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L'ultima partita di Totti con la Roma

“Mo je faccio er cucchiaio” e il trionfo Mondiale al Circo Massimo: Totti caput mundi

Dalle giovanili fino alla Nazionale maggiore, l’avventura in Azzurro culmina con la vittoria della Coppa a Berlino 2006. Il ‘rosso’ di Byron Moreno e lo sputo a Poulsen tra i brutti ricordi di Totti con l’Italia.
A cura di Jvan Sica
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"Mo je faccio er cucchiaio" e il trionfo Mondiale al Circo Massimo. Irriverente e sfrontato, coraggioso e spavaldo, in tripudio nella sua Roma dopo il trionfo di Berlino 2006. Istantanee di Totti e della sua avventura con la maglia della Nazionale che comincia da giovanissimo. Inizia a vincere già con l’Under 16 nell’Europeo in Turchia del 1993: l’Italia si ferma solo in finale contro la  Polonia. Cambio di palcoscenico, nuovi interpreti accanto al ‘pupone': ai Mondiali Under 17 dello stesso anno l’Italia schiera Buffon, Coco, Giubilato e il capitano è Francesco Totti. Quella squadra non passerà il girone ma l’unico gol italiano della competizione porta la sua firma.

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Due anni dopo ritroviamo di nuovo Totti d’argento negli Europei Under 19. Ancora una volta la squadra si esprime a grandi livelli intorno al suo numero 10 che realizza un gol in finale, anche se la Spagna ci batte per 4-1 con tripletta di un attaccante che farà molto poco in futuro, Carlos Rodriguez, e gol di Guti. Rabbia, amarezza e Furie Rosse… le ritroviamo nella finale degli Europei Under 21. Totti, che aveva regalato il passaggio del turno con il gol vittoria contro la Francia in semifinale, gioca una partita di sostanza in finale contro i padroni di casa spagnoli. Il match è una sofferenza unica: vantaggio azzurro con un autorete di Idiakez, pareggia Raul, che insieme a De la Pena sono già con i grandi a fare faville, restiamo addirittura in nove ma teniamo botta. I rigori ci premiano con un Pagotto che para i rigori proprio ai due campioni di Real Madrid e Barcellona.

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Capitano e simbolo dell’Italia, Totti punta alla vittoria dei Giochi del Mediterraneo disputatisi a Bari nel 1997. Il percorso viene seguito con grande fervore da tutti i tifosi e Totti è fin da subito protagonista. In semifinale battiamo la Spagna composta da ottimi giocatori come Gerardo, Valeron e Dani. I gol di Ventola e Longo ci danno la finale. Contro la Turchia è una grande festa, con Totti maestro d’orchestra: 5-1 finale con due doppiette di Ventola e Totti e ultimo gol di Longo.
Con una carriera giovanile così piena di esperienze e soddisfazioni, il talento romanista sbarca nella Nazionale maggiore il 10 ottobre 1998, sostituendo Del Piero, dopo che Pinturicchio aveva realizzato i due gol della vittoria sulla Svizzera in amichevole.

Già dalla prima partita si delinea quello che sarà il filo rosso della carriera di Totti in nazionale, centrata sulla staffetta o possibile coesistenza con Alessandro Del Piero. La prima grande partita la fa da subentrato, a Copenaghen, per le qualificazioni ad Euro 2000. Sull’1-1 ubriaca un paio di difensori sulla fascia e crossa per Conte, che insacca il gol vittoria. Il primo gol lo realizza a Reggio Calabria ed è il secondo gol per il 2-0 sul Portogallo in amichevole.

Arriva Belgio-Olanda 2000 e tutti aspettano Del Piero. Ma il 10 bianconero è acciaccato e la prima partita la gioca Totti. Fa molto bene, vinciamo 2-1 contro un’ostica Turchia e non può più essere tenuto fuori squadra. Il campo dà ragione a Zoff perché Totti segna contro il Belgio e vincendo la terza contro la Svezia passiamo ai quarti con grandi prospettive. La Romania è eliminata con un altro gol di Totti e Inzaghi e in semifinale Zoff stupisce tutti: Totti va in panchina per Del Piero. La partita sembra non finire mai, loro sbagliano due penalty e si arriva ai rigori stremati, dopo che Totti era entrato in corso d’opera. Forse perché era il più fresco di tutti, oppure per la sua giovanile esuberanza, Totti predice a Di Biagio che “jè fa er cucchiaio”, diventando così il Panenka italiano. In finale avvia l’azione del gol di Delvecchio, ma come tutti ricordano quella sarà la notte della grande delusione col graffio di Trezeguet che brucia ancora.

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Una vergogna chiamata Corea e Byron Moreno. Si riparte per le qualificazioni ai Mondiali 2002 e Totti adesso è il padrone della squadra. Segna gol bellissimi contro Romania e Georgia, ma soprattutto dispensa assist meravigliosi per i centravanti che si alternano al suo fianco: Vieri, Delvecchio, Inzaghi ma anche Di Vaio (assist pazzesco in Italia-Romania del 2003) si divertono un mondo a segnare gol già quasi fatti. Ai Mondiali si arriva ‘in carrozza' e la prima partita ripete il copione: Totti inventa e Vieri realizza. Perdiamo a sorpresa contro la Croazia e il pareggio di Del Piero contro il Messico ci fa scontrare contro i padroni di casa coreani agli ottavi. Tutti conosciamo Byron Moreno e la fine ingloriosa di Totti: espulso al minuto 104 al secondo giallo per simulazione.

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Euro 2004 e lo sputo a Poulsen. Le qualificazioni scivolano via tranquillamente, con Totti sempre più uomo assist. Arrivati in Portogallo di nuovo il disastro: Poulsen ha un solo compito, innervosire Totti. La tv danese piazza sul nostro numero 10 una telecamera fissa e la frittata è fatta. Totti sputa a Poulsen e il suo e nostro Europeo è finito.

Arriva Lippi e chiede a Totti di diventare il faro anche morale della squadra verso Germania 2006. Francesco si responsabilizza e inizia col botto segnando l’unica doppietta in Nazionale contro la Bielorussia a Parma. Anche in questo caso gli avversari oppongono poca resistenza e si arriva ai Mondiali con due tegole enormi: Calciopoli a poche settimane dall’inizio di Germania 2006 e Totti tornato in campo solo nelle ultime giornate di campionato dopo la frattura del perone causata da un’entrata di Vanigli dell’Empoli.

Nelle prime partite vinciamo convincendo tutti, tranne Totti che toglie troppo spesso la gamba e non è reattivo come al solito. Contro gli USA addirittura esce al 35’ sostituito da Gattuso, per rimediare all’espulsione di De Rossi.  Agli ottavi molto lo vorrebbero fuori ma in una sola giocata si riscatta. Al 90’ Grosso guadagna un calcio di rigore e tutto è nei piedi del nostro numero 10. Glaciale come sempre, Totti ci porta ai quarti. Continua a migliorare nel suo gioco e superata l’Ucraina battiamo anche la Germania in semifinale. La finale contro la Francia è molto tesa. Sull’1-1, al 61’, Totti esce per De Rossi. Vinciamo il Mondiale e Francesco, insieme agli altri, diventa Campione del Mondo. Sarà la sua ultima partita in Nazionale. Meglio di così…

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