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Napoli, De Laurentiis: “Serie A a 16 squadre o compriamo gli scarti”

Il presidente del Napoli a ruota libera sul mercato, sulle migliorie da apportare al calcio italiano ed europeo e sulle difficoltà di costruire stadi di proprietà.
A cura di Marco Beltrami
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Aurelio De Laurentiis a ruota libera. Il presidente del Napoli, intervenuto in occasione de “La Repubblica delle idee” è intervenuto su tutti i temi più caldi del momento in casa azzurra e non. Dal calciomercato, al come migliorare il calcio italiano e quello europeo, fino ai progetti legati alla costruzione del nuovo stadio. Nella giornata in cui i partenopei hanno salutato Mascherano, fresco di rinnovo con il Barcellona, De Laurentiis ha provato a spiegare i motivi del mancato appeal della Serie A: “Mercato? È difficile portare calciatori dall'Inghilterra, le mogli, fidanzate si fidano della cattiva comunicazione, alla Terra dei fuochi. Perché dovrebbero accettare di vivere in Italia? Mascherano ha possibilità di venire al Napoli se ce lo danno in prestito, qualora volesse cambiare squadra. Se il Barça vuole l'asta facesse l'asta. La A è diventato campionato minore per colpa della legge Melandri".

De Laurentiis traccia la rotta per la modifica di Champions, Europa League e Serie A

Il Mondiale potrebbe rappresentare l’occasione del riscatto per l’Italia dopo una stagione ricca di delusioni in ambito internazionale. De Laurentiis non crede nell’attuale formula di Champions ed Europa League e traccia la rotta di una minirivoluzione con il sogno di una vera e propria SuperLega: "La Juventus fa fatica in Europa, noi in Champions abbiamo fatto un punteggio record, loro sono usciti e sono andati avanti in Europa League che non porta ricavi ed è stancante per i calciatori. E' un sistema sballato, bisognerebbe fare una grande Champions con 6 squadre dei migliori paesi. Il preliminare è una iattura per ogni squadra anche per quanto riguarda il mercato. Poi dopo il 26 agosto dovrei comprare gli scarti degli altri? È tutto sballato". Rivoluzioni non solo in Europa ma anche in Serie A per De Laurentiis che ancora una volta si scaglia contro i vertici del calcio italiano: "Serve a 16 squadre, a questo punto si potrebbe giocare meglio la Coppa Italia, si potrebbe giocare meglio in Europa e saremmo più competitivi. Io non capisco questa retorica da quattro soldi. La Federazione e Abete rendono le cose punitive e impossibili. Insigne che ora fa parte dell'Italia non l'hanno cresciuto loro, ma noi".

Per il presidente del Napoli non è facile allestire una squadra vincente

Negli ultimi anni De Laurentiis ha portato il Napoli a lottare per lo scudetto. Il presidente però non dimentica però da dove è partito e dove vuole arrivare. Obiettivi che per gli azzurri però sarebbero realizzabili solo se il calcio potesse cambiare: "Sarei felice di regalare soddisfazioni ai napoletani ma il calcio deve cambiare. Son venuto qui, lasciando Angelina Jolie per prendermi un foglio di carta da 32 milioni e gli sputi a Martina Franca, dove dovevo rinchiudermi nello spogliatoio. Per l'Europa servono nuove regole finanziarie, non si può competere con fatturati così bassi. Tutti nella vita vogliamo vincere e avere il privilegio di primeggiare, è una cosa effimera, rimanere tra i primi è fondamentale. Vincere lo scudetto e poi fallire per risorgere tra 20 anni è un grosso errore. Datemi i soldi che fa la Juventus e vinco pure io".

Le difficoltà legate al nuovo stadio del Napoli

Work in progress dunque in casa Napoli e non solo sul mercato. Il club del patron De Laurentiis sta lavorando su più fronti nel tentativo di puntellare la rosa a disposizione di Benitez e di proseguire nel progetto che ha portato alla conquista di risultati positivi e di 2 Coppe Italia. Un progetto a tutto tondo che non riguarda solo gli acquisti in sede di calciomercato, ma anche il nuovo stadio che dovrà ospitare le partite del Napoli. Un sogno di difficile realizzazione per De Laurentiis che ha fatto il punto della situazione in toni non certo ottimistici soprattutto per i costi dell’operazione: “Lo stadio? Il problema e' che se fai fatica a essere competitivo in Italia avendo un fatturato che e' il 40% di quello della Juve, come investi 2-300 milioni sullo stadio? "Abbiamo in corso una conversazione con il Comune di Napoli". Attualmente l’unico stadio moderno di proprietà di un club italiano è lo Juventus Stadium abile secondo De Laurentiis a sfruttare le occasioni: “Bisogna fare i conti con la legge sugli stadi monca che è passata. Lo Juventus Stadium è nato per miracolo, perché Sportfive aveva messo dei soldi per il naming dello stadio. La Juve ha dovuto aggiungere di tasca sua qualche decina di milioni. Ma un conto è spendere qualche decina di milioni se fatturi 280 milioni, altro è spenderne 150-200 per un nuovo stadio o 70-80 per un reale restyling". Il Napoli pensa in grande e ad un progetto che possa partire dai giovani, da una cantera sul modello di quelle spagnole. Anche in questo caso tutto però è legato ai progetti del centro tecnico di CastelVolturno: “Dopo l'ultima riunione con Benitez – ha detto – ho messo sul tavolo un milione per rifare Castel Volturno, costruendo una piscina coperta e allargando la palestra, oltre ad aver rifatto gli uffici. Ora mi trovo a un bivio: investire nel settore giovanile dove c'e' un entroterra caotico o fare una squadra di serie C dove far crescere quelli della Primavera?".

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