Mondiali, nella Top 11 della FIFA non c’è Leo Messi

Ancora un altro elemento che certifica la disfatta di Lionel Messi al Mondiale in Brasile, quello che doveva consacrarlo alla storia come giocatore grande quanto o forse anche più di Diego Armando Maradona e che invece lo ha riconsegnato al mondo del pallone, ridimensionato e sconfitto. Dopo le critiche dei media spagnoli e sudamericani, le parole dure anche dello stesso Pibe, Sepp Blatter che non riesce a spiegare l'"Adidas Golden Ball" assegnatogli senza validi ragioni, adesso arriva anche la Top11 redatta dalla FIFA per indicare i migliori giocatori di questo torneo, ruolo per ruolo, reparto per reparto. E la Pulce non c'è. Come è giusto che sia.

La realtà capovolta

In realtà Leo Messi avrebbe dovuto apparire ovunque, in primis con la Coppa del Mondo in mano alzata al cielo brasiliano per festeggiare il titolo che l'avrebbe consacrato alla storia imperitura dei grandissimi di sempre. Pagine di giornali, titoli, media, web: tutto per lui, la Pulce stratosferica capace di trascinare l'Argentina a vincere un Mondiale in casa brasiliana. Invece, la realtà è stata diametralmente opposta creando un baratro attorno al fenomeno uscito centrifugato da una kermesse che non gli ha perdonato una finale giocata malissimo e persa dall'Albiceleste senza alcun acuto da parte sua.

Nessun argentino tra i migliori

Tanto da essere escluso dai migliori undici della stessa FIFA. Che in porta ha scelto giustamente il tedesco Neuer, autentico muro della porta della Germania, capace di giocare con i piedi come e meglio di tanti altri difensori e miglior portiere assoluto del torneo. La difesa, a quattro, vede addirittura due brasiliani: Thiago Silva e David Luiz che non hanno certo brillato anche se hanno segnato gol decisivi per il cammino dei verdeoro fino alla semifinale. Insieme a loro i più positivi De Vrij e Hummels. A centrocampo Tony Kroos insieme a James Rodriguez, Oscar e Sneijder si sono guadagnati un posto al sole, dietro al tandem offensivo composto da Robben e Benzema. Nemmeno un argentino, forse ingiustamente visto che almeno il buon Di Maria si è guadagnato in più di una occasione il titolo di miglior giocatore tra gli uomini di Sabella.