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Napoli, in panchina c’è Calzona: ex venditore di caffè, oggi si gode la Serie A

Con la conferma della squalifica, al posto di Sarri in panchina ci sarà lo storico secondo, Francesco Calzona con cui collabora ai tempi dell’Arezzo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Napoli-Verona non avrà in panchina Maurizio Sarri la cui squalifica per un turno dopo l'espulsione avvenuta in Udinese-Napoli ha trovato anche la conferma della Corte d'Appello che ha rispedito al mittente il ricorso presentato dal club partenopeo. Al suo posto, ci sarà Francesco Calzona, suo fido vice che per la prima volta lo sostituirà sulla panca azzurra. Non una novità, perché Calzona è il secondo di Sarri da lunghissimo tempo e fu proprio lui ad indicare proprio l'attuale tecnico del Napoli, agli inizi, quando entrambi militavano nelle serie minori del calcio che conta.

Oggi, Calzona può godersi una partita di Serie A: Sarri ovviamente dirigerà il tutto per vie secondarie ed indirette ma per Francesco Calzona la sfida al San Paolo contro il Verona sarà una partita dal sapore particolare, da ricordare a lungo. Dopotutto sarà anche l'omaggio dovuto da un professionista che mai ha cerato le cronache e i riflettori, pur restando sempre in aiuto a Maurizio Sarri tra i migliori allenatori in ascesa.

Anzi, fu proprio Calzona che sembra abbia indicato nell'allora impiegato di banca il futuro tecnico che ha spiccato il grande salto l'estate scorsa quando ha preso il posto di Rafa Benitez e si è messo alla guida del Napoli senza alcuna esperienza in una grande società. Allora, Calzona si mise a disposizione di Sarri, ad Arezzo, poi a Verona, quindi a Empoli. Infine ecco che anche a Napoli si propone come l'uomo di fiducia con cui confrontarsi nel preparare le partite.

Come Sarri, anche Calzona aveva un'altra professione e altri obiettivi nella vita. Poi la fortuna e la passione ebbero la meglio. Vendeva caffè, che col calcio ha poco a che fare. Poi, la svolta con i primi approcci in panchina e l'incontro con Sarri che non l'ha più lasciato. Domenica toccherà a lui andare in panchina prima e davanti alle telecamere poi. Nei 90 minuti di certo dovrà mettere in pratica ciò che Sarri gli avrà ripetuto in settimana, ma ai giornalisti potrà di certo dire qualcosa di proprio.

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