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Mirabelli: “Dimostriamo di essere degni di questa maglia”

Dopo l’ottava sconfitta stagionale, il direttore sportivo rossonero ha preso la parola e usato toni concilianti: “Gattuso è un grande tecnico e sono orgoglioso di questi giocatori. Le responsabilità maggiori le sento mie”.
A cura di Alberto Pucci
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Il calcio continua a regalare clamorose sorprese. Nel bene e nel male. Nella scorsa estate tutti erano infatti d'accordo nel ritenere il nuovo Milan di Fassone e Mirabelli una squadra da prime quattro posizioni. A distanza di pochi mesi, però, l'imponderabilità di questo sport si è invece divertita a dimostrare il contrario. L'ottava sconfitta in campionato della squadra rossonera, ha mandato in frantumi i sogni dei tifosi e della stessa dirigenza che nella scorsa estate aveva speso più di 200 milioni per ricostruire la squadra.

Un derby da vincere

Nel post gara con l'Atalanta, anche Massimiliano Mirabelli ha provato a spiegare il momento nero del Milan: "Abbiamo chiesto scusa ai tifosi e lo facciamo ancora – ha esordito il direttore sportivo milanista ai microfoni di Sky – Sapevamo che questo progetto sarebbe stato lungo e tortuoso, ci aspettavamo qualche difficoltà in meno ma che ce ne fossero non avevamo dubbi. Non abbiamo tempo di demoralizzarci o di accampare scuse. Dobbiamo alzare la testa per la Coppa Italia, c'è un derby da affrontare con dignità e da vincere perché è importante per tifosi. Gattuso? Rino è un grande uomo e anche un grande tecnico".

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La campagna acquisti

"Quando abbiamo fatto questa campagna acquisti si è detto che c'erano tanti nazionali e giocatori giovani ed importanti – ha continuato Mirabelli – Mi dispiace perchè sappiamo che potevamo fare meglio sin dall'inizio. Quando è nata, questa squadra ha acceso un entusiasmo impressionante. Ora dobbiamo lavorare sodo per riconquistare la gente e far ricredere chi dice che questa non è una squadra da Milan. In questo momento dobbiamo essere uomini e stare uniti per portare la barca in porto. E' giusto avere tante critiche, speriamo anche di avere una corazza così forte da respingerle".

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In difesa della squadra

Il direttore sportivo del Milan, dopo aver scansato le critiche per il suo operato, è riuscito a difendere anche la stessa squadra: "Sono protettivo perchè sono responsabile degli acquisti, dei rinnovi fatti e dei riconfermati. Le responsabilità maggiori le sento mie, le maggiori critiche le voglio io e non possono rimproverare nulla. Non sono matto ma dico che sono orgoglioso di questi giocatori, tutti professionisti esemplari, ma per svariati motivi non riusciamo ad essere una squadra. Abbiamo ben chiari i problemi e sto volentieri io sotto i riflettori a prendere le critiche. L'importante è che si lascino in pace i ragazzi".

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