Nazionale, Donnarumma e l’eredità di Buffon: “Sono pronto ma è il ct a scegliere”
Milan e Nazionale, non cambia la musica per Gigio Donnarumma. Il giovane portiere che ora in rossonero deve reggere la pressione per la presenza al suo fianco di Pepe Reina, anche in azzurro dovrà dimostrare di essere degno di indossare la maglia da titolare e soprattutto di raccogliere l'eredità di Gigi Buffon, non l'ultimo arrivato.

Nazionale, Donnarumma e l'eredità di Buffon
Ai microfoni di Rai Sport il portiere che sembra il candidato numero 1 a difendere i pali della Nazionale da titolare nelle sfide dell'Italia contro Polonia e Portogallo di Nations League, ha parlato della concorrenza con Perin e Sirigu e soprattutto dell'eredità di Gigi Buffon: "Spero di essere io il numero 1, siamo tutti ottimi portieri, ci alleniamo al massimo, poi spetta al mister scegliere, noi dobbiamo dare tutto in allenamento". Una concorrenza che Gigio ha anche al Milan dove Pepe Reina scalpita: "Dà tantissimi stimoli in piuù, la sto vivendo anche con il Milan questa situazione, ma non è un problema, la si vive in maniera tranquilla sapendo che può darci stimoli in più".
Donnarumma sta con Mancini, spazio ai giovani italiani in Serie A
Gigio Donnarumma sicuramente guida la colonia dei giovani talenti azzurri. A tal proposito il portiere del Milan è d'accordo con il commissario tecnico Mancini lamentatosi per lo scarso utilizzo dei talenti italiani nel nostro campionato: "Ha ragione, bisogna avere più fiducia e mandarli in campo, poi tocca a noi essere bravi a dimostrare il nostro valore. Serve coraggio, ma anche la bravura dei giovani in allenamento e poi in partita, dobbiamo farci sempre trovare pronti".
Mancini e la musica nello spogliatoio della Nazionale italiana
E a proposito di Mancini, Donnarumma è rimasto molto colpito dalla metodologia di lavoro del selezionatore e in particolare dall'utilizzo della musica negli spogliatoi: "Sì è vero è una novità, io sono qui da tre anni e finora solo negli spogliatoi l'avevo sentita. Ieri, ci siamo allenati con un po' di musica, mi è sembrato strano e ho chiesto al preparatore dei portieri, mi ha spiegato che a Mancini piace lavorare così perché dà un po' di entusiasmo in più".