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Lippi appoggia Prandelli: “Lo capisco. E se lascerà non avrà problemi a trovare un club di livello”

L’ex Ct campione del Mondo 2006 condivide la scelta di Prandelli di lasciare la panchina dell’Italia dopo Brasile 2014. E applaude i nostri club: “Livellamento verso l’alto, anche se ci sono ancora troppi stranieri inutili… Tevez e Higuain? Due grandissimi campioni”
A cura di Alessio Pediglieri
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E' un Marcello Lippi a 360 gradi, carico a pallettoni su una Serie A e una Nazionale che ha salutato da qualche tempo, avendo scelto lidi lontani dal nostro calcio, quelli dell'estrema Asia alla guida del Guangzhou, con cui punterà alla Champions dell'estremo Oriente, altro fiore all'occhiello di una carriera da tecnico costellata di successi in ogni dove. L'ultimo calciomercato però, l'allenatore viareggino l'ha seguito da vicino (e non solo quello della ‘sua' Juventus) così come sta monitorando il cammino della Nazionale italiana ad un passo dalla Qualificazione ai Mondiali in Brasile nel 2014. Dove Prandelli potrebbe abbandonare la guida, magari da Campione, proprio come capitò allo stesso Lippi in quel fantastico 2006.

Caccia allo straniero – Lippi si dice soddisfatto dei movimenti delle nostre squadre, in generale si è lavorato bene andando su un livellamento verso l'alto. Dopotutto le prime due giornate l'hanno confermato: la Serie A al momento è il campionato in cui si segna di più. E se il gol è sinonimo di spettacolo, il nostro calcio è tornato ad essere divertente. Ma con un ‘ma' di troppo: "Gli stranieri. Sono ancora troppi – fa sapere Lippi – Se compri uno importante, niente da dire. Ma se compri tanto per comprare, perché il passaporto è scritto in un’altra lingua, allora no. Oltre il 50% di stranieri in campionato non va bene. Quando c'era Ciro Ferrara in Under21, mi ricordo che doveva pescare giocatori in serie B e in lega Pro. Adesso si rischia ancora questo ‘collasso' di giovani talenti, fagocitati dai troppi stranieri".

Ripresa verso l'alto – Certo, lo straniero va bene quando è forte. Su questo, Lippi non ha dubbi tanto che il riferimento ad alcuni nomi è sacrosanto: "Tevez e Higuain  sono due grandissimi, il meglio che è arrivato in Italia con Strootman. Questi servono, eccome. Perché completano le squadre in cui arrivano". Squadre che comunque hanno operato bene nella sessione estiva: "C’è stata un’inversione di tendenza verso l'alto. Per la prima volta sono arrivati i grandi giocatori, almeno più di quelli andati via. Anche se, quando ti offrono 60 milioni, su, diventa impossibile resistere".

Affaire Prandelli – Infine, un pensiero alla Nazionale e alle insistenti voci di un addio di Prandelli a fine Mondiale. Un po' come capitò allo stesso Lippi, campione del Mondo nel 2006 e poi dimissionario: "Lo capisco, ha dieci anni meno di me e quindi vuole costruire una squadra lavorandoci tutti i giorni. Auguriamogli di vincere il Mondiale, poi si vedrà. Ci sono sette-otto squadre che possono contendersi il titolo. In ogni caso, dopo, Prandelli non avrà certo problemi a trovare un club"

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