Napoli, suggestione Klopp con la Champions in tasca
Parola di kaiser oppure un fake del kaiser… questo lo si capirà a breve. A Sky Deutschland Franz Beckenbauer avrebbe sganciato la bomba di mercato: "Nella prossima stagione Klopp allenerà nel Sud Italia, a Napoli". Fosse davvero così, allora per gli azzurri sarebbe davvero un grande colpo, in linea con la volontà da parte della società di nono arretrare sul proscenio internazionale nemmeno a livello d'immagine, portando sulla panchina un allenatore che – com'era stato per Benitez – consentisse alla squadra di crescere anche al di là delle Alpi. Per adesso, però, è solo una voce perché sui quotidiani tedeschi non c'è riferimento alla notizia rimbalzata nella Rete attraverso una domanda posta allo stesso Beckenbauer. Cautela massima, considerato che nei giorni scorsi il nome di Klopp, che sabato sera ha salutato definitivamente il Borussia con la sconfitta in finale di Coppa di Germania col Wolfsburg, era stato invece accostato al Liverpool.
Europa League o Champions, tutto in 90′
Tutto è legato ai novanta minuti con la Lazio. Il Napoli che accede ai playoff di Champions e conquista anche l'accesso alla fase a gironi (in mezzo c'è la sfida/spareggio con la Lazio) vedrebbe spalancati dinanzi orizzonti che fino alla sconfitta con la Juventus allo Stadium sembravano di colpo limitati. Rafa Benitez rappresenta il passato, lo attende la panchina del Real Madrid, ma nelle intenzioni del presidente dovrà essere un addio senza strappi: l'ultima missione della sua avventura sotto il Vesuvio è centrare quel podio che regalerebbe ai partenopei ancora una chance per essere inserita nell'urna di Nyon assieme ai top club continentali. Una sorte di onore ed onore al tempo stesso da lasciare in dote alla società e al nuovo allenatore che s'accomoderà al posto di comando.
La scelta dell'allenatore
Già, il nuovo allenatore: tutte le strade portano a Mihajlovic (per Montella serve sborsare cinque milioni di euro di penale), il tecnico serbo della Sampdoria resta il favorito numero uno per succedere allo spagnolo. Non ha la stessa esperienza internazionale e nemmeno una bacheca zeppa di trofei ma si prepara a sbarcare nel Golfo con l'entusiasmo e la certezza di giocarsi una carta importante per la propria carriera. Un'opportunità da non fallire. Cavalcherà la tigre del San Paolo e lo farà ritrovando alcuni fedelissimi: Gabbiadini (volato via a gennaio) e forse anche De Silvestri e Soriano (rispettivamente, difensore e centrocampista) che ha trasformato in colonne della sua Samp. Nella zona nevralgica ci sarà, con ogni probabilità, anche Valdifiori, ragionatore della mediana che De Laurentiis ha bloccato di persona da tempo. Tra i pali (e nello spogliatoio) la personalità di Pepe Reina dovrebbe colmare quel gap pagato caro nei momenti topici della stagione.
In lizza c'è anche Unai Emery. A Sinisa è stato offerto un contratto annuale con opzione per il secondo a meno di 2 milioni a stagione. L'incontro c'è stato ma è altrettanto vero che De Laurentiis, in caso di accesso alla massima competizione continentale, è intenzionato ad affidarsi a un tecnico di altro profilo… chi? Si tratta di Unai Emery del Siviglia, reduce dalla vittoria dell'Europa League, che potrebbe decidere di lasciare la Spagna solo con l'opportunità di misurarsi in una piazza competitiva. Altro nome in agenda è quello di Spalletti, ormai libero dallo Zenit.
Presto, però, per azzardare scelte e strategie, così come non è escluso che il massimo dirigente partenopeo estragga dal cilindro il classico colpo a sorpresa in caso di qualificazione ai playoff di Champions. E di ‘sorpresa' ha parlato proprio il presidente perché c'è una suggestione che ronza in testa a De Laurentiis da tempo, già da prima che arrivasse Benitez: è Jurgen Klopp, il tecnico che ha lasciato il Borussia Dortmund dopo sette anni incredibili. Il suo gioco piace molto al patron: veloce senza perdersi nella fitta rete di passaggi, con il trequartista che si inserisce spesso sulle fasce per creare superiorità numerica e la punta che si raccorda con il centrocampo. Il modulo è un 4-2-3-1 estremamente duttile. Klopp ripone grande considerazione nella velocità del passaggio e nel movimento senza palla, due fattori di imprevedibilità che hanno contribuito a realizzare il miracolo Borussia. Suggestione, null'altro per adesso.