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Nainggolan: “Non tornerò più in nazionale. Il ct del Belgio Martinez? E’ patetico”

Radja Nainggolan non arretra di un passo. Il centrocampista dell’Inter è tornato a parlare della sua scelta di dire addio alla nazionale belga. Nessun rimpianto per il Ninja che non ha metabolizzato la decisione del ct Martinez di non convocarlo in occasione dei Mondiali. Una delusione immensa per Nainggolan che ha riservato una stoccata al selezionatore.
A cura di Marco Beltrami
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Radja Nainggolan non arretra di un passo. Il centrocampista dell'Inter è tornato a parlare della sua scelta di dire addio alla nazionale belga. Nessun rimpianto per il Ninja che non ha metabolizzato la decisione del ct Martinez di non convocarlo in occasione dei Mondiali. Una delusione immensa per Nainggolan che ha riservato una stoccata al selezionatore, chiarendo però di restare fermo sulla sua volontà di non giocare più per il Belgio anche in caso di cambio ct. Nel suo futuro dunque c'è solo l'Inter.

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Radja Nainggolan non tornerà più a vestire la maglia del Belgio

Radja Nainggolan è intervenuto ai microfoni di ESPN. L'oggetto delle dichiarazioni del centrocampista dell'Inter è stato il suo rapporto con la nazionale belga, ormai chiusa in maniera definitiva, dopo la mancata convocazione ai Mondiali di Russia: "Avevo detto che se non fossi stato chiamato per il Mondiale non sarei mai più tornato a giocare col Belgio e così farò. Sono un uomo di parola. Se dovesse cambiare il ct e il nuovo mi pregasse di tornare, direi ancora di no, perché sono sicuro della decisione che ho preso. È stato bello disputare l’Europeo, una grande esperienza, ma ormai è finita".

La stoccata di Nainggolan al ct del Belgio Martinez

Alla base della sua scelta la grande delusione per quanto avvenuto nella scorsa estate. Nainggolan non ha digerito il no del ct Roberto Martinez, al quale ha riservato parole tutt'altro che leggere per un comportamento considerato contraddittorio: "Ero davvero deluso dal fatto di essere stato scartato senza alcun motivo pur giocando in un grande Europeo. In Belgio c’erano dei giocatori che non giocavano in club di livello e nonostante questo venivano chiamati. Non ho mai chiesto nulla, se venivo chiamato è perché giocavo 50 partite e mi meritavo la convocazione. Le scuse di Martinez? Tutte patetiche. Quando ero alla Roma ho giocato 50 partite in stagione ma ero criticato per la vita che conducevo. Penso che la gente non dovrebbe giudicare senza sapere nulla. Voglio che la gente mi dica le cose in faccia: dopo magari avrei stretto la mano anche se non fossi stato richiamato, ma se qualcuno non si comporta così perde il mio rispetto".

Nainggolan dice addio alla nazionale e pensa solo all'Inter

Il discorso nazionale dunque è chiuso per sempre per Radja Nainggolan. Concentrazione esclusiva sull'avventura nel club, con la volontà di provare a vincere tutto con l'Inter che ha creduto in lui, e nella sua professionalità: "È difficile quando qualcuno ti attacca un’etichetta addosso ce l’avrai incollata per sempre. Anche quando una squadra deve acquistarmi, si fa tante domande su di me. Ma penso di non essere una brutta persona, tutti quelli che mi conoscono ti diranno che ho il cuore più grande di tutti. Mi piace far star bene le persone intorno a me, è così che sono stato cresciuto. Ora mi dedico all’Inter con tanto amore per quello che faccio. Ogni volta che c’è una pausa per le Nazionali, mi prendo 4-5 giorni e sono felice perché posso concentrarmi sul mio club".

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