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Moratti ai tifosi: nessuna contestazione, Stramaccioni resta

Il presidente dell’Inter conferma la propria fiducia al tecnico e alla squadra. Malgrado i risultati deludenti, il numero uno nerazzurro porta avanti il progetto guardandosi da quel ‘pessimismo cosmico’ che vorrebbe minarne le basi. Così, davanti ai tifosi scontenti, Moratti avvisa: non c’è tempo per le contestazioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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stramaccioni inter moratti

Difficile essere positivi quanto tutto gira attorno a te in modo inverso eppure sono proprio questi i momenti in cui si deve avere un pensiero costruttivo combattendo il ‘pessimismo cosmico' che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione già delicata. Così, Massimo Moratti, nella settimana successiva alla sconfitta di Siena e all'aggancio del Milan in classifica grazie alla doppietta di Balotelli sull'Udinese, fa il punto della situazione in casa nerazzurra. Sorprendendo un po' tutti per dimostrare una fiducia quasi incondizionata nel gruppo e nel tecnico.

“ L'Inter? Non siamo ancora morti ”
Antonio Cassano
Calma e fiducia – Qualche anno fa si sarebbe assistito ad un ribaltone senza troppo pensarci e invece, anche di fronte alla pessima prova di domenica pomeriggio a Siena, Moratti predica calma, ottimismo e fiducia. Nessun ribaltamento di fronte, nessun esonero o ultimatum a tecnico e squadra ma semplicemente un'ulteriore conferma che il "progetto va avanti", malgrado tutto e malgrado tutti.
Una lucidità che il Presidente ha maturato negli anni ma soprattutto indotta da momenti finanziari e non che lo hanno obbligato a confrontarsi con il calcio in modo differente. Nell'Inter del post Triplete non c'è più spazio dunque per colpi di testa e frenesie: Stramaccioni ha completa fiducia, può lavorare tranquillo, benchè il tecnico stesso si stia mettendo per primo in gioco, "mettendoci la faccia" dopo il bruttissimo 3-1 di Siena-Inter.
Fatto sta che l'allenatore romano dovrà far quadrare da subito il cerchio perchè i tempi stringono con il ritorno dell'Europa League (obiettivo da raggiungere sono almeno le semifinali) e soprattutto a fine febbraio, il derby con il Milan rinnovato del mercato estivo e oggi più che mai rientrato in corsa per i posti di Champions League.

“ La doppietta di Balotelli? Con l'aiutino…. ”
Massimo Moratti
Gli attacchi interni e il rumore dei nemici – "Stramaccioni è un allenatore intelligente, lavora per far bene e soffre quando le cose vanno male. La sconfitta di Siena è venuta perchè abbiamo giocato male. Poi non sono un allenatore io, e quindi mi fermo qui" ha detto Moratti, riferendosi al giovane tecnico prima grande scommessa del nuovo corso dell'Inter. Che resterà in panchina senza problemi e malgrado gli ultimi risultati negativi. Basta che non si faccia coinvolgere da quel "pessimismo cosmico" che Moratti rinnega con tutte le proprie forze e che si presenta puntualmente ogni volta che si "inceppa qualcosa, per gli infortuni, le assenze, gli arbitri" facendo infrangere i sogni dei tifosi che vedono un'Inter in crisi.
Insomma, un "rumore dei nemici" di genesi mourinhana che ritorna prepotentemente nei pensieri di Moratti, con una aggravante: i ‘nemici' sono più vicini di quanto non si pensi. La frase, sibillina, risuona come un monito: "La fiducia è rinnovata, ma bisogna fare attenzione e lavorare per difenderci dagli attacchi di chi sta vicino".
Tutti a pensare subito al Milan, con l'acquisto di Balotelli ancora più forte e in classifica a pari punti dei nerazzurri. Un sottinteso che ha fatto pensare a qualche frecciatina di SuperMario sul suo recente passato o a qualche riferimento nell'entourage rossonero. E invece, no.
Moratti stesso ha subito chiarito: "Non mi riferisco al Milan". E quindi a chi?
Semplice: a tutti quei tifosi che hanno subito alzato bandiera bianca davanti ai risultati deludenti della squadra, criticandone le scelte e i progetti (in primis un mercato invernale insoddisfacente).

Aria di contestazione – Mani avanti, dunque, da parte di un presidente che percepisce aria pesante. Davanti ad una Milano rossonera rigenerata dal colpo Balotelli e che sta rivivendo una seconda rinascita stagionale dopo un inizio disastroso, Moratti prova a far reagire ‘positivamente' la metà nerazzurra, oggi con il morale a terra e che – se non dovessero arrivare risultati confortanti con Chievo e Cluj – è pronta a protestare. Qualche segnale era già arrivato dalle tribune di San Siro nel dopo Inter-Torino con i nerazzurri a rischio sconfitta contro l'ottima squadra di Ventura. Al 90′ pochi cori e molti fischi avevano accompagnato i giocatori negli spogliatoi con uno stadio ‘agitato'. La sconfitta esterna a Siena ha complicato tutto e il posticipo di domenica sera contro il Chievo rischia di diventare teatro di una contestazione che arriverebbe proprio nel momento più sbagliato. Quando si deve cambiare ritmo e reagire dentro e fuori dal campo.
Pensando ‘positivo'. E sconfiggendo il "pessimismo cosmico".
Passo fondamentale per sconfiggere l'avversario più atteso, il prossimo 24 febbraio…

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