto i due pentiti dei pentiti credibili e su di loro ha basato l'impianto accusatorio dello scorso processo.
Rischieranno di compromettere la loro credibilità deferendo senza certezze il patron senese per responsabilità diretta? Difficile a crederlo, anche se delle lacune ci sono come l'attacco ad Antonio Conte ex tecnico del Siena che sembra un po' più lontano dalle accuse mossegli, visto che l'interesse e la concentrazione delle procure è tutta incentrata su questioni ben più complesse. Filippo Carobbio, come tutti sanno, ha provato a coinvolgere anche l'allora tecnico del Siena riguardo delle presunte combine di Novara-Siena ("durante la riunione tecnica l'allenatore ci disse che c'era un accordo per il pari") e AlbinoLeffe-Siena ("fummo tutti d'accordo, giocatori e staff tecnico, a lasciare la gara agli avversari").
Se la società senese verrà condannata per responsabilità diretta, avvallando in toto la testimonianza di Carobbio, per proprietà transitiva, la procura dovrebbe anche accettare le accuse dell'ex giocatore bianconero a Conte che, comunque, rischierebbe quanto meno un'omessa denuncia, sulla quale la Juventus andrebbe a patteggiare i tempi della squalifica successiva.
La Serie A in stand-by – Sono giorni di ansia e di attesa anche in casa del Bari che vanta purtroppo diversi tesserati coinvolti e in quel di Bologna, dove gran parte della rosa rischia la squalifica per omessa denuncia per la tentata combine (oramai ritenuta consumata dagli investigatori federali) della partita con i pugliesi.
In serie A, resta con le orecchie dritte anche l'Udinese di padron Pozzo: se sarà deferito l'ex giocatore Simone Pepe per l'omessa denuncia nella tentata combine di Udinese-Bari, la società potrebbe incappare un una ammenda economica per responsabilità oggettiva. Così come resta appeso ad un filo anche il destino giuridico del Napoli. Per il club partenopeo resta da chiarire quanto sostenuto e confermato dall'ex al veleno, il portiere Matteo Gianello che ha ammesso di aver cercato di combinare la partita con la Sampdoria provando a coinvolgere nella combine Paolo Cannavaro e Gianluca Grava.
Per tutti questi casi spinosi entro la metà di agosto cui saranno le decisioni della procura sportiva ma il lavoro non finirà qui. Sono probabilmente rimandati a settembre altri casi delicati, come quelli di Lazio e Genoa, strettamente legati all'inchiesta sul derby con la Samp in corso nel capoluogo ligure.
"Stiamo lavorando, stiamo lavorando", ha assicurato oggi il procuratore federale, Stefano Palazzi. Parole che assumono oggi un senso ancor più particolare di una disperata lotta contro il tempo. E si sa, contro il tempo si può perdere o pareggiare, mai vincere.