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Neymar, il rinnovo è ufficiale ma Messi resta il più pagato del Barcellona

La Pulce argentina guadagnerà circa 40 milioni di euro a stagione, molto di più di O’Ney che si fermerà a quota 25 milioni.
A cura di Marco Beltrami
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Nessun dubbio sul futuro di Neymar. Il tormentone relativo al rinnovo contrattuale dell’attaccante brasiliano del Barcellona è ufficialmente finito. Accordo totale tra la società catalana e l’ex Santos sul prolungamento del contratto fino al 2021. Una fumata bianca già uscita dalle stanze dei bottoni blaugrana nello scorso luglio, ma che per motivi burocratici è stata formalizzata poche ore fa. Il Barça ha voluto ribadire al giocatore la sua volontà di puntare su di lui in futuro, blindandolo dalle proposte di mercato provenienti dall’estero e in particolare dal Paris Saint Germain. Cifre altissime per il rinnovo di Neymar: quest’ultimo guadagna attualmente 18 milioni di euro a stagione, ma grazie al rinnovo arriverà a guadagnarne 25 milioni nelle annate del triennio 2018-2021.

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Numeri pazzeschi dunque come quelli relativi alla clausola di rescissione che passerà dai 222 milioni attuali ai 250 del futuro. Chi dunque vorrà fare un tentativo per la stella verdeoro dovrà necessariamente mettere sul piatto un’offerta capace di stravolgere la storia del calciomercato.

Nonostante tutto però Neymar non supererà dal punto di vista economico il compagno di reparto Lionel Messi. La Pulce reduce da una strepitosa tripletta da record in Barcellona-City di Champions infatti, in questa e nella prossima stagione incasserà la cifra record di circa 40 milioni di euro. Per ora dunque il numero 10 del Barça è ancora intoccabile.

Questa le ultime dichiarazioni di O'Ney sul rinnovo contrattuale: "Sono molto felice di rinnovare il mio contratto col Barcellona perché qui mi sento a casa. Prima di venire qui sapevo che il Barcellona era un grandissimo club. Ero consapevole che avrei trovato dei giocatori incredibili e questo un po' mi spaventava. Ma quando sono entrato nello spogliatoio, mi sono reso conto di trovarmi di fronte a giocatori umili, a dei compagni di squadra che oggi sono anche amici. Allora è stato quasi uno shock per me ma tutto questo mi ha aiutato ad ambientarmi in fretta".

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