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Morto Bert Trautmann, giocò la finale di FA Cup del ’56 con il collo rotto

Cinque vertebre del collo fratturate non impedirono a Trautmann di giocare la finale tra Manchester City e Birmingham.
A cura di Alessio Morra
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Morto Bert Trautmann, giocò la finale di FA Cup del '56 con il collo rotto

All' età di 89 è morto Bert Trautmann. Il nome di questo portiere molto probabilmente non dice molto nemmeno ai grandi appassionati di calcio. Ma Trautmann è considerato una delle leggende del Manchester City, perché giocò la finale di FA Cup del 1956 nonostante si fosse fratturato il collo.

La leggenda di Trautmann – La storia di Trautmann è veramente incredibile. Perché l’ex portiere del City in Inghilterra ci arriva da soldato tedesco. Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale Trautmann viene catturato dagli inglesi, che nel ’48 gli danno la possibilità di rimpatriare, ma Trautmann preferisce rimanere in Gran Bretagna. A venticinque anni prende il via la carriera calcistica del portiere, che inizia a giocare con la squadra di un paesino. L’anno successivo il numero uno passa al Manchester City con cui giocherà quasi cinquecentocinquanta partite in quindici stagioni.

FA Cup 1956 – La finale del 1956 di Coppa d’Inghilterra è davvero indimenticabile. La squadra di blu di Manchester batte per 3 – 1 il Birmingham e conquista il trofeo. Trautmann vince il premio di miglior giocatore dell’incontro, è lui è il primo portiere che ottiene  quel riconoscimento. Trautmann fu decisivo nel finale del match, quando giocò menomato. Perché attorno al 75’ di quell’incontro un avversario colpì con una violenta ginocchiata al collo il portiere del City. All’epoca le sostituzione non esistevano e Trautmann fu costretto a rimanere in campo dolorante e ciondolante. A fine partita addirittura il principe Filippo gli fece i complimenti. Solo tre giorni dopo la finale il portiere scoprì di essersi rotto cinque vertebre del collo!

City e nazionali – Quella notizia rese praticamente una leggende vivente Trautmann, che dopo aver lasciato il calcio ha allenato in mezzo mondo alternandosi tra le panchine delle nazionali della Birmania, della Tanzania, della Liberia e del Pakistan. Nel 2004 la Regina Elisabetta lo ha nominato Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il City, che gli ha dedicato una statua nel suo museo, lo ha ricordato sul proprio sito internet.

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