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Mondiali, la Siria sogna la qualificazione a Russia 2018

La Siria è in piena corsa per la qualificazione ai Mondiali 2018. Decisiva sarà la sfida con l’Iran. I siriani, che sono costretti a giocare le partite casalinghe in Malesia, sono terzi in classifica ed hanno gli stessi punti dell’Uzbekistan, che affronterà la Corea del Sud.
A cura di Alessio Morra
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La nazionale della Siria martedì 5 settembre può qualificarsi per la prima volta nella sua storia per i Mondiali di calcio. A Teheran se i siriani riusciranno a battere l’Iran, già qualificato, e se l’Uzebkistan in casa sconfiggerà la Corea del Sud con uno scarto ridotto arriverà la qualificazione diretta. La Siria, che è costretta a giocare le partite casalinghe in Malesia, sogna il Mondiale e se riuscirà ad avere il pass per Russia 2018 potrà regalare una speranza e un sorriso al proprio popolo.

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Come può qualificarsi la Siria ai Mondiali di Russia 2018

Le Qualificazioni ai Mondiali della zona asiatica sono lunghissime ed estenuanti. Nei due raggruppamenti finali passano direttamente le prime due di ogni girone. Nel Gruppo A si è già qualificato l’Iran di Queiroz, che è stata la seconda squadra sul campo a tagliare il traguardo dopo il Brasile. All’ultima giornata si giocano il secondo posto: la Corea del Sud, che dal 1986 è sempre tra le elette, l’Uzbekistan e la Siria.

I coreani hanno 14 punti, gli uzbeki e i siriani 12. Uzbekistan e Corea del Sud si affrontano e dunque potenzialmente agevolano il compito della Siria che vincendo in Iran avrebbero garantito almeno il terzo posto, che regala lo spareggio con la terza dell’altro raggruppamento asiatico, a quel playoff ne seguirà uno intercontinentale (con la 4a del gruppo centro-americano). Vincere in Iran però non è affatto semplice. Il ‘Team Melli’ non ha subito nemmeno un gol in nove partite e di sicuro vorrà chiudere senza macchia il proprio cammino.

Siria in esilio, le partite in casa in Malesia

La nazionale siriana non disputa un match in casa da sei anni e ha disputato tutti i match delle Qualificazioni ai Mondiali in Malesia allo stadio Hang Jebat di Malacca, a 7mila km da Damasco. La Siria nei mesi scorsi ha chiesto ospitalità ha tanti paesi, compreso il Qatar (sconfitto pochi giorni fa dai siriani), ma tutti hanno rifiutato eccetto la Malesia. Tutte le trasferte della nazionale sono pagate dalla AFC, la federazione del calcio asiatico, che paga alloggi e voli grazie al premio di circa 2 milioni di dollari che spetta ai siriani per il terzo turno delle Qualificazioni Mondiali.

La nazionale della Siria simbolo del Paese

Gli stadi in Siria sono diventati magazzini per l’artiglieria e la guerra civile ha portato via 38 calciatori, che sono stati assassinati dal regime di Assad. Mentre 200 calciatori professionisti scappati dal campionato siriano. Jihad Qassab, uno dei giocatori più forti, è stato arrestato nel 2014 ed è sparito nel nulla. La stella è Omar Khrbin, centrocampista di talento che gioca negli Emirati. Mentre il cugino di Khrbin, Osama Omari è il giocatore più forte rimasto in patria.

L’attaccante dell’al-Whaha Damasco è il bomber del campionato, ma non può espatriare perché è arruolato. Abdelrazaq Al-Hussain, trequartista che gioca negli Emirati Arabi, in un’intervista rilasciata al ‘Guardian’, ha detto che la nazionale vuole essere un simbolo e un veicolo di nuova unità per tutto il paese: “Apparteniamo a tutte le confessioni della Siria: cristiani, sciiti, sunniti, siamo tutti una famiglia, giochiamo per una sola squadra e un solo Paese. Speriamo torni a essere quello che era”.

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