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Nazionale, Mancini: “Voglio Europeo e Mondiale. Zaniolo? E’ il nuovo Pogba”

Il commissario tecnico azzurro è tornato a parlare a più di un mese dal primo impegno con la Finlandia: “I giovani sono il filo conduttore: in due anni possiamo mettere insieme una squadra forte che può fare bene agli Europei e giocarsi alla grande il Mondiale del 2022. Se li vinciamo entrambi magari resto sino a 80 anni”.
A cura di Alberto Pucci
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Non manca poi molto all'impegno della nostra Nazionale contro la Finlandia. Il prossimo 23 marzo, scatterà infatti la lunga corsa verso la qualificazione all'Europeo 2020: un obiettivo che il commissario tecnico Roberto Mancini non può e non deve lasciarsi sfuggire, dopo la tremenda delusione del Mondiale in Russia. In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, il ct azzurro è così tornato a parlare e ha rivelato il suo grande sogno: "Europeo e Mondiale? La doppietta non l’abbiamo mai fatta".

"Il Mondiale fallito ormai è passato, il trauma è superato – ha spiegato Mancini – L’Argentina con Messi non ha vinto neanche la Coppa America e le altre Messi non ce l’hanno, quindi perché noi non possiamo pensare di vincere l’Europeo? Questa la mia ultima panchina? Se vinciamo Europei e Mondiali magari resto sino a 80 anni".

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I giovani e l'esplosione di Zaniolo

Archiviata la parentesi Ventura e salutati diversi giocatori di quella squadra, il futuro dell'Italia passa ora dalle scelte di Mancini che ha già dimostrato di voler puntare sui giovani: "Ora c'è più coraggio nei loro confronti, ma ce ne potrebbe essere di più. Sono tanti quelli bravi. Kean alla Juve non gioca, ma sarebbe titolare quasi ovunque. Tonali dovrebbe giocare in A, anche Sensi ha qualità enormi. Pellegri lo seguiamo sempre. I giovani sono il filo conduttore: in due anni possiamo mettere insieme una squadra forte che può fare bene agli Europei e giocarsi alla grande il Mondiale del 2022".

Tra i giovani che si sono messi in luce, c'è ovviamente anche Nicolò Zaniolo: "Lo avevo seguito all’Europeo Under 19 e mi era piaciuto perché è forte fisicamente, arriva spesso al tiro e quando ha il pallone non glielo portano mai via. Uno così non lo abbiamo, è completamente diverso da Barella, Jorginho e Verratti. Ha le caratteristiche per essere un interno, il paragone con Pogba ci sta. Adesso però servono calma e pazienza, anche lui andrà in difficoltà".

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