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Mondiali, Olanda-Messico 2-1: uno-due con Sneijder e Huntelaar

Nel forno di Fortaleza, l’Olanda vince e conquista il quarto di finale. Il Messico recrimina per i due gol nel finale. Di Sneijder e Huntelaar le reti qualificazione, dopo il vantaggio di Dos Santos.
A cura di Alberto Pucci
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Nell'inferno caliente del "Castelao", l'Olanda batte il Messico e vola ai quarti di finale. Van Gaal esulta al termine di una partita difficile e incredibile, decisa soltanto nei minuti finali grazie alle reti di Sneijder e Huntelaar, dopo il vantaggio messicano della prima parte di gara. Come successo al Brasile, contro la sfortunata selezione cilena, l'Olanda ha dovuto faticare tremendamente per avere la meglio di un Messico super organizzato e autore di un gran primo tempo. La "Tricolor", del folcloristico allenatore Miguel Herrera, ha tenuto in scacco i più quotati olandesi dimostrando capacità tecnico-tattiche e una condizione fisica adeguata al caldo torrido (35 gradi) di Fortaleza. Una temperatura che ha costretto l'arbitro Proença a mettere in atto il tanto decantato "timeout", scrivendo una pagina storica per il calcio: alla mezz'ora di gioco, infatti, il fischietto portoghese ordinava il "cooling break", fermando il gioco per tre minuti. L'Olanda arrivava al match dopo un girone a punteggio pieno, il Messico dopo un buon piazzamento nel raggruppamento dei padroni di casa e con una maledizione da sconfiggere: nelle ultime cinque partecipazioni mondiali, Tricolor sempre stato eliminata negli ottavi di finale.

Novanta minuti di passione "rovente" – La prima frazione di gioco è stata quasi tutta di marca messicana. L'undici di Herrera ha prevalso a centrocampo e sfiorato il vantaggio in un paio di occasioni: al 17esimo con Hector Herrera (clamorosa conclusione fuori di un soffio) e verso la fine del primo tempo con Dos Santos che, sulla sua conclusione trovava Cillesen pronto a ribadire in angolo. Nel mezzo un timido acuto di Van Persie: unica occasione di un'Olanda "presa in mezzo" dalla grinta messicana e "azzoppata" dall'infortunio di Nigel De Jong che ha dovuto lasciare il campo dopo soli nove minuti. Superiorità dei centroamericani che veniva premiata ad inizio della ripresa, grazie al gol fantastico di Giovani Dos Santos che fulminava l'incerto portiere olandese con una conclusione da fuori area. Una botta tremenda per gli "orange" che, colpiti a freddo (eufemismo), reagivano con veemenza trovando prima un Ochoa in stato di grazia e poi nei minuti finali il gol del pareggio con Sneijder e, in pieno "extra time", la giocata di Robben che procurava il rigore, successivamente realizzato da Huntelaar.

Un quarto di finale storico – Salvador de Bahia sarà la prossima location che ospiterà i tifosi dell'Olanda. Fortaleza saluta la "Tricolor" che, fino all'ultimo, pensava di aver sconfitto la maledizione mondiale e di aver raggiunto quel traguardo conquistato soltanto due volte (nel 1970 e nel 1986) nella storia del calcio messicano. Gli "Orange", che non perdono contro il Messico da più di cinquant'anni, sembrano ora aver la strada in discesa per la possibile semifinale. Van Gaal avrà pochi giorni di tempo per far recuperare energie ai suoi ma il possibile avversario nei quarti, non sembra intimorire più di tanto la stanca Olanda vista specialmente nel primo tempo. Il ct olandese rimane in corsa, grazie alle giocate dei suoi campioni (Robben, Sneijder, Kuyt su tutti) e, soprattutto, alla reazione orgogliosa e nervosa di un gruppo di giocatori che meritano di andare avanti in questo Mondiale. Chi meritava, era senza dubbio anche il Messico. La squadra di Herrera ha saputo mettere in mostra un buon calcio e i suoi gioielli più luminosi come Dos Santos, Peralta, Guardado, Salcido e uno straordinario Guillermo Ochoa: uomo copertina di questo Brasile 2014.

 

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