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Nazionale, Prandelli: “Non ho ancora deciso il mio futuro”

Alla vigilia della sfida tra Italia e Bulgaria il Ct ha dribblato le voci relative ad un suo addio dopo il Mondiale 2014.
A cura di Marco Beltrami
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C’era grande attesa per la conferenza stampa di rito di Cesare Prandelli alla vigilia della sfida tra Italia e Bulgaria valida per le qualificazioni europee. Le voci relative ad un possibile addio del Ct dopo il Mondiale del 2014, hanno subito scatenato un vero e proprio toto-allenatore. Il mister di Orzinuovi però è concentrato sugli immediati impegni degli azzurri e ha dribblato le domande relative al suo futuro che è tutto da decidere: “Sono concentrato sui 3 punti. Non è un argomento da affrontare ora. Poi parleremo di progetti e programmi. Quando ci sarà una scelta la comunicheremo con la massima trasparenza". Prandelli non ha potuto fare a meno di apprezzare le parole di elogio di Buffon nei suoi confronti: “Anche questo significa essere capitano, contribuire in ogni modo alla causa. Li ringrazio perché mi hanno dato la possibilità di fare questo tipo di gioco. Un tecnico diventa bravo quando ha giocatori del genere”. A proposito del match contro la Bulgaria, Prandelli non ha ancora svelato la formazione: “Non abbiamo ancora deciso e valuteremo anche chi dovrà giocare in avanti. Verificheremo l'aspetto fisico e mentale. Dovremo affrontare una squadra che ha un forte agonismo e la capacità di ripartire con attaccanti ed esterni. Ci vorrà molta attenzione". Una battuta anche sulle differenze tra Gilardino e Balotelli i due centravanti a disposizione del mister, con El Shaarawy che sembra destinato ancora alla panchina: “Gilardino attacca l'area piccola come pochi, è una garanzia. Balotelli è un giocatore diverso. In questi anni abbiamo dato una certa continuità a questo percorso tecnico. I concetti sono i soliti, i ragazzi lavorano e migliorano, ma è chiaro che spesso ci ritroviamo a dover iniziare da capo. El Shaarawy? Ci sono delle scelte precise, anche Giorgio inizialmente non giocava perchè c'erano giocatori che offrivano maggiori garanzie e lui con professionalità ha osservato, ha migliorato ed aspettato. Se entriamo nello specifico affrontiamo una squadra che non ti dà profondità, quindi servono giocatori diversi. Psicologicamente? Sta bene, anche se tende a tenere tutto dentro".

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