Napoli, Spalletti in pole position per sostituire Benitez
I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro del Napoli. Dopo l'ennesima figuraccia rimediata dalla sua squadra, Aurelio De Laurentiis è sul piede di guerra e pronto a rivoltare la formazione azzurra come un calzino: a partire dalla panchina. Sul banco degli imputati, in prima fila, c'è infatti Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo, sempre più lontano dal cuore e dalla testa dei tifosi partenopei, dovrebbe essere al capolinea della sua avventura a Fuorigrotta. Un addio che, probabilmente, sarà consensuale visto il poco feeling (ed il molto nervosismo) che l'allenatore ha mostrato in questi ultimi giorni nei confronti della stampa e di una piazza (giustamente) esigente.
Il sogno di ogni tifoso azzurro, è infatti quello di poter colmare il "gap" con la Juventus e iscriversi alla lotta per lo scudetto: titolo che ormai manca da moltissimi anni a Napoli. Per fare tutto ciò, Aurelio De Laurentiis avrebbe già scelto il nome nuovo per la panchina napoletana. Davanti a tutti ci sarebbe Luciano Spalletti, ex di Roma e Zenit San Pietroburgo: club con il quale il tecnico toscano ha un contratto ancora fino a giugno.
Contatti sempre più frequenti – Luciano Spalletti, atteso in città nel prossimo giugno, sarebbe già stato contattato dall'entourage di De Laurentiis. Per l'allenatore nativo di Certaldo, il patron campano avrebbe messo sul piatto un biennale (con opzione per un terzo anno) da 3,5 milioni di euro più bonus. Una cifra simile a quella che percepiva a San Pietroburgo, che dovrebbe accontentare il nuovo "mister", avvicinato nelle scorse settimane anche da Adriano Galliani: anch'egli alla ricerca di un nuovo allenatore.
Il principale compito di Spalletti, sarà quello di riportare entusiasmo tra i tifosi, far rendere al meglio i campioni della rosa napoletana e mantenere intatto lo schema di gioco (il 4-2-3-1), già utilizzato in questa stagione da Benitez. Luciano Spalletti avrebbe, così, bruciato la concorrenza di Sinisa Mihajlovic (molto vicino al Milan), di Vincenzo Montella e della "new entry" Eusebio Di Francesco, giudicato però un po' acerbo ed inesperto per guidare la truppa azzurra.