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Nocerino, Lodi, Hamsik: quando il gol non è un affare da bomber

Nel 27° turno, metà delle reti segnate sono state fatte da difensori o centrocampisti, evidenziando una tendenza che è presente da inizio anno. Un elemento aggiunto che molto spesso fa la differenza e che ricorda le scelte tattiche del Barcellona dei marziani.
A cura di Alessio Pediglieri
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I gol dei non bomber

L'ultima giornata di campionato ha confermato una tendenza particolare che si sta consolidando in questa stagione: i gol provenienti da giocatori che non ricoprono il ruolo di attaccanti o mezzepunte. Un aspetto che si è evidenziato alla fine della 27a giornata con la conclusione dei due recuperi di Roma e di Novara che non sono rimasti esclusi dall'anomalia stagionale.
In particolare, se si entra nel merito, ci sono giocatori che hanno segnato un impressionante numero di reti fino ad oggi pur non rivestendo questo ruolo nelle rispettive squadre e altri che si sono, sempre più spesso, ritagliati le vesti di bomber di giornata, con gol decisivi ai fini del risultato finale. I nomi sulla bocca di tutti sono soprattutto quelli di Antonio Nocerino e Kevin Prince Boateng nel Milan, di Francesco Lodi del Catania, oppure – guardando meramente la classifica marcatori – ad Hamsik nel Napoli o a Marchisio della Juve, o a Basta e Isla nell'Udinese di Di Natale.

I gol dei non bomber

I ‘maestri' del Barcellona: a lezione da Pep
Ma è nello specifico che il dato assurge a elemento distintivo per distinguere – e comprendere – anche del perchè alcune formazioni stanno facendo meglio di altre, a volte, a sorpresa. Chi è riuscito ad avvalersi del contributo offensivo di difensori e centrocampisti, spesso ha ottenuto risultati positivi che hanno permesso di avere una classifica più tranquilla e soddisfacente. Un po', per fare il paragone massimo, sull'insegnamento del Barcellona dei marziani di Pep Guardiola che negli ultimi 5 anni ha razziato allori in giro per la Spagna, in Europa e nel Mondo, raccontando un calcio fatto di fraseggi, velocità, qualità e divertimento. E senza vere punte centrali di ruolo, ma appoggiandosi sempre più ad un collettivo capace, di volta in volta, di andare a rete alternandosi ma permettendo sempre una straordinaria costanza in zona-gol.
Lo stesso Leo Messi, per fare un esempio chiaro, non a caso si è migliorato e sta vivendo la sua massima perfezione calcistica (di cui ad oggi si ignora ancora l'apice), proprio nel momento in cui gli si sono tolti gli attaccanti di ruolo e lui stesso è stato arretrato sulla linea di trequarti potendo scegliere la soluzione personale o l'invenzione per l'inserimento dei compagni. Il motivo per cui, anche a conferma nella sua biografia, un certo Zlatan Ibrahimovic, oggi capocannoniere in Italia e uomo decisivo per le vittorie del Milan, a Barcellona non solo non ha mai trovato grande considerazione, ma ha ‘sofferto' le scelte tattiche di Guardiola.

I gol dei non bomber

I gol venuti da lontano: 12 su 24
Nell'ultima giornata, sottolineavamo, si è assistiti ad un vero e proprio exploit di reti provenienti da coloro che attaccanti non sono e ache dovrebbero svolgere altre funzioni in mezzo al campo. Sui 24 gol complessivamente segnati tra venerdi e domenica notte, ben la metà, 12 sono stati siglati da difensori e centrocampisti. Anzi, più della metà perchè se si considera che ci sono stati anche due autoreti clamorose, il dato diventa ancora più significativo. Nello specifico a Verona, nello 0-2 dell'Inter al Chievo,  ha segnato con il difensore Samuel, il Napoli ha umiliato il Cagliari per mezzo delle reti di Hamsik, Cannavaro, Maggio e Gragano; a Bergamo l'1-1 tra Atalanta e Parma è stato deciso dai difensori Manfredini e Paletta; a Catania la vittoria degli etnei è stata sancita dal rigore del centrocampista Lodi; il Milan ha vinto a San Siro con un gol anche di Nocerino, e il Bologna ha umiliato la Lazio 1-3 con le reti del difensore Portanova e del centrocampista Krhin.
Gli attaccanti? Un gol per Milito, uno per Borini, uno (su rigore) per Lavezzi, un gol di Ibra, uno di Jeda e Bogdani e una rete a testa (anche se centravanti puri non sono) anche per Diamanti e Brienza.

I gol dei non bomber

Nocerino, la massima espressione del centrocampista bomber
Lungi dall'essere vicino o paragonato al gioco stellare azulgrana, anche in Italia, dunque, si è capita la ‘lezione del Barcellona' e molte società ne hanno approfittato anche scoprendo – quasi per caso – goleador che fino ad ieri erano considerati e avevano giocato come semplici gregari al servizio degli attaccanti.
Uno su tutti? Il ‘principe' dei bomber non-bomber, Antonio Nocerino. Arrivato al Milan a tre ore dalla chiusura del mercato estivo, come ultima scelta – forzata – dopo i tentativi ad arrivare al vero ‘mister X' voluto da Allegri e cercato da Galliani (in primis Fabregas), è stato pagato come un ‘saldo' di fine stagione dal Palermo di Maurizio Zamparini. 350 mila euro in totale per un giocatore che avrebbe dovuto essere l'alter-ego di centrocampo di Gennaro Gattuso. Poi il ‘miracolo' sportivo, complice la malattia di ‘Ringhio' ma anche altri infortuni in mezzo al campo, unite alle prove tattiche di Allegri ma soprattutto alla volontà di Nocerino di ritagliarsi un ruolo e un posto tutto suo come riscatto personale alla critica preventiva nei suoi confronti.
Oggi, Nocerino ha segnato 9 gol con la maglia del Milan in 25 gare di campionato in cui è stato utilizzato. Uno ‘score' incredibile per chi fino ad ora, aveva segnato in una intera stagione, al massimo 4 reti (Palermo nel 2010-2011), totalizzando in poco più di sei mesi di campionato lo stesso numero di reti che aveva totalizzato in tutta la sua carriera. E non è un caso se anche nel match contro il Lecce, Nocerino ha aperto le marcature della gara. Anche grazie ai suoi 9 centri stagionali, il Milan si ritrova oggi a poter guardare tutti dall'alto verso il basso, ricordando – solo ad esempio – la tripletta rifilata al Parma nel 4-1 di San Siro dello scorso 26 ottobre, e la rete che ha deciso il finale per 1-1 nella sfida scudetto contro la Juventus. Ma non c'è solo Nocerino nel Milan a regalare gol e punti, visto che dietro a Re Ibra c'è il deserto assoluto di altri attaccanti rossoneri mentre compare come terzo marcatore stagionale, il nome di Prince Boateng (4 reti in campionato malgrado i costanti infortuni, ma che in stagione ha un totale di 8 reti considerando anche le 3 in Champions e il gol in Supercoppa Italiana a Pechino). Pato registra una sola rete, Cassano 2, insieme a El Shaarawy, senza contare Maxi Lopez che ha 4 gol in campionato ma tre sono stati segnati con la maglia del Catania.

I gol dei non bomber

Lodi e Hamsik: i valori aggiunti di Catania e Napoli
Insieme a Nocerino, però c'è una nutrita schiera di goleador ‘per caso'. Con il milanista non può assurgere a protagonista anche Francesco Lodi, autore domenica del gol-partita del Catania, 1-0 sulla Fiorentina. Per il 28enne centrocampista di origini napoletane, su tratta dell'ottavo centro stagionale con la maglia del Catania, score ‘condito' anche da 4 assist decisivi, sfruttando al meglio il suo ruolo da ‘rigorista' ritagliatogli da Vincenzo Montella. A conti alla mano è risultato decisivo nel pareggio contro il Parma, in quello con il Novara e nella vittoria contro l'Inter a ottobre. Poi ancora decisivo in trasferta a Siena e infine nell'ultimo match interno contro la Fiorentina, per un totale di 11 punti dati al Catania che oggi – meritatamente – veleggia ai bordi della zona Europa. Anche il Napoli ha il suo uomo-gol in più che – guarda caso – è andato a segno nell'ultimo turno: Marek Hamsik che ha aperto le danze al 6-3 del Napoli sul Cagliari, infilando la porta avversaria per la settima volta in campionato, ad un gol dal suo collega attaccante Lavezzi e facendo molto meglio di Pandev (5 reti). E non è un caso se proprio il Napoli stia ritornando prepotentemente nei vertici della classifica in questo ultimo periodo che coincide con il ritorno al gol di centrocampisti e difensori: Maggio è a quota 3, Campagnaro, Dzemaili, Gargano a 2.

I gol dei non bomber

Il crollo di Marchisio e la Juve che s'inceppa
E non può essere solamente una coincidenza che le involuzioni della Juventus e dell'Udinese siano sopraggiunte in concomitanza del mancato apporto offensivo dei giocatori di centrocampo e difesa come, invece era accaduto nella prima parte di stagione. In Friuli, Di Natale a parte, gli ottimi risultati della squadra di Guidolin erano anche supportati dalle reti di altri giocatori capaci di dare alla squadra nella sua totalità, una struttura di altà qualità. Ci riferiamo ai 5 gol di Basta (secondo marcatore udinese dietro a Di Natale) o ai 3 di Isla (tanti quanti ne ha segnati Floro Flores). Per non dimenticare l'inizio straordinario che un altro centrocampista ha avuto in stagione, Claudio Marchisio, altra autentica rivelazione nella prima Juventus di Antonio Conte, autore fino ad oggi di 7 reti (6 in Serie A e una in Coppa Italia). Dopo 14 giornate aveva già inanellato 6 reti e la Juve veleggiava prima in classifica.
Poi, lo stop in zona gol e il lento calare del cammino bianconero che ha sofferto anche l'assenza dell'apporto di Marchisio sottorete (non segna da 12 turni consecutivi) ma che risulta – a riprova dell'importanza del supporto di difesa e centrocampo – ancorail secondo marcatore juventino dietro a Matri (10) ma davanti a Pepe(6) e Vucinic(4). Se poi si valuta che Chiellini e Lichsteiner hanno segnato quanto Quagliarella (2reti) e più di Giaccherini (1) e di Borriello e Del Piero (0), il tutto torna.

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