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Oggi in tv Gomorra 4: l’effetto di Ciro e Genny sui calciatori

Gomorra 4 in onda questa sera in tv: sta per affascinare il suo pubblico che coinvolge anche il mondo del calcio, letteralmente rapito dai personaggi della serie. Giocatori e atleti di altri sport impazziscono per l’Immortale e per Genny Savastano ormai due autentici divi. Anche per Maradona, Aguero, Totti e non solo. E così, fra foto e scambi di maglie, fra antefatti e somiglianze, ecco Gomorra nel football.
A cura di Salvatore Parente
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Gomorra 4 sta arrivando. Ancora poche ore di attesa e tutti sapremo se, alla fine dei conti, Ciro “l’Immortale” è scomparso per davvero. Inghiottito negli abissi del golfo di Napoli, ucciso dal suo amico fraterno Genny. Hype, attesa, ansia e voglia di evitare spoiler per la serie-evento giunta alla sua quarta edizione. Una serie che ha conquistato il pianeta intero e, come tutti, anche i calciatori di tutto il globo.

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Ogni latitudine, ma anche ad ogni campionato, subisce il fascino di Genny Savastano, Sangue Blu, Azzurra, Vocabulà dei fratelli Cappuccio e della nuova alleanza a scapito degli ex Confederati. Tutti in lotta, tutti presi dall'eterna battaglia per il potere ed il predominio su Napoli. Per quella dei cuori del calciatori, invece, l’obiettivo è stato raggiunto già nel corso della prima stagione. Fra foto e scambi di maglie e somiglianze narrativeFra foto e scambi di maglie e somiglianze narrative, ecco quel po’ di Gomorra che troviamo nel mondo del pallone.

I tanti incontri coi calciatori, anche il D10S in posa con i protagonisti

A Napoli è una sorta di rito. Il venerdì, sotto Pasqua, non si mangia carne e, dopo una lunga, estenuante giornata di lavoro, si guarda, in silenzio, la nuova stagione di Gomorra. Rinviate tutte le cene, le serate e i bagordi fra amici, ci si appiccica al tv e si attendono le nuove storie di Genny e soci. Che, nel corso degli anni, sono diventati degli autentici idoli. Dei personaggi che vanno oltre le categorie e, addirittura, vengono osannati dagli stessi calciatori. Di solito, divi per eccellenza.

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Nel corso degli anni Genny e Ciro sono riusciti a lasciare un segno nel cuore degli spettatori, tantissimi sono i campioni del rettangolo verde, come della Formula 1, folli per uno scatto insieme, esaltati per uno scambio di battute (talvolta di maglie) con Marco D’Amore (Ciro l’Immortale) e Salvatore Esposito (Genny). Verdi e Mertens, Insigne, avvantaggiati dalla vicinanza geografica, linguistica e di appartenenza (i due attori sono ultras del Napoli) in prima fila. Ma la lista dei campionissimi vicini ai protagonisti della saga non è affatto breve. Maradona, Totti, Ibrahimovic, Mbappé, Immobile, Cafù, Aguero ma anche Hamilton campione del mondo in Mercedes e l’intera scuderia della Ferrari. Per una serie di atleti-icone impazziti per gli attori nostrani e per Gomorra 4.

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Striscioni e indiscrezioni: Genny attaccante mancato

La serie cult, la serie evento è entrata a pieno titolo nella cultura del nostro Paese, come in quella internazionale, ispirando tanti. I più giovani certo, gli alunni italiani che nelle rispettive scuole sciorinano con sicurezza lo slang napoletano e le frasi più celebri, ma anche gli stessi tifosi di calcio che, nei loro striscioni, slogan e motivi per incoraggiare i beniamini del campo, attingono a piene mani dal linguaggio della strada, dei vicoli, delle piazze di spaccio e delle sparatorie. “Stat senza pensier”, “Statv accort”, diventano avvertimenti utili anche per gli avversari che, grazie a Gomorra, riescono ad interpretare e capire il messaggio.

Per un napoletano sempre più italianizzato e comprensibile al resto del Paese. E poi, gli incroci non finiscono qua. Salvatore Esposito, Genny, da bambino, nella sua Mugnano, ha giocato a calcio. Dapprima, in porta. E poi, davanti nella stessa squadra, “Gli amici di Mugnano”, che ha lanciato Raffaele Palladino e Pasquale Schiattarella. È lo stesso Genny, che in una recente intervista, ha dichiarato di aver dovuto dire di no al suo idolo Maradona che gli chiedeva una anticipazione per la quarta stagione.

Le metafore azzurre, Genny come Insigne. Mertens è Sangue Blu e Ciro?

Infine, anche per giocare sulle storie, le vicende narrative note nelle prime tre stagioni, si possono trovare similitudini con il Napoli e le sue recenti gesta. Almeno, nella lotta per lo scettro di capitano, nello spogliatoio di Ancelotti. L’Immortale, ucciso da Genny, potrebbe essere Hamsik che, non ucciso dal fuoco amico, se ne va da Napoli, e dai cuori dei tifosi, per l’Oriente ed un altrove totalmente lontano dalla città e dai sogni del pubblico. Mentre Genny, nel caso, Insigne, capitano indiscusso della squadra, dovrebbe poter temere la concorrenza di Mertens, Sangue Blu, alla ricerca della supremazia e di una fascia che sa di potere, legittimazione e gloria. Con Sarri, Don Pietro, lontano lui pure dalla realtà e dai destini di squadra.

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