Moratti ai tifosi: nessuna contestazione, Stramaccioni resta

Difficile essere positivi quanto tutto gira attorno a te in modo inverso eppure sono proprio questi i momenti in cui si deve avere un pensiero costruttivo combattendo il ‘pessimismo cosmico' che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione già delicata. Così, Massimo Moratti, nella settimana successiva alla sconfitta di Siena e all'aggancio del Milan in classifica grazie alla doppietta di Balotelli sull'Udinese, fa il punto della situazione in casa nerazzurra. Sorprendendo un po' tutti per dimostrare una fiducia quasi incondizionata nel gruppo e nel tecnico.
Una lucidità che il Presidente ha maturato negli anni ma soprattutto indotta da momenti finanziari e non che lo hanno obbligato a confrontarsi con il calcio in modo differente. Nell'Inter del post Triplete non c'è più spazio dunque per colpi di testa e frenesie: Stramaccioni ha completa fiducia, può lavorare tranquillo, benchè il tecnico stesso si stia mettendo per primo in gioco, "mettendoci la faccia" dopo il bruttissimo 3-1 di Siena-Inter.
Fatto sta che l'allenatore romano dovrà far quadrare da subito il cerchio perchè i tempi stringono con il ritorno dell'Europa League (obiettivo da raggiungere sono almeno le semifinali) e soprattutto a fine febbraio, il derby con il Milan rinnovato del mercato estivo e oggi più che mai rientrato in corsa per i posti di Champions League.
Insomma, un "rumore dei nemici" di genesi mourinhana che ritorna prepotentemente nei pensieri di Moratti, con una aggravante: i ‘nemici' sono più vicini di quanto non si pensi. La frase, sibillina, risuona come un monito: "La fiducia è rinnovata, ma bisogna fare attenzione e lavorare per difenderci dagli attacchi di chi sta vicino".
Tutti a pensare subito al Milan, con l'acquisto di Balotelli ancora più forte e in classifica a pari punti dei nerazzurri. Un sottinteso che ha fatto pensare a qualche frecciatina di SuperMario sul suo recente passato o a qualche riferimento nell'entourage rossonero. E invece, no.
Moratti stesso ha subito chiarito: "Non mi riferisco al Milan". E quindi a chi?
Semplice: a tutti quei tifosi che hanno subito alzato bandiera bianca davanti ai risultati deludenti della squadra, criticandone le scelte e i progetti (in primis un mercato invernale insoddisfacente).
Aria di contestazione – Mani avanti, dunque, da parte di un presidente che percepisce aria pesante. Davanti ad una Milano rossonera rigenerata dal colpo Balotelli e che sta rivivendo una seconda rinascita stagionale dopo un inizio disastroso, Moratti prova a far reagire ‘positivamente' la metà nerazzurra, oggi con il morale a terra e che – se non dovessero arrivare risultati confortanti con Chievo e Cluj – è pronta a protestare. Qualche segnale era già arrivato dalle tribune di San Siro nel dopo Inter-Torino con i nerazzurri a rischio sconfitta contro l'ottima squadra di Ventura. Al 90′ pochi cori e molti fischi avevano accompagnato i giocatori negli spogliatoi con uno stadio ‘agitato'. La sconfitta esterna a Siena ha complicato tutto e il posticipo di domenica sera contro il Chievo rischia di diventare teatro di una contestazione che arriverebbe proprio nel momento più sbagliato. Quando si deve cambiare ritmo e reagire dentro e fuori dal campo.
Pensando ‘positivo'. E sconfiggendo il "pessimismo cosmico".
Passo fondamentale per sconfiggere l'avversario più atteso, il prossimo 24 febbraio…