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Nazionale dei giovani o il giusto mix con i più esperti? Da dove deve ripartire l’Italia

Ecco due Nazionali ideali in base agli obiettivi che vorrà porsi il nuovo corso azzurro. Continuare a puntare su Bonucci, Chiellini, Darmian, Bonaventura e Immobile in vista dell’Europeo 2020, o guardare già in prospettiva Mondiale 2022 facendo il ricambio già da adesso? In ogni caso non si può prescindere da Florenzi, Jorginho, Verratti, Insigne, Chiesa, Bernardeschi, Belotti e, soprattutto, Balotelli.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la non qualificazione al Mondiale e tutto ciò che ha comportato a livello di movimento calcistico, il momento di instabilità a livello istituzionale e la non certezza sulla guida tecnica si ripercuote inevitabilmente sulla Nazionale. Al “traghettatore” Gigi Di Biagio l’increscioso compito di fare convocazioni e formazioni per le due amichevoli con Argentina e Inghilterra che forse, al di là dei risultati, per la prima volta dopo la settimana che ha seguito la sconfitta nel playoff contro la Svezia, ci hanno fatto davvero prendere coscienza del fatto che tra qualche mese, quando l’attenzione di tutto il mondo sarà rivolta alla Russia e alla Coppa del Mondo, noi italiani faremo da spettatori disinteressati.

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Ed ecco che in questo contesto anche le scelte di Gigi Di Biagio per due amichevoli (che, seppur “di lusso”, rimangono due match con nulla in palio) acquisiscono un’importanza fondamentale perché ci hanno fatto capire che ci sono due vie percorribili per risollevare le sorti della Nazionale azzurra tra cui il nuovo ct (che sia Ancelotti, Mancini, Allegri, Conte o lo stesso Di Biagio, il 20 maggio sapremo) e anche la Federazione (che fissa gli obiettivi e la durata del progetto tecnico) dovranno scegliere.

Una più “facile”, ossia convocare di volta in volta i migliori calciatori italiani del momento senza tenere conto della futuribilità del gruppo sperando di estrarre il coniglio dal cilindro al prossimo Europeo del 2020 e rimandare di due anni i discorsi sul futuro. O un’altra, più “difficile”, cioè lavorare fin da subito per creare un gruppo con l’obiettivo a lungo termine di farsi trovare pronti per i Mondiali del 2022 sperando che questa amalgama anticipi i tempi e magari già agli Europei itineranti del 2020 possa rivelarsi come sorpresa, mettendo però in conto anche la possibilità di fare una brutta figura nella manifestazione continentale. Non sapendo quale sarà la scelta (in realtà ad oggi non sappiamo nemmeno chi dovrà farla) abbiamo ipotizzato le nostre Nazionali ideali a seconda dei due tipi di progetto tecnico.

Le Nazionali ideali

Ad oggi dunque le nostre due Nazionali ideali sarebbero queste:

Obiettivo Europeo 2020. Portieri: Donnarumma, Perin, Cragno. Difensori: Bonucci, Chiellini, Rugani, Romagnoli, Darmian, De Sciglio, Emerson Palmieri, Spinazzola, Florenzi. Centrocampisti: Verratti, Jorginho, Marchisio, Bonaventura, Pellegrini, Cristante, Gagliardini. Attaccanti: Insigne, Chiesa, El Shaarawy, Bernardeschi, Balotelli, Belotti, Immobile.

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Obiettivo Mondiali 2022. Portieri: Donnarumma, Perin, Cragno. Difensori: Izzo, Caldara, Rugani, Romagnoli, Zappacosta, De Sciglio, Emerson Palmieri, Spinazzola, Florenzi. Centrocampisti: Verratti, Jorginho, Barella, Benassi, Pellegrini, Cristante, Gagliardini, Mandragora. Attaccanti: Insigne, Chiesa, El Shaarawy, Bernardeschi, Balotelli, Belotti, Cutrone.

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I portieri

Partendo dai portieri la scelta per il prossimo ct non sarà così complicata, almeno per quanto riguarda le convocazioni, dato che Gigio Donnarumma, Mattia Perin, Alessio Cragno e Alex Meret possono rientrare nella rosa azzurra qualunque sia il progetto tecnico intrapreso. La situazione si farebbe più complicata solamente se Gigi Buffon decidesse di prolungare la sua carriera per altre due stagioni e mantenersi sugli alti livelli fatti vedere da ultimo anche a Manchester contro l’Argentina. Al momento però ciò appare difficile, quindi sia nell’uno che nell’altro caso, i tre portieri convocati nella nostra Nazionale ideale sarebbero Donnarumma, Perin e Cragno (o Meret).

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I difensori

Più complesso invece il discorso che riguarda i difensori. Ad oggi infatti Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini sono i migliori centrali difensivi di cui possiamo disporre, ma la loro carta d’identità non ci permette di avere certezze sulla loro eventuale forma tra quattro anni e mezzo (quando dovrebbero partire dunque i Mondiali del Qatar). Lo stesso discorso potrebbe valere per Matteo Darmian che, seppur più giovane dei due (è un classe ’89), fa un ruolo, il terzino di spinta, in cui la freschezza atletica, l’esplosività e il dinamismo, sono le caratteristiche principali, ragion per cui nel 2022, a 33 anni, potrebbe non essere più da Nazionale.

Fatte queste premesse dunque i difensori convocati nella nostra Nazionale ideale sarebbero Alessio Romagnoli, Daniele Rugani, Mattia De Sciglio, Alessandro Florenzi, Leonardo Spinazzola ed Emerson Palmieri, a cui si aggiungerebbero Bonucci, Chiellini e Darmian (in ottica Europeo 2020) o Caldara, Izzo e Zappacosta (se l’obiettivo è il Mondiale 2022). Tenendo d’occhio anche gli Under 21 Mancini e Romagna, oltre al recupero dall'infortunio di Andrea Conti, la cui presenza nelle convocazioni permetterebbe al nuovo ct di usare Alessandro Florenzi anche come mezz'ala o esterno d'attacco.

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I centrocampisti

A centrocampo, qualunque dei due progetti si decida di portare avanti, appare evidente come entrambe le nostre Nazionali ideali abbiano come punti cardine Marco Verratti e Jorginho. Insieme a loro c’è già però un nutrito gruppo di giovani che può fin da subito fare parte della selezione maggiore: Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante, Roberto Gagliardini e Marco Benassi. A questi si potrebbero aggiungere Jack Bonaventura e Claudio Marchisio, pensando al 2020, e Nicolò Barella e Rolando Mandragora, se dovessimo guardare invece in previsione della Coppa del Mondo del 2022.

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Gli esterni d’attacco

Per quanto riguarda gli esterni d’attacco, non ci sarebbe al momento nessuna differenza nelle nostre due Nazionali ideali: pensando, dati gli uomini a disposizione, ad un 4-3-3 infatti sulla corsia sinistra troverebbero spazio Lorenzo Insigne e Stephan El Shaarawy, mentre su quella destra Federico Chiesa e Federico Bernardeschi. Tenendo sotto osservazione sempre Domenico Berardi del Sassuolo e l’italo-tedesco del Borussia Moenchengladbac Vincenzo Grifo. Qualora invece si pensasse anche all’ipotesi di giocare con due punte potrebbero tornare utili in previsione dell’Europeo 2020 anche Sebastian Giovinco e Simone Zaza.

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I centravanti

Per quanto riguarda il centravanti invece sia Andrea Belotti che Mario Balotelli troverebbero spazio nelle nostre convocazioni, a cui si aggiungerebbe Ciro Immobile (in ottica Europeo 2020) e Patrick Cutrone (in ottica Mondiale 2022). Spieghiamo i dubbi su Immobile in vista del 2022: il bomber campano della Lazio avrà 32 anni e l’esplosività, la caratteristica principe su cui fonda tutto il proprio gioco, potrebbe non essere allo stesso livello di quella attuale che gli consente di essere ad oggi il centravanti italiano più prolifico.

Per quanto riguarda Balotelli invece, i motivi per cui deve fare parte di questa Nazionale ce li ha già spiegati Salvatore Parente, ai quali va aggiunto che in questo particolare momento, essendo uno dei pochi italiani ad avere i colpi da campione (sulla continuità e l’insolenza ne possiamo discutere), potrebbe dare, anche e soprattutto subentrando a gara in corso, quella imprevedibilità all’attacco azzurro che oggi manca.

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