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Mondiali 2010, Italia-Paraguay. Inaccettabile: Radio Padania esulta al gol del Paraguay

Nella partita d’esordio dell’Italia contro il Paraguy, una stazione padana si rende protagonista esultando alla rete di Alcaraz. Insulti anche verso il capitano Fabio Cannavaro.
A cura di davide
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C’era una volta Garibaldi con i suoi mille. C’era una volta un certo Mazzini e un tale Cavour. C’era una volta il lontano 17 Marzo 1981. C’era una volta l’Unità d’Italia. Ma questa è storia vecchia.

C’è una nazionale campione del mondo con alla guida un commissario tecnico, Marcello Lippi, che promette: "posti riservati a pochi sul carro dei vincitori”. C’è la polemica su un presunto insulto all’inno di Mameli. C’è una partita d’esordio con un certo Alcaraz che prende il tempo al capitano italiano, Fabio Cannavaro, e porta in vantaggio l’Albiroja nella partita d'esordio dell' Italia contro il Paraguay. E c’è, una radio che scoppia di gioia e questa radio è Radio Padania. E questa è storia odierna.

La polemica imperversa nei social network, nei blog, nei quotidiani, noi non facciamo politica,  ma così si sfiora l’assurdo. Ognuno è libero di tifare i propri colori, ognuno è libero di scegliere i propri colori, ognuno è persino libero di tifare contro una determinata squadra a prescindere di chi sia il suo avversario. Ma questa, signori, questa che voi criticate è l’Italia! La nostra Italia. E’ l’Italia di Grosso e capitan Cà-nnavaro, è l’Italia che un tempo fu di Tardelli e di Paolino Rossi. E’ l’Italia che ci ha resi orgogliosi quattro anni fa in terra tedesca, quella che critichiamo e contestiamo a volte, spesso, con quanto fiato abbiamo in gola, ma che poi è la stessa che ci tiene incollati davanti ad una scatola rettangolare o senza fiato sui gradoni di uno stadio e ci fa vivere di sogni.

Non bastava la polemica che aveva mandato alla graticola il governatore Luca Zaia colpevole di non aver voluto far suonare l’inno di Mameli all’inaugurazione di una scuola elementare oggi a far scalpore è Radio Padania che ha esultato al gol del Paraguay Abbiamo fatto gol” . Ma non solo, non sono mancate offese rivolte al capitano, simbolo di un’Italia che alza la coppa del mondo, non sono mancati inviti a Claudio Marchisio ad abbandonare l’ "inutile” casacca azzurra per vestire quella “lumbard” e allora di fronte a ciò, come biasimare il commissario tecnico Marcello Lippi quando, intervistato sull’ argomento, ha risposto: “Non me ne frega niente, non abbassatevi ai loro livelli.

Per par condicio riportiamo anche la replica di Matteo Salvini, direttore del palinsesto della Radio Padania: “Non c’è nessun articolo della Costituzione che obbliga a tifar per qualcuno, Noi tifiamo per chi gioca meglio”. Un’affermazione che non merita forse ulteriori commenti, soprattutto perché fondata su una motivazione che non regge considerato il solo tiro in porta dei paraguayani, ma che forse merita un invito al tecnico Viareggino, perché “Non scuccede, ma se succedefin da ora ha i primi nomi di chi non merita di salire sul carro dei vincitori.

Davide Pecchia

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