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Miracolo Atalanta: dal Calcioscommesse alla salvezza a portata di mano

E’ stata una domenica difficile per i colori nerazzurri. Prima la sconfitta a Cagliari, poi la notizia dell’arresto di Andrea Masiello. Stefano Colantuono, però, ha i suoi buoni motivi per esultare: la salvezza è dietro l’angolo!
A cura di Alberto Pucci
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Stefano Colantuono

Traguardo vicino – Parafrasando De Gregori, verrebbe da dire: "…non è mica da una sconfitta che si giudica una squadra". Almeno, non da questa: ininfluente ai fini dell'obiettivo stagionale nerazzurro. L'Atalanta con il passo falso in Sardegna, ha sprecato la prima chance per raggiungere quota 40, da sempre considerata l'obiettivo principale per chi vuole salvarsi, ma non ha rovinato ciò che fino ad ora ha costruito in campionato. Colantuono è, infatti, vicinissimo a tagliare il traguardo e a conquistare una salvezza che, ad Agosto, sembrava pura utopia.

Sconfitta indolore – Dopo lo scandalo calcioscommesse, il deferimento di Cristiano Doni, la penalizzazione di sei punti e la sconfitta in Coppa Italia contro il Gubbio, in pochi avrebbero scommesso un euro sulla permanenza in A. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta e si diverte ogni volta a sorprenderci. E così, a otto giornate dal traguardo, il mister nerazzurro può comunque sorridere dopo la sconfitta con il Cagliari e guardare con soddisfazione una classifica che, tra pochi giorni, potrebbe regalare all'Atalanta la fatidica quota salvezza: sabato prossimo, contro il Siena, i tifosi potrebbero, infatti, trovare dentro l'uovo pasquale un regalo gradito.

Atalanta - Roma

Rabbia e orgoglio – Ciò che è successo a Bergamo, questa estate, ha dell'incredibile e, paradossalmente, non è ancora finito. Un terremoto che ha coinvolto un pò tutti: in prima persona Doni, Manfredini e Andrea Masiello, a seguire il resto della squadra, la dirigenza e, ovviamente, la città intera. Una scossa sismica che, però, non ha buttato giù le fondamenta del tifo nerazzurro che, anzi, si è stretto intorno alla squadra, dandole la forza di ripartire con rabbia e orgoglio.

“ La soglia dei 40 punti potrebbe bastare, e una volta raggiunto l'obiettivo me ne andrò a Caravaggio a piedi o di corsa, anche dallo stadio! ”
Stefano Colantuono
Una dimostrazione d'affetto che è stata l'incipit della splendida cavalcata iniziale che ha portato l'Atalanta ad annullare il gap della penalizzazione e ad andare in saldo positivo, dopo sole tre giornate: pareggio a Genova alla seconda, vittorie contro Palermo, Lecce (in trasferta) e Novara. Risultati che, se non ci fosse stata la zavorra della penalizzazione, avrebbero catapultato i nerazzurri addirittura in testa al campionato.

Bergamo spera – La decisione del collegio arbitrale, arrivata pochi giorni fa, ha lasciato delusi i tifosi nerazzurri. I sei punti di penalizzazione sono sempre stati considerati un torto dal popolo nerazzurro che, ora, trema all'idea di nuove indagini e di nuovi coinvolgimenti nel resto dell'inchiesta che, in questi giorni, si sta ancora discutendo. Meglio concentrarsi sul resto del campionato, ora che l'obiettivo è a portata di mano. Anzi, meglio fare più punti possibili, lasciarsi alle spalle la brutta avventura e pensare al futuro, anche se c'è chi si arrabbia ancora ripensando alla penalizzazione: con quei sei punti in più, l'Atalanta avrebbe lottato per un posto in Europa League, "firmando" un campionato da "urlo"

Parma vs Atalanta

Applausi – Il primo a ricevere gli applausi, meritatissimi, dal popolo nerazzurro è stato colui che ha costruito questo miracolo: Stefano Colantuono. Bravo a reggersi forte sulla panchina traballante, quando la terra ha cominciato a tremare (Novembre 2010, dopo le sconfitte con Empoli e Livorno in serie B), il tecnico romano ha riportato l'Atalanta nella massima serie ed è stato capace di costruire un gruppo solido e vincente: un plotone di soldati che ha saputo battersi coraggiosamente, anche senza il proprio capitano. Un vero successo per Colantuono che, in questi mesi, ha fatto il "pieno" di complimenti: dal presidente Percassi fino ad arrivare ad illustri colleghi, quegli allenatori che sanno cosa vuol dire combattere in trincea per conquistare la salvezza: "Colantuono ha fatto un capolavoro!", sentenziò Serse Cosmi alla vigilia di Atalanta-Lecce. Attestati di stima e parole "al miele" che, in questi casi, rendono felici più di uno scudetto vinto.

Atalanta vs Roma

Oltre al Mister c'è di più – I meriti di questa stagione straordinaria, non sono solo di Colantuono, ma anche di un gruppo di giocatori che ha trovato a Bergamo l'eden calcistico. Le giocate ed i gol del sottovalutato Denis (ora fermo ai box per infortunio), le accelerazioni della "sorpresa" Maxi Moralez, le cavalcate del "levriero" Schelotto (giocatore ora inseguito, nel vero senso della parola, da diversi club italiani), senza dimenticare l'apporto di altri giocatori, come ad esempio i vari Consigli, Manfredini, Cigarini, Brighi, Bonaventura, Tiribocchi ed un vivaio che continua ad essere il migliore d'Italia e a sfornare talenti da lanciare in prima squadra.

Pierpaolo Marino

Futuro nerazzurro – A salvezza conquistata, si cominceranno a tirare le somme della stagione e a pianificare il prossimo futuro. A quel punto, entrerà in scena Pierpaolo Marino, direttore tecnico e consigliere fidato del presidente Percassi, per delineare la rosa che affronterà il prossimo campionato (si parla addirittura di un clamoroso ritorno di Pippo Inzaghi). Primi obiettivi saranno quelli di riuscire a riscattare German Denis, in prestito dall'Udinese, trattenere Schelotto e rinforzare una squadra che, inevitabilmente, perderà qualche pedina importante. L'obiettivo della società bergamasca, è quello di "copiare e incollare" ciò che ha fatto l'Udinese in tutti questi anni: con una dirigenza seria, un settore giovanile da sempre invidiato da tutti, un allenatore preparato e l'esperienza di Marino, artefice principale del sopra citato modello bianconero, tutto è possibile.

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