Napoli, sviolinata di Albiol: “Benitez è meglio di Mourinho”
Dalla Roja all'azzurro, quello del Napoli. Da Mourinho e Benitez, Raul Albiol è una delle colonne dei partenopei made in Madrid. "Sono molto contento di lavorare con Benitez – ha ammesso il difensore spagnolo a Radio Onda Cero -, grazie a lui mi sono ambientato bene". L'anno scorso era al Bernabeu e aveva lo ‘special one' a guidarlo ma non ha alcun rimpianto. "E' diverso ma il cambio mi è convenuto, a Napoli ho ritrovato anche vari compagni che avevo al Real Madrid". A cominciare dal ‘pipita', Gonzalo Higuain, nuova icona per il popolo partenopeo di tifosi: perché argentino (e tanta basta per accendere la fantasia), perché un campione e perché dopo Cavani serviva un nuova icona capace di alimentare entusiasmo e suggestione. "Sì – aggiunge Albiol -, però io posso camminare per strada e lui no. Ma ci sta perché per gli argentini a Napoli c’è un affetto particolare".
La difesa da registrare. Benitez lo ha voluto a Napoli per la sua esperienza internazionale ma la squadra continua a mostrare lacune nel reparto arretrato. Questione di modulo e d'interpretazione dei ruoli. "Quando una squadra è forte in attacco, è ovvio che in fase difensiva paghi qualcosa. Dobbiamo migliorare dal punto di vista dell’equilibrio. Stiamo lavorando in tale senso per non prendere più gol".
I punti persi con le piccole. Altra cosa il campionato italiano, anche rispetto alla Liga. Pure le cosiddette ‘piccole' hanno risorse maggiori. E il Napoli ne sa qualcosa, considerato che sono 20 i punti persi proprio nei confronti con i club di minor cabotaggio. Gli ultimi contro il Livorno. Le difficoltà? Albiol spiega così le difficoltà: "Ci sono molte squadre che si difendono basse ed adottano un sistema di gioco, il 5-3-2, che non ti dà spazi e diventa difficile".
Dalla mimetica al set. A Londra, in Champions con l'Arsenal, più che un Napoli d'assalto (nonostante la divisa mimetica) se n'è vista la brutta copia. Da allora il colore giallo è stato preferito. "Per noi non fu una gara positiva. Ora usiamo la gialla che ci porta fortuna – conclude Abiol, che rivela -. Io attore? Se il presidente mi vede recitare sono sicuro che mi porterà con lui ad Hollywood".