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Napoli al palo: i 20 legni colpiti hanno tolto alla squadra di Ancelotti 11 punti

Sul saldo negativo nei confronti della Juventus capolista, pesano anche i tiri terminati su pali e traverse in ben 14 partite di campionato. Centra ovviamente la sfortuna, ma anche la poca precisione e cattiveria del reparto offensivo di Carlo Ancelotti: in testa alla speciale classifica dedicata alle squadre che hanno colpito più legni in stagione.
A cura di Alberto Pucci
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In tutte le competizioni sportive la fortuna gioca sempre un ruolo importante. E' così anche nel calcio di casa nostra, dove c'è una squadra che ha un conto aperto con la Dea bendata: il Napoli di Carlo Ancelotti. La formazione partenopea, seconda in classica e molto distante dalla capolista Juventus, è infatti in testa nella speciale graduatoria dei legni colpiti. Fino ad oggi, un po' per sfortuna e un po' per poca precisione, gli azzurri hanno centrato per ben 20 volte pali e traverse delle porte avversarie: un numero incredibile, che ha finito per pesare nell'economia della stagione napoletana e "aiutare" la Juventus a scappare a +16.

Conti alla mano con gli 11 punti in più negati dai tiri (sia fatti che subiti) rimbalzati sul legno, il Napoli si sarebbe trovato a "sole" sette lunghezze dai bianconeri, che a loro volta possono invece vantare un saldo positivo di 2 punti. Il palo clamoroso colpito da Insigne nel big match dello scorso weekend giocato al San Paolo, è stato il quattordicesimo episodio di una lunga lista che comprende i 4 legni colti con la Lazio nel match dello scorso 20 gennaio.

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La mira sballata degli attaccanti del Napoli

Il rimpianto di Ancelotti e dei suoi giocatori, è più che altro per cinque partite che avrebbero potuto avere un risultato finale diverso: quelle con la Roma e il Chievo in casa, la trasferta di San Siro con il Milan e le altre due gare casalinghe con Torino e Juventus. Quattro pareggi e una sconfitta, che senza la sfortuna e l'imprecisione si sarebbero concluse con cinque vittorie.

La differenza con la Juventus capolista, sta dunque anche in questo dettaglio non da poco che chiama in causa il reparto offensivo di Ancelotti. I vari Mertens, Milik, Insigne e Callejón hanno spesso tradito sottoporta, mettendo in mostra poca precisione e soprattutto poca cattiveria. A loro si aggiungono anche quei centrocampisti, nella fattispecie Zielinski, bravi ad inserirsi ma meno nel centrare la porta avversaria.

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