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Nuovo filone Calcio Scommesse: 17 arresti nell’inchiesta “Last Bet”

La seconda tranche dell’inchiesta Last Bet sul calcio scommesse potrebbe regalare sviluppi clamorosi: un’organizzazione criminale capillare con sede a Singapore.
A cura di Marco Beltrami
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Nuovi arresti nell'inchesta Calcio Scommesse

Un nuovo terremoto per il calcio italiano

Last Bet

Il terremoto legato allo scandalo calcio scommesse torna a far tremare il calcio italiano: la seconda tranche dell’inchiesta avviata nello scorso giugno dalla procura di Cremona ha portato all’arresto questa mattina di 17 persone. Tra queste spiccano i nomi di Cristiano Doni, degli ex calciatori Luigi Sartor (Vicenza, Parma, Brescia e Inter) Alessandro Zamperini (Serie B e Lega Pro) e di Carlo Gervasoni (già sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia ancora in attività.

Un'organizzazione internazionale che ha il proprio vertice a Singapore

Ognuno di essi aveva un ruolo cardine per un’organizzazione internazionale che aveva il suo vertice addirittura a Singapore e nell’Europa dell’Est. Proprio per questo il procuratore di Cremona Di Martino in una conferenza stampa indetta ad hoc ha parlato di un’associazione criminale transnazionale che ha visto coinvolte forze di polizia di Croazia, Germania, Finlandia, e Ungheria. Questo perché l’organizzazione con a capo un certo Eng Tan Seet detto “Dan”, attraverso una ramificata serie di collaboratori si muoveva per combinare e alterare partite di calcio in Italia e altri Paesi: si è parlato anche di match disputati in Argentina e Bolivia. Le scommesse venivano effettuate su portali internet di fiducia collocati in Asia e dunque meno controllabili rispetto alle partite stesse. Sempre lo stesso Di Martino ha spiegato come le cifre investite nelle scommesse si aggiravano tra i 500mila e il 1.5 milione di euro. Un capitale che poi veniva suddiviso tra tutti i membri compresi anche i cosiddetti “zingari” ovvero coloro i quali occupavano l’albergo dove si trovava la squadra ospite prendendo contatto con i giocatori da corrompere, e coloro che si recavano a vedere la partita per far si che tutto andasse bene (anche perché le giocate avvenivano online).

Un'associazione organizzatissima nella quale tutti avevano un ruolo preciso

L’associazione è nata nel 2007/2008 ed è diventata sempre più capillare come testimoniato anche dalle intercettazioni raccolte dalla procura. Ecco come il procuratore Di Martino ha spiegato la posizione dei calciatori arrestati, come riportato da La Gazzetta dello Sport: “Dell'organizzazione facevano parte Carlo Gervasoni, che aveva il compito di reclutare gli "zingari", Luigi Sartor che teneva i contatti tra il gruppo di Bologna e quello di Singapore e Alessandro Zamperini che si occupava delle partite di Coppa Italia. Per quanto riguarda invece il gruppo formato da Doni, Benfenati e Santoni si tratta della vecchia associazione a delinquere già contestata, ma per la quale si sono concentrati elementi che avrebbero portato al rischio di un inquinamento che hanno portato all'esigenza della custodia cautelare. Il tentativo di inquinare le prove era grave anche perché gli arrestati si riproponevano di fare qualcosa di sconcertante"

L'inchiesta Last Bet è solo all'inizio e potrebbe regalare numerose sorprese

Parole “preoccupanti” quelle di Di Martino che ha sottolineato come l’inchiesta sia solo all’inizio e potrebbe regalare numerosi colpi di scena. Una situazione difficile visto che oltre ai 7 slavi presenti tra i 17 arrestati ci sarebbero molti altri personaggi che trovandosi all’estero rendono difficile l’estradizione in Italia non prevista in molti Paesi.

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