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E’ finita la festa: si ritorna al calcioscommesse e ai suoi processi

Finiti gli Europei, si ritorna a parlare di calcioscommesse. Anche durante il torneo, Stefano Palazzi non ha allentato la morsa della giustizia sportiva verso i colpevoli dello scandalo ma, ancora una volta, i tempi stringono. Difficile pensare ad uno slittamento dell’inizio dei campionati ma nessuno oggi vuole parlare di indulto.
A cura di Alessio Pediglieri
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E si è entrati di nuovo nel vivo. Dopo la parentesi di Euro2012 dove l'Italia ha sfiorato il colpaccio, crollando in finale sotto il 4-0 della Spagna che si è confermata campione in carica con uno storico ‘triplete' nazionale (2008-2010-2012), si è subito ripiombati nei temi di tutti i giorni: calciomercato e – soprattutto – calcioscommesse. La festa, dunque è finita e ritornano in auge argomenti più o meno fastidiosi per un calcio italiano alla ricerca di se stesso. Anche il mercato estivo – aperto ufficialmente lo scorso 1 luglio – regalerà sofferenze e dolori a molti tifosi che dovranno accettare le linee guida di abbattimento dei costi e acquisti low cost. L'Inter, in questo caso, ne è l'esempio più lampante ed evidente con un oramai rassegnato Massimo Moratti e il suo calciomercato da ‘provinciale', ovvero senza soldi e poche aspettative.
E mentre tutto gira intorno alle compravendite – presunte o reali come nella più classica delle tradizioni fino a fine agosto – incombe anche la mannaia di ‘Scommessopoli' con date e scadenze al momento rispettate dal Procuratore Palazzi, dalle quali dipenderanno i calendari prossimi venturi e anche le trattative di mercato di diverse squadre.

Responsabilità e campionati – Bisognerà vedere se ci saranno davvero club coinvolti per responsabilità diretta che, come noto, in caso di condanna prevederebbe la retrocessione immediata all'ultimo posto in classifica. La serie B è già pronta a fare un campionato a 21 squadre, la Lega Pro è invece nei guai seri fra il calcioscommesse che la coinvolge in prima persona e soprattutto con molti club che rischiano di non iscriversi per problemi economici sempre più gravi e che non riescono a superare i parametri imposti dalla Federcalcio.
Un bel pasticcio che potrebbe essere risolto in parte qualora ci fossero "solamente" penalizzazioni in classifica dei club da scontare nella prossima stagione e squalifiche dei tesserati: in questo caso il processo potrebbe concludersi anche a settembre, a stagione già iniziata (prima data il 25 agosto).
Un piccolo ‘sollievo' in tanto marciume anche da un punto di vista delle Coppe dove, come già detto, le norme Uefa non sono così automatiche nell'escludere dall'Europa i club eventualmente coinvolti, vista la possibilità di poter interpretare il regolamento dallo stesso presidente in carica Michel Platini.

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I casi Siena e Lecce – Il vero problema si potrebbe avere nel caso ci siano club deferiti oggi e condannati domani in processo, per responsabilità diretta. Questi club rischierebbero tanto, mettendo in difficoltà tutto il sistema calcio.  Al momento sono due quelli che stando alle indagini di Cremona e Bari potrebbero rischiare seriamente: sono Siena e Lecce. Due squadre che hanno militato nell'ultimo campionato di serie A con diversi destini: il Siena si è salvato in serie A, il Lecce è retrocesso in B. E questo rappresenta un guado difficile da attraversare perchè se i salentini venissero condannati per un oggettivo coinvolgimento nelle combine attraverso le indagini che stanno interessando gli ex proprietari Semeraro, ‘scalerebbero' direttamente in Lega Pro, lasciando un posto vacante in serie cadetta.
Anche il Siena lascerebbe in quel caso la Serie A, retrocedendo in serie B senza però permettere alle attuali retrocesse di restare in massima serie visto il coinvolgimento appunto del Lecce e del Novara. Forse potrebbe sperare il Cesena, ma è comunque un rompicapo a cui nessuno vorrebbe arrivare.

Stop al mercato – Oltre allo stilare l'elenco delle partecipanti ai vari campionati, l'attesa delle sentenze di ‘Scommessopoli' mette in stand-by anche gran parte dell'attuale calciomercato.
Se è vero che molto spesso i piccoli club sono una fucina di nuovi talenti o giocatori da acquistare a prezzi modici, oggi come oggi non sapendo il proprio destino, le società coinvolte hanno ‘congelato' acquisti e cessioni.
Un bel problema perchè se la sentenza, di primo grado, dovesse arrivare solo il 10 agosto, com'è presumibile che accada, sarebbe davvero troppo tardi per ritornare sul mercato e costruire una rosa equilibrata in base al campionato in cui si sarà inseriti. Il 25 agosto, infatti, scatterà proprio il campionato di serie A e sembra difficilissimo pensare che la FIGC e una Lega Calcio sempre più inesistente decidano per un rinvio.

Tempi supplementari – I tempi sono a dir poco strettissimi. Il 2 luglio è iniziato l'appello e lo staff del procuratore federale Stefano Palazzi si sta concentrando sul nuovo filone, quello che potrebbe riguardare anche molti club di serie A e illustri calciatori e tecnici.
Sino al prossimo 9 luglio sono previsti gli interrogatori in merito alla gara fra Napoli e Sampdoria, poi toccherà ancora alla trance che arriva da Cremona, e saranno sentiti, fra gli altri, anche Antonio Conte e il presidente del Siena, Mezzaroma. Due carichi da ‘novanta' davanti alle parole scottanti del pentito ‘credibile' Filippo Carobbio che lo scorso  29 febbraio con la procura federale, aveva fatto le proprie accuse.
Probabile che il processo relativo, dunque, possa iniziare soltanto intorno al 25 luglio, non prima. E la sentenza di primo grado, quindi, arriverebbe solamente verso il 10 agosto, mentre il secondo grado (passo obbligato per chi si appellerà) soltanto a fine agosto, in pieno inizio della nuova stagione (che sarà già abbondantemente iniziata con l'Inter ai preliminari di Europa League dal 2 agosto in poi).

Abete Petrucci no amnistia

Mano pesante – A complicare il tutto, ma in questo caso con il plauso dell'intero universo sportivo e non solo, è stata la conferma da parte di Abete della volontà di non scendere a compromessi. Non ci sarà nessun indulto, nessuna amnistia verso chi ha sbagliato e che quindi pagherà fino in fondo. Giancarlo Abete è stato perentorio all'indomani della sconfitta azzurra a Euro2012 che – in questo senso – è tornata utile per evitare richieste di sconto delle pene sulla scia dei Mondiali '82. Questa presa di posizione intransigente costringerà così palazzi a non abbassare l'asticella delle pene, malgrado il tutto possa cozzare con palinsesti calcistici oramai delineati da tempo.
A confortare il presidente FIGC nella scelta della tolleranza zero, è arrivato anche Gianni Petrucci con l'appoggio del CONI. "La nazionale non metterà a tacere quello che di brutto c'è nel nostro calcio. No a colpi di spugna, non lo capirebbe il paese e tutto il calcio italiano" ha detto il numero 1 del nostro Comitato Olimpico.
"Presto e bene" ha sottolineato ancora Abete, rivolgendosi ancora a Palazzi e ai suoi investigatori. Parole secche, senza necessità di interpretazioni ma altrettanto difficili da rispettare. Il ‘presto' può anche essere rispettato: senza sconti, ascoltando i pentiti e dando dei ‘bonus' ad eventuali nuove confessioni, i tempi potrebbero anche essere limitati con una chiusura definitiva per fine agosto/inizio settembre. Per il ‘bene' qualche dubbio resta, visto che la fretta è una bruttissima consigliera e già troppo spesso si è vista andare a spasso sotto braccio al calcio italiano.

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