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Neymar, il vero erede di Pelé

Neymar ha bruciato le tappe: a 19 anni ha vinto la Coppa Libertadores, il Pallone d’Oro sudamericano e il Puskas Awards. Con la Seleçao ha già segnato 42 gol. Quest’anno proverà a vincere la Champions con il Barcellona e la Coppa America con il Brasile.
A cura di Alessio Morra
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Chi mostra classe, segna gol favolosi e vince trofei già in fasce in Brasile viene subito paragonato a Pelé. Questo pesantissimo paragone ha stroncato una marea di giovani promettenti, Neymar invece con la maglia del Santos, a diciannove anni, si è esaltato ed ha vinto la Coppa Libertadores, proprio come O’Rey, che gli ha predetto un futuro radioso e ha dichiarato che il suo erede diventerà più forte di Messi. Ney l’asso della Selecao con sfrontatezza ha continuato a giocare, a segnare e a vincere. Il Mondiale in casa è sfuggito, anche per colpa di un infortunio, ma l’età gioca dalla sua parte. Il record di gol nella storia della Seleçao è un obiettivo, come i Mondiali, la Coppa America e la Champions League; che Neymar desidera vincere con il Barcellona, in cui gioca al fianco di Leo Messi, suo compagno e rivale.

E la vittoria della Champions, formalmente, è a un passo. Perché il Barcellona si è qualificato per la prima volta dopo quattro anni per la finale. Neymar, che vive sempre all'ombra di Messi, un grande contributo lo sta dando. Il brasiliano ha segnato 9 gol in 12 partite. Ha agganciato CR7 nella classifica dei cannonieri della Champions e si trova solo a un gol da Messi. Curiosamente Neymar ha segnato 5 gol al PSG e 3 al Bayern, le sue vittime preferite.

La Seleçao – Per potersi considerare a tutti gli effetti l’erede di Pelé Neymar deve vincere qualcosa d’importante con la nazionale brasiliana. Finora i numeri parlano a suo favore. Perché con la Selecao, a ventitré anni, l’attaccante del Barcellona ha realizzato 42 gol in 60 partite, la media è di 0,70 gol per match. Pelé, bomber all-time dei brasiliani, di gol ne ha segnati 77, Ronaldo e Romario pure sono lontani, ma quando avrà superato Zico (48 gol), Neymar darà la caccia pure a loro. Con la maglia del Brasile Ney esordisce appena diciottenne e vince la Confederations Cup nel 2013, che ha cancellato la prima grande delusione della carriera dell’erede di Pelé, sconfitto nella finale Olimpica dal Messico a Londra 2012.

I Mondiali – A Brasile 2014 tutti attendevano al varco Neymar. Perché il Mondiale può consacrare o distruggere qualunque calciatore. Lui inizia realizzando due gol con la Croazia, nel match inaugurale. Poi l’insuperabile Ochoa blocca lui e tutto il Brasile. Realizza due reti nell’ultimo match della fase a gironi con il Camerun. A Fortaleza, nei quarti di finale, il 4 luglio il suo Mondiale (e pure quello del Brasile) finisce quando Zuniga con un’entrata dura lo manda al tappeto. Neymar salta la disastrosa sfida con la Germania e pure la finale del terzo e quarto posto con l’Olanda. Le polemiche che seguono il suo infortunio furono stucchevoli ed esagerate, la sostanza non cambia: nemmeno il giovane fenomeno verde-oro è riuscito a portare sul tetto del mondo in casa la Selecao.

I trionfi con il Santos – In ogni epoca in Brasile c’è un erede di Pelé. Neymar è sotto molti punti di vista l’unico vero erede di ‘O’Rey’. Perché in comune i due hanno il Santos, che solo con loro è stato capace di vincere (negli anni ’60 e nel 2011) la Coppa Libertadores. Il 2011 è stato l’anno in cui il mondo ha conosciuto questo talentuosissimo brasiliano che grazie al trionfo continentale, alla vittoria nel Campionato Paulista e al gol più bello dell’anno, in un Santos-Flamengo, che gli è valso il ‘Puskas Awards’, si è aggiudicato pure il Pallone d’Oro sudamericano. Con il Santos Neymar complessivamente ha realizzato 156 reti in 225 partite.

Barcellona – Nella finale del Mondiale per Club 2011 le strade dell’asso brasiliano e degli azulgrana si incrociano per la prima volta. In campo non c’è partita la squadra di Messi vince 4-0. La leggenda racconta che al termine del match Neymar si sia avvicinato a Guardiola e gli abbia detto: “Portami al Barcellona!”. Pep a fine stagione va via, il Barca lo prende, ma nell’estate del 2013. L’inizio è splendido il brasiliano segna all’esordio nella finale di Supercoppa di Spagna con l’Atletico Madrid e vince subito un trofeo, che però fino a questo momento resta l’unico conquistato in Catalogna. Perché con il ‘Tata’ in panchina la stagione è una delusione. Si parla troppo di un rapporto molto teso tra Ney e Leo, ma i due quest’anno hanno dimostrato di andare d’accordo in campo e fuori. Luis Enrique gli ha trovato la posizione giusta. In questa stagione Neymar ha già realizzato trentasette reti. Il brasiliano nonostante si distragga parecchio tra le sue infinite fidanzate, la passione per la Formula 1 e per la musica si sta avvicinando a vittorie pesanti. La Liga è a un passo, la Champions si staglia sullo sfondo di una stagione straordinaria.

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