Napoli, la Champions si chiude nel peggiore dei modi: i flop da Albiol ad Hamsik
Il Napoli si spegne sul campo del Feyenoord, abbandona anzitempo la Champions e perde, al 91’, per 2-1 al De Kuip. Una sconfitta figlia delle notizie provenienti dall’Ucraina con gli azzurri che, alla comunicazione del raddoppio di Ismaily, mollano la presa dal volante lasciando la vettura in preda ad una improvvisazione alla guida mai vista nell’epoca Sarri. Una partita dal triste epilogo che fa il paio con la delusione in campionato con la Juve e che fa scattare, stentoreo, un bel campanello d’allarme per una squadra, in diversi elementi, in grave, gravissima difficoltà.
Dagli errori di Albiol all’unico lampo partenopeo targato Zielinski fino all’ennesima partitaccia del capitano Hamsik, ecco top e flop della partita conclusiva del girone F che vede Shakhtar e Manchester City guadagnare il pass per gli ottavi di finale.
I Top del Feijenoord Stadion
Zielinski un solo lampo nella notte di Rotterdam
Impiegato dal primo minuto al posto di quell’Insigne che, dopo quasi 60 gare consecutive, si è dovuto arrendere ad alcuni problemi fisici, Zielinski non ha fatto mancare, almeno ad inizio match, il suo apporto con, dopo solo 2 minuti di gioco, la rete che apre la contesa. Un gol in mischia, su calcio piazzato di Diawara, che lo mette subito in partita e lo introduce, quasi lo inizia, ad un ruolo già provato in passato ma non certo con la continuità di questa sera. Un ruolo però, ben interpretato a metà col numero #20 che subisce, come i suoi compagni di squadra, le cattive notizie provenienti dall’Ucraina per poi franare nella mediocrità generale.
Jorgensen vero bomber specie, contro le italiane
Giustiziere delle italiane, il danese Jorgensen non si fa scappare l’opportunità di siglare un’altra rete contro una compagine del nostro calcio con, stavolta, a finire nelle grinfie dell’attaccante ex Copenaghen, il Napoli di Sarri, sia pure scosso dalle contestuali notizie provenienti da Kharkiv. Al 33’, infatti, l’ariete del Feyenoord trova il gol dell’1-1 su preciso cross dalla destra di Berghuis con un colpo di testa che termina alle spalle di Reina. Il secondo gol, dopo quello segnato contro la Juventus il 17 marzo del 2013, in 3 partite totali contro le nostre squadre con un ragazzo, classe ’91, capace di poter emigrare verso altri lidi, magari chissà proprio in Italia, e dimostrare, come stasera, le sue ottime doti in fase realizzativa: spauracchio.
Berghuis spina nel fianco
Fra i più frizzanti sponda Feyenoord l’esterno offensivo, per alcuni il nuovo Robben, Berghuis. Il nazionale olandese posto nel tridente con Jorgensen e Boetius, infatti, è stato uno dei calciatori che più hanno messo in difficoltà il pacchetto arretrato azzurro, specie nell’uno contro uno con l’albanese Hysaj. Un duello individuale stravinto dal raffinato mancino dei padroni di casa che, oltre a diversi dribbling e spunti offensivi, ha anche disegnato il cross del pareggio dell’attaccante danese Jorgensen non prima di avere disorientato, in surplace, il predetto terzino, a sinistra per l’occasione, campano.
St. Juste, entra e la risolve
Entra al posto del terzino destro Nieuwkoop al 76’ con compiti principalmente difensivi. Eppure, malgrado le consegne iniziali, il classe ’96 finisce per deciderla di testa al 91’ su calcio d’angolo finale dei suoi che, peraltro, avevano già evitato il peggio riuscendo ad non iscrivere il nome del Feyenoord fra le 20 squadre che avevano concluso a 0 la fase a gironi della Uefa Champions League. Un gol inatteso, a tratti insperato, ma che rende l’idea della scarsa gara giocata dagli azzurri e della concretezza di un ragazzo, almeno questa notte, assoluto protagonista del match: bravo e fortunato.
I Flop del De Kuip
Albiol e la maledizione del 33
Già protagonista di una partita non proprio eccezionale contro la Juventus, lo spagnolo Albiol palesa il suo momento no anche contro gli olandesi del Feyenoord giocando un match davvero interlocutorio. Eppure, l’inizio di gara, un po’ come tutto quello del Napoli, era stato promettente con diverse chiusure precise e suggerimenti, in verticale, davvero importanti. Il minuto 33’ però, come svolta, in negativo, scompagina tutto con una serata che condanna gli azzurri all’eliminazione e il numero, indovinate un po’, #33 nel novero dei flop del De Kuip. A Kharkiv lo Shakhtar realizza il gol del raddoppio, a Rotterdam, su mancata chiusura proprio del 33 Albiol, che salta in anticipo su cross di Berghuis, Jorgensen pareggia. Una combinazione numerica letale con l’ex Real Madrid fuori dal match e condannato nell’inferno dei flop di Rotterdam.
Callejon lotta, s’impegna ma non basta: anche lui fuori dal match
Sul piano fisico, del dinamismo e della determinazione Callejon non fa mancare, nonostante l’usura, il suo consueto apporto. Su quello tecnico, invece, lo spagnolo, in versione Feyenoord, lascia molto a desiderare divenendo uno dei tanti, troppi protagonisti mancati della serata olandese. Una serata amara, dall’esito prevedibile, ma che pure ci si immaginava diversa.
E invece, l’andamento della partita, non lascia spazio a dubbi: dopo il raddoppio dello Shakhtar tutti, compreso Callejon, si spengono abbandonando del tutto, malgrado la rete, l’undicesima consecutiva in campo europeo, mentalmente una gara comunque importante, comunque di Champions League.
Hamsik ancora in difficoltà: la sua è una partita mediocre
Purtroppo per il capitano del Napoli, nemmeno l’Olanda ed il De Kuip sono in grado di eliminare la maledizione del 115esimo gol in azzurro e di risvegliare dal torpore Hamsik. La sua, infatti, è una partita sotto ritmo, lenta, compassata, priva dello spunto vincente e della qualità che lo ha reso celebre nonché icona indiscussa ed indiscutibile di questo club. Tuttavia, la serata europea, la 72esima col sodalizio campano, è l’ennesima di una stagione incolore che, salvo rare occasioni, ha visto la mediocrità impossessarsi dello slovacco. Deludente.
Tabellino e voti
Napoli (4-3-3) Reina 6; Maggio 6- (Dal 64’ Mario Rui 5.5), Koulibaly 6-, Raul Albiol 5, Hysaj 5.5; Allan 5.5 (Dal 60’ Rog 5.5), Diawara 5.5, Hamsik 5-; Zielinski 6, Mertens 5.5, Callejon 5 (Dal 74’ Ounas 5.5). A disposizione: Sepe; Chiriches, Mario Rui; Rog, Giaccherini, Jorginho; Ounas. Allenatore Maurizio Sarri 5.5
Feyenoord (4-3-3) Vermeer 6; Nieuwkoop 6 (Dal 76’ St. Juste 7), Van Beek 5.5, Tapia 5.5, Malacia 6+; Toornstra 6, Amrabat 6, Vilhena 6, Berghuis 6.5 (Dal 72’ Larsson 5.5), Jorgensen 7-, Boetius 6.5; A disposizione: Jones; Diks, St. Juste, Hansson; Larsson, Basacikoglu; Kramer. Allenatore Giovanni Van Bronckhorst 6.5
L’arbitro è l’inglese Michael Oliver
Il direttore di gara della delicata sfida del Fejenoord Stadion è il signor Michael Oliver che, per l’occasione, sarà coadiuvato dagli assistenti Stuart Burt, Simon Bennett, dagli assistenti arbitrali aggiunti Andre Marriner e Paul Tierney, dal quarto uomo Harry Lennard con, nei panni del delegato Uefa il croato Zoran Cvrk e in quelli dell’osservatore dell’arbitro Terje Hauge. Oliver, inoltre, internazionale dal 2012 e con 42 presenze Uefa, ha incrociato 3 volte club italiani con un bilancio di 1 sola vittoria (quella di quest’anno della Juventus contro lo Sporting Lisbona), 1 pareggio (Galatasaray-Lazio 1-1) ed 1 sconfitta (Fiorentina-Basilea 1-2) con uno score di 5 gol fatti e 4 subiti.
I Precedenti, Napoli mai vittorioso in terra olandese
3-1 di fine settembre a parte, Napoli e Feyenoord non hanno alcun precedente in competizioni internazionali con gli azzurri che, però, possono vantare 5 incontri (ora 6) con squadre orange con 1 vittoria, 2 pareggi e 2 (ora 3) sconfitte e 2 precedenti in terra olandese: nella fase a gironi di UEFA Europa League 2010/11 e 2012/13, senza mai vincere. Dopo il 3-3 contro l'FC Utrecht nel 2010/11 la compagine allora allenata da Mazzarri perse 3-0 contro il PSV Eindhoven nel 2012/13, subendo il secondo gol della sfida da Dries Mertens. In casa, invece, gli ‘scontri’ sono 3 con 1 pari, 1 vittoria ed 1 sconfitta.