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Gianello inguaia il Napoli: Cannavaro e Grava a rischio squalifica

Gianello ed Erodiani aggiungono carne al fuoco. Mentre sotto il Vesuvio le accuse sembrano essere sempre più circostanziate attorno al Napoli, in casa Lazio a tremare è direttamente Claudio Lotito: il presidente sapeva dei tentativi di combine e degli illeciti dei propri giocatori. Nuovi interrogatori entro fine mese.
A cura di Alessio Pediglieri
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Gianello inguaia Napoli

Cielo plumbeo e aria di tempesta sotto il Vesuvio. La settimana è iniziata con clamorose novità attorno al club di Aurelio De Laurentiis e il suo Napoli. Nell'inchiesta ‘New Last Bet', all'interno del ‘filone' di indagini della procura partenopea si sta entrando nel vivo per chiarire la situazione del club azzurro e di alcuni suoi tesserati da tempo indicati come persone coinvolte nei fatti. Nello specifico si sta cercando di chiarire la posizione di Grava e Cannavaro, i due giocatori del Napoli che, stando alle ultime confermate accuse, avrebbero saputo di eventuali combine ma non avrebbero denunciato il tutto alla Federcalcio. Reato di omessa denuncia che si potrebbe trasformare in una squalifica dai 3 mesi (in caso di patteggiamento) ad un anno almeno.

Gianello conferma la propria tesi accusatoria – Il grande accusatore, la ‘gola profonda' della procura napoletana è Matteo Gianello, l'ex (terzo) portiere del Napoli che nell'interrogatorio del 16 luglio scorso ha confermato la tentata combine attorno alla partita Sampdoria-Napoli del 2010. Secondo le dichiarazioni rilasciate dal giocatore, adesso il Napoli rischierebbe grosso insieme a Paolo cannavaro e Gianluca Grava. Gianello ha confermato la sua prima versione in cui pare tutti fossero informati del tentativo di combine. Entrambi gli accusati hanno negato ma ora rischiano il reato di omessa denuncia.
"E' stata un'audizione normale, Gianello ha confermato quanto detto alla Procura della Repubblica di Napoli, senza aggiungere nuovi particolari" ha detto l'avvocato Eduardo Chiacchio, legale dell'ex portiere del club partenopeo, alla fine della deposizione del suo assistito.
Un'audizione-interrogatorio del calciatore davanti agli investigatori della Procura federale durata circa un'ora e quaranta minuti e certo molto importante perchè Gianello ha fatto ciò che gli inquirenti speravano: confermare la tentata combine della partita Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010, ammessa lo scorso anno davanti ai magistrati del capoluogo campano.
In breve: per aggiustare la gara, lo stesso Giannello avrebbe chiesto l'appoggio di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, offrendo soldi. Tentativo andato a vuoto perchè "Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione risposta negativa".
Per la cronaca, la gara del 2010 finì 1-0 per la Samp, segnò Pazzini, Gianello non era neppure in panchina. Ma ciò non conta: ciò che conta è se dabvvero i due giocatori fossero a conoscenza del tentativo di illecito e abbiano tenuto la bocca chiusa.

"La deposizione di Gianello in Procura Federale ci permette di revisionare la situazione. A questo punto la posizione di Grava e Cannavaro si complica, ed al momento non si possono escludere conseguenze anche per la società. Le parole di Gianello dinanzi alla Procura Federale hanno un peso maggiore dal punto di vista del diritto sportivo".

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Napoli: il rischio va dall'ammenda alla penalizzazione – Parole chiare ma estremamente pesanti, dette dall'avvocato difensore del Napoli Mattia Grassani, tra i massimi esperti di diritto sportivo. "La prova acquisita é una prova concreta e ora é possibile che Grava e Cannavaro vengano risentiti. Però la ricostruzione dei fatti in possesso della Procura Federale é più che sufficente. Ora spetterà alla Procura Federale fare le valutazioni tra la versione di Gianello e quella esposta da Grava e Cannavaro".
Per i due giocatori, dunque, una corsa sull'orlo del burrone, ma anche la società napoletana potrebbe venir tirata giù dal colletto, per una responsabilità indiretta che la porterebbe (nella migliore delle ipotesi) ad una ammenda economica rilevante.
Adesso bisognerà valutare la credibilità dello stesso Gianello che da una parte ritratta e dall'altra conferma presso i pm federali che c'é stato il tentativo di combinare una partita. La strategia del Napoli è chiara e va tarata sulle decisioni della Procura Federale. Qualora fosse confermata la versione della Procura Federale non si possono escludere conseguenze di natura sportiva sia a carico dei tesserati che del club. Chiaramente sarebbe preferibile che questa vicenda venisse definita prima dell'inizio del campionato, per avere così delle certezze prima dell'inizio della stagione, ma i tempi della giustizia sportiva spesso cocciano con i suoi calendari.

Cannavaro e Grava verso la squalifica per omessa denuncia – Diversa invece la linea di difesa dei due accusati Cannavaro e Grava che passano al contrattacco. Luciano Ruggiero Malagnini, legale di Paolo Cannavaro, ha confermato l'intenzione di vautare "una diffamazione.

Gianello ha prima parlato di un colloquio con Cannavaro e Grava. Poi, in una memoria, aveva smentito di aver detto quelle cose a Paolo e Gianluca. Poi, ancora, di fronte a un'intercettazione ha cambiato di nuovo versione e dice che è vero. La nostra posizione è stata sempre la stessa davanti agli inquirenti ordinari e sportivi".

La stessa linea d'attacco la mette in campo l'altra difesa, quella di Gianluca Grava, che è assistito dall'avvocato Luisa Delle Donne, che ha la medesima intenzione di "denunciare Gianello per diffamazione. Lui prima dice una cosa e poi ritratta, penso che il suo sia un tentativo di beneficiare del patteggiamento come pentito. Davanti alla giustizia ordinaria Gianello ha dato due versioni: ha parlato di tentativo di combine, poi ha ritrattato. Mentre per noi le cose non sono mai cambiate: ribadiamo la completa estraneità di Grava".

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Lotito trema sotto i colpi di Erodiani – Mentre tiene banco la situazione del Napoli, sembra complicarsi anche quella di un altro club dai colori molto simili, la Lazio visto che il presidente Claudio Lotito è ritornato ad essere al centro delle dichiarazioni di Erodiani.
Il presidente della Lazio avrebbe infatti saputo della combine di Siena-Lazio della stagione 2006/2007 e di quella di Coppa Italia tra i biancocelesti e l'AlbinoLeffe del 25 novembre 2010. Una bomba vera e propria trapelata dall'interrogatorio di Massimo Erodiani colui che teneva i contatti con i componenti dell'organizzazione degli Zingari e con i gruppi che finanziavano la corruzione.
La partita Siena-Lazio, vinta dai toscani per 2-1, era già finita sotto la lente delle Procure di Cremona e Napoli per una denuncia di estorsione fatta da Paolo Negro e il successivo lavoro di indagine dello Sco che in un'intercettazione tra due pregiudicati carpi' la frase: "Guarda che Negro c'entra eccome, a questo togliamo un sacco di soldi".
I due pregiudicati sarebbero venuti a conoscenza della presunta combine del match vinto dai toscani proprio grazie a una rete del difensore negli ultimi minuti di gioco che salvò il Siena e condannò il Chievo alla retrocessione. Secondo le indagini, Negro fece un cenno ad alcuni suoi ex compagni della Lazio per far notare, sul tabellone, il gol del vantaggio del Catania sui veronesi, proprio il risultato che, con la concomitante vittoria del Siena, avrebbe garantito al club di restare in Serie A.
Erodiani avrebbe dichiarato che il patron della Lazio, Lotito, venuto a conoscenza della cosa, avrebbe voluto cacciare i due giocatori laziali ‘traditori'. Pur non denunciando l'accaduto. Posizione grave ma ancor più, sempre secondo Erodiani, per il match di Coppa Italia Lazio-Albinoleffe del 25 novembre 2010, vinto dai biancocelesti, per il quale Lotito era a diretta conoscenza della combine. La medesima partita di cui aveva già parlato il pentito Carlo Gervasoni ai pm di Cremona il 12 marzo scorso.
Ovviamente pronta la smentita del presidente laziale. “È tutto inventato. Aspetto che depositino le carte per muovermi”.

“Che senso ha dire queste cose? L’avvocato ha mandato per muoversi: sa come procedere. Io non conosco queste persone ma, lo ripeto, non è un problema. Non rispondo nulla, lo farò in tribunale. Ripeto, sono tutte fesserie inventate e non so perché.

Calendario e audizioni: l'aggiornamento – Intanto continuano le ‘audizioni': Andrea Ranocchia ha aperto a Roma la lunga settimana della procura federale, al lavoro sul terzo filone dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse, quella legata alle gare che coinvolgono le società liguri, Genoa e Sampdoria. "Tutto a posto" è stato il laconico commento del difensore interista, ex rossoblù e dopo di lui è stata la volta dell'ex Genoa, il nazionale Domenico Criscito, dopo la cui deposizione, si è assistito allo stesso ritornello: "Ha chiarito la propria posizione, speriamo che possa essere tutto definito positivamente in tempi abbastanza rapidi".
Ascoltato anche Leonardo Bonucci, difensore della Juve, coinvolto almeno a parole sulle combine del Bari di Masiello soprattutto riguardanti la partita Udinese-Bari 3-3 del maggio 2010. "Tutto bene – ha dichiarato Luigi Chiappero, avvocato dell'ex giocatore del Bari – ma nessun commento sull'audizione".
Mentre l'inizio della stagione si avvicina sempre più, le varie procure stanno aggiornando di giorno in giorno il calendario delle audizioni in base agli eventi che emergono. Domani 19 luglio sarà un'altra giornata caldissima: verranno ascoltatil'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, Pierpaolo Sganga (componente Cda del Siena calcio) e Giuseppe Ursino (direttore sportivo del Crotone) mentre l'audizione di Stefano Marchetti e' stata posticipata al 25 luglio.

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