Napoli e Juve, fatevi da parte. Nella corsa scudetto ora comanda l’Inter
Dopo due anni l’Inter chiuderà una giornata di Serie A in testa alla classifica in solitaria (l'ultima volta era stata nel gennaio 2016). Infatti, i nerazzurri di Luciano Spalletti a San Siro battono per 5-0 il Chievo di Rolando Maran superando così il Napoli sconfitto dalla Juventus (prossimo avversario dei milanesi) nel big match del San Paolo di venerdì scorso. Per i meneghini decisive le reti dei soliti Ivan Perisic (prima tripletta in Italia) e Mauro Icardi che, aggiunte al gol di Milan Skriniar, consentono di portare a casa 3 punti fondamentali dopo una gara dominata a dispetto dei dubbi della vigilia date le tante assenze dovute ad infortuni e squalifiche. Un match che ha riservato comunque tante emozioni e tanti spunti di analisi. Andiamo a vedere dunque nel dettaglio quali sono state le principali chiavi tattiche (e non solo) della sfida del Meazza tra l’Inter di Luciano Spalletti e il Chievo di Rolando Maran.
Tante assenze da una parte e dall’altra
Prima di questa partita si è fatto un gran parlare sul fatto che Luciano Spalletti avesse fino ad oggi utilizzato quasi sempre gli stessi uomini, mentre in questa gara, causa squalifiche (Miranda e Gagliardini) ed infortuni (Vecino), fosse costretto a schierare un undici di partenza insolito con Andrea Ranocchia al fianco di Skriniar in difesa, una linea mediana composta dall’arretrato Borja Valero e dal fin qui deludente Joao Mario “riesumato” per l’occasione, con l’altra novità, Marcelo Brozovic, a fungere da trequartista. Tanta attesa dunque per vedere come si comporterà l’Inter con questa veste inedita per l’era Spalletti.
Tante assenze tra i nerazzurri, ma anche tra le fila dei clivensi con Rolando Maran costretto a schierare praticamente il centrocampo di riserva dati i forfait degli acciaccati Castro ed Hatemaj e l’assenza dello squalificato Radovanovic. E così il Chievo si presenta al Meazza con una difesa molto esperta (36 anni di media tra portiere e i 4 difensori) e una mediana invece giovanissima composta dal classe ’97 Fabio Depaoli, dal classe ’96 Samuel Bastien ai lati del “vecchio” Nicola Rigoni (27 anni).
Inter, svolta a sinistra: Santon rigenerato, conferma Perisic
Ma nonostante le defezioni l’Inter riesce comunque a partire forte, cercando spesso la manovra sulle fasce a destra con i soliti Danilo D’Ambrosio e Antonio Candreva, ma soprattutto a sinistra con Davide Santon che supporta alla grande la consueta spinta offensiva offerta da Ivan Perisic. E non è assolutamente un caso che proprio dalla catena mancina nascano le occasioni più importanti create dai nerazzurri e il gol del vantaggio originato da una pronta ribattuta del croato dopo che Sorrentino aveva respinto (non impeccabilmente) una potente conclusione del terzino cresciuto nel settore giovanile interista e rigenerato dalla “cura Spalletti”.
Da un centravanti all’altro: Inglese sbaglia, Icardi no
Il vantaggio però non cambia il tema tattico della partita con l’Inter che continua ad attaccare e il Chievo che invece prova a difendersi ordinatamente per poi ribaltare il fronte offensivo con velo ci ripartenze. Ma paradossalmente a cogliere d’infilata la difesa avversaria sono i nerazzurri e protagonisti sono i centravanti delle due compagini. Da un lato Roberto Inglese che sbaglia un retropassaggio innescando il contropiede orchestrato da Brozovic che serve il solito Mauro Icardi che, decentrandosi forse troppo, riesce comunque a battere Sorrentino, segnare il 16° gol stagionale (il 5° nelle ultime 3 gare) e portare i suoi sul 2-0 con vista prima posto in classifica.
Dominio nerazzurro a centrocampo
Se ci si attendevano risposte soprattutto dall’inedito centrocampo interista, contro il Chievo le risposte sono arrivate e sono tutte positive per i tifosi nerazzurri. Nonostante l’inferiorità numerica nel reparto (2 mediani e un trequartista per l’Inter, 3 centrocampisti e un trequartista per i clivensi) Borja Valero, Joao Mario e Marcelo Brozovic riescono a prendere il sopravvento sbagliando pochissimi palloni in fase d’impostazione e recuperando tanti palloni portando la pressione alta sui portatori di palla avversari mantenendo comunque la squadra equilibrata e mai scoperta. Inoltre, soprattutto con il croato, sono stati presenti in tutte le azioni che hanno portato ai gol e sono andati molte volte vicini, specialmente Brozovic e Joao Mario, alla soddisfazione personale.Non è un caso che il gol del 5-0 di Perisic nasca da uno dei tantissimi tiri tentati dai centrocampisti nerazzurri.
Chievo sterile, Ranocchia e Skriniar in scioltezza
Se il 3-0 di Ivan Perisic arriva da uno dei tanti, insoliti, errori in disimpegno dei giocatori gialloblu, il gol del poker arriva invece da una “escursione offensiva” del difensore centrale Milan Skriniar che mette in rete di testa un preciso cross di Antonio Candreva (7° assist della stagione) suggellando così l’ennesima prestazione importante della sua avventura in nerazzurro. Ma se la prestazione dello slovacco non sorprende, desta maggiore impressione la tranquillità con cui è sceso in campo Andrea Ranocchia che, dopo esser stato utilizzato pochissimo (per lui solo qualche minuto nel finale della gara con il Crotone) fino ad oggi, ha affrontato bene la prima da titolare, facilitato ovviamente dalla scarsa vena degli uomini offensivi di Maran che hanno creato pochissimi grattacapi ai centrali nerazzurri arrivando di rado dalle parti di Handanovic.