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Napoli: tra Insigne e Sarri oramai è frattura evidente

“Perché? Perché? Perché?”. Questa la domanda che ha accompagnato Insigne in panchina alla sostituzione di Maurizio Sarri che ha inserito in campo Giaccherini. Una scelta che sa di bocciatura e che ha scatenato la protesta del giocatore in diretta tv. E nel dopopartita la risposta di Sarri: “Deve stare solo zitto e non rispondere più”
A cura di Alessio Pediglieri
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Juventus-Napoli è passata, resterà la vittoria bianconera e l'amarezza degli azzurri di aver accarezzato un risultato che è scivolato di mano per colpa degli errori di Ghoulam che ha tradito due volte con due errori capitali che hanno condannato il Napoli ad alzare bandiera bianca. Un'occasione mancata e che si porta con sè anche l'incomprensione di un cambio deciso da Sarri nella ripresa togliendo un inspirato Insigne per inserire in campo un Giaccherini mai in partita. Con conseguente protesta del folletto partenope, sedutosi in panchina non prima di aver fatto capire a Sarri e alle telecamere ciò che pensava sulla scelta del tecnico.

La protesta di Insigne

"Perché? Perché? Sto bene, perché?". Una domanda che non avrà risposta se non quella di rito del dopopartita in cui si vendicheranno scelte scaturite da considerazioni del momento, dalla voglia di inserire giocatori freschi, dall'aver visto il giocatore in difficoltà dopo un colpo subito. Resta il fatto che aver tolto dal campo il giocatore di maggior inventiva, appena autore di un assist al bacio per il pareggio azzurro, lascia perplessi.

La risposta di Sarri

E la risposta del tecnico è puntualmente arrivata nel dopo gara, ai microfoni della stampa: "Insigne? Deve stare zitto e non parlare più. Se abbiamo qualcosa da dirci ce la diciamo dopo, al momento deve solo stare zitto", le parole dell'allenatore che presagiscono un confronto domani tutt'altro che accondiscendente nei confronti del proprio giocatore

Una frattura evidente

Perplessità aumentate dalla prova incolore del sostituto, Giaccherini, incapace di mettere la firma sul match, da ex e da neo entrato fresco e brillante (sulla carta) per ridare smalto ad un attacco privo di ogni punta vera. Sarri ha cambiato Insigne ancora con il match aperto, con il Napoli risalito dalla china proprio grazie al lancio di Insigne per Callejon, quasi bocciandolo tatticamente ancor prima che tecnicamente e fisicamente. Perché se anche lo avesse visto in difficoltà dopo il colpo subito avrebbe dovuto sincerarsi in prima persona delle reali condizioni del ragazzo. Fin qui autore di nessun gol, è vero ma di ben 5 assist.

La scena vista in panchina è stata sintomatica che qualcosa tra tecnico e giocatore si è rotto. Fiducia sì, ma per forza di cose ed eventi: con Milik in infermeria e Gabbiadini in tribuna per squalifica, il Napoli si giocava il ‘finto nueve' con Mertens centrale supportato da Insigne e Callejon. L'aver inserito Giaccherini non ha cambiato assetto ai partenopei, è servito solamente per dare nuove forze in campo. E forse allora si poteva cambiare proprio il belga, decisivo in altre occasioni ma non questa sera. Invece, è toccato a Insigne, tra i più discussi da inizio stagione. E da oggi ufficialmente in contrasto con le scelte di Sarri. Una grana in più di cui il Napoli avrebbe fatto volentieri a meno.

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