Montoya cancella l’Inter: “Non mi sono mai sentito un calciatore”
Sei mesi da incubo. Sei mesi da lasciarsi alle spalle senza alcun rimpianto. Sei mesi dietro le quinte, da controfigura chiamata sul palco per le scene meno importanti. Sei mesi, quelli che Montoya ha vissuto all'Inter, da cancellare ritrovando stimoli e campo, voglia di giocare e saggiare il clima della competizione con maggiore continuità. Sei mesi che per l'ex difensore del Barcellona si sono rivelati un disastro. Tre apparizioni in campionato, pochissime rispetto alle ambizioni e alle intenzioni al momento del suo arrivo. Debutto in A avvenuto solo a dicembre contro l'Udinese. Rapporto difficile con il tecnico, Mancini, che mai è riuscito a conquistare. Feeling mai stabilito nemmeno con la piazza: anzi, San Siro gli riservò accoglienza fredda e bordate di fischi in occasione della gara contro la Lazio. La finestra di gennaio s'è rivelata un'opportunità da cogliere al volo per Montoya: addio calcio tricolore, torna in Spagna.
Al Barcellona – detentore del cartellino – è solo di passaggio, la sua destinazione è il Real Betis. "Mi voleva anche un'altra squadra – ha ammesso il calciatore durante la conferenza stampa -, ma quando c'è stata l'opportunità trasferirmi al Betis non ho avuto alcuna remora nell'accettare la proposta -. Cosa ha fatto la differenza? La società mi ha concesso fiducia, ha deciso di voler puntare su di me, mi ha fatto sentire importante. E adesso sono molto contento di essere qui per ripartire". Tabula rasa del periodo interista, il difensore a guadagnare il terreno perso in questi mesi: "Voglio tornare a sentirmi un calciatore – ha aggiunto Montoya -. Voglio poter fare tutto ciò che non sono riuscito a compiere negli ultimi sei mesi. Desidero solo allenarmi in maniera intensa, anche dura, e giocare al meglio".